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venerdì 5 maggio 2023

Compagnia Protezione Ponti. Soldati Italiani nel II Corpo Polacco 1944

 DIBATTITI

 Soldati italiani in unità di eserciti stranieri



Un altro reparto composto da soldati italiani ma non dipendente dal Comando Supremo di Brindisi e quindi esterno alle Forze Armate italiane era la 111a Compagnia protezione ponti.

Se oggi è possibile raccontare le gesta di questa Compagnia[1], ignota alla Storia ufficiale, è solo grazie a documenti originali polacchi ed ai ricordi dei familiari dei suoi Caduti o di alcuni superstiti, come il nostro Socio Attilio Brunetti, che fu decorato con la “Croce dei Valorosi” e la Medaglia d’Oro al Valor Militare per aver salvato il suo comandante polacco, gravemente ferito, riportandolo in spalla dalle linee nemiche”.

Dopo un periodo di addestramento in Gran Bretagna il 4 dicembre del 1943 giunsero in Italia i primi due reparti di Commandos belgi e polacchi che entrarono in linea in Abruzzo. I primi mesi del 1944, in un inverno tra i più freddi e nevosi di tutta la guerra, videro intrecciarsi la storia del 6° Troop (compagnia) polacco con la nascita della 111a Compagnia Protezione Ponti formata esclusivamente da personale italiano e comandata da ufficiali e sottufficiali polacchi. L’accordo fu facilmente raggiunto anche grazie alle secolari tradizioni che univano Italia e Polonia.

Allo scoppio della guerra l’esercito polacco annoverava diversi reggimenti con nomi italiani tra i quali il 51° Reggimento “Giuseppe Garibaldi” ed il 50° Reggimento “Francesco Nullo”, patriota bergamasco che dopo aver partecipato alla Spedizione dei Mille nel 1863 affiancò il popolo polacco che cercava di affrancarsi dal soffocante dominio zarista. 

La compagnia costituta a Roccasicura (Isernia) nel marzo 1944, era composta unicamente da volontari italiani, studenti tra i quali il sedicenne Carmine Pecorelli detto “Mino” che venne più volte decorato, operai, contadini, impiegati, militari, che dopo l’8 settembre si trovavano nelle retrovie del fronte. Indossavano divise inglesi, portavano sulla spalla sinistra del giubbino la mostrina con la scritta “Poland” e sul basco kaki con striscia di tela verde bordata di rosso, l’aquila polacca bianca. Inizialemnte contava 63 italiani e 27 polacchi, era comandata dal capitano Feliks Kepa e venne incorporata nel Reggimento “Ulani dei Carpazi”. 

All’inizio le funzioni assegnate alla Compagnia furono ausiliarie, di sorveglianza e supporto, ma la stima e considerazione immediatamente guadagnate sul campo convinsero il comando polacco ad addestrarla adeguatamente alle tecniche dei Commandos inglesi, il che avvenne a Monte Oratino (Campobasso) per formare un’unità scelta specializzata nei combattimenti in quei impervi territori montuosi che i volontari conoscevano bene e nei cui sentieri si orientavano a perfezione, da affiancare al 6° Toop (compagnia). 

Divenuta 2a Compagnia Commandos nel giugno 1944 raggiunse la linea del fronte a Montelupone a cui fu posta alla diretta dipendenza della 3a Divisione Carpatica. I combattimenti infuriarono specialmente nella zona di Numana (nel versante meridionale del Monte Conero, lungo la costa a sud di Ancona di fronte alle alture di Osimo –Loreto, Castelfidardo) ed è guidando la sua squadra alla conquista del Monte Conero che Attilio Brunetti  si guadagnò la sua Medaglia d’Oro al Valor Militare.[2]

Dopo i sanguinosi scontri di Monte Freddo e Montemarciano ad altre molteplici operazioni offensive lungo la famosa “Linea Gotica”, nella quale si distinse per il valore in combattimento, la Compagnia partecipò alla conquista di Novilara ed il 2 settembre 1944 alla liberazione di Pesaro.

Qui si concluse la breve ma epica storia del reparto italiano, con un tributo di 9 Caduti e 10 feriti che valse ai suoi componenti, in segno di riconoscimento, il diritto di portare sui loro baschi “le palme con mezzaluna” distintivo del Reggimento “Ulani dei Carpazi”. Alcuni suoi elementi, tra i quali Attilio Brunetti, che vi raggiungerà il grado di Maresciallo Maggiore, poi confluirono nei ranghi della Brigata Partigiana “Maiella”, formando la 4a Compagna Commando

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Il testo qui riprodotto è stato consegnato all’Autore  dal Sig. Stefano Pigliapoco di Chiaravalle (Ancona) in occasione della inaugurazione della lapide che ricorda il 70° passaggio del fronte a Castelferretti (Ancona) deposta su iniziativa della Associazione Pro Castelferretti. Inoltre altri dati sono acquisiti dalla frequentazione personale, negli anni ’80 del secolo scorso con la Medaglia d’Oro al Valor Militare Attilio Brunetti, che qui si ricorda con immutato affetto.

[2] Il testo della Motivazione sarà oggetto di un post in data 6 maggio pv.

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