UNA FINESTRA SUL MONDO
HUMINT E ANTITERRORISMO
L’evoluzione recente della minaccia jihadista verso forme di “terrorismo diffuso”, spesso caratterizzato dall’azione di soggetti singoli radicalizzati sul web e non sempre legati a gruppi bene organizzati, richiede un rilancio e un potenziamento delle capacità HUMINT in tutti i Paesi occidentali, Italia compresa. Si rende necessaria una sempre più stretta cooperazione nel campo della HUMINT di antiterrorismo e di contro radicalizzazione tra servizi d’intelligence, forze di polizia (compresa la polizia di prossimità) e apparato militare.
Occorre, altresì, sviluppare forme di collaborazione, nell’ambito HUMINT finalizzato al controterrorismo, tra comparto intelligence e aziende soprattutto quelle operanti in settori strategici e infrastrutture critiche. In quest’ottica anche le aziende dovranno sviluppare le loro capacità HUMINT per tutelare la propria sicurezza e fornire supporto alle attività di ricerca condotte dalle agenzie d’intelligence. Se dovessimo sintetizzare le aree in cui la HUMINT opera in campo Antiterroristico potremmo farlo indicando:
► lo scambio di informazioni con i servizi di Intelligence stranieri; 14
► il debriefing con profughi e immigrati;
► gli interrogatori di particolari detenuti;
► analisi delle informazioni pervenute da altri servizi di Investigativi o d'Intelligence;
► indagini su notizie diffuse da semplici cittadini. Molto spesso può risultare difficile condurre operazioni segrete in tale ambito, dato che lo scenario d’intervento può aprire la strada a controversie di tipo etico, politico, logistico, dal momento che le situazioni tipiche delle attività di terrorismo hanno molto a che fare con azioni dirette di criminalità. Com’è facile intuire, l’infiltrato presso un’organizzazione terroristica, ad oggi, rimane il mezzo più efficace per l’acquisizione di elementi chiave su piani, intenzioni, obiettivi e nomi, di chi intende agire per conto della nefasta aggregazione.
La HUMAN INTELLIENCE negli anni ha contribuito, infatti, in modo decisivo nella lotta al terrorismo interno (come Brigate Rosse, RAF, IRA, ETA, etc.) e a quello internazionale contro le organizzazioni d’impronta Jihadista.
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