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venerdì 12 maggio 2023

Fanteria Italiana. Ex Brigata Regina 10° Reggimento

 ARCHIVIO

 Scheda storica tratta dal volume "Il Quadro di battaglia dell'Esercito Italiano - 10 giugno 1940". Il volume può essere richiesto con il solo rimborso delle spe postali alla segreteria generale (segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

10° Reggimento Fanteria “Regina

Motto: “Sicut Te Candidi Candidissima Regina”

Campagne di Guerra:

1734-35 Successione di Polonia, 1742-48 Successione d’Austria, 1792-95 Piemonte, 1799 Lombardia, 1815 (Grenoble), 1848-49 I ’Indipendenza, 1855-56 Crimea, 1859 Liberazione della Lombardia, 1860-61 Marche-Umbria-Bassa Italia, 1866 Liberazione del Veneto, 1915-18 Italo-austriaca.

Ricompense al V.M.:  Alla Bandiera: Cav. Ord. Mil. Savoia, 2 Medaglie d’Oro, 1 d’Argento, 2 di Bronzo

Agli Ufficiali e Truppa: 13 Cav. Ord. Mil. Savoia, 2 d’Oro, 465 d’Argento, 376 di Bronzo, 21 Croci di Guerra

Perdite in Combattimento:

Ufficiali: morti 96, feriti 154, dispersi 42, Truppa: morti 2551, feriti 5408, dispersi 1783

Festa del Reggimento: 29 giugno

 

Sorto dallo sdoppiamento della brigata Regina il 4 marzo 1831 partecipa alle glorie dell'antico reggimento d'origine, rivelando le sue belle doti militari nelle guerre d'indipendenza. Prese parte alla campagna 1848-49 combattendo a Goito, Pastrengo, S. Lucia, Governolo, Volta, nel fatto d’arme di Mortara e nella battaglia di Novara. Nella spedizione di Crimea (1855-56) concorse, con 4 compagnie, alla formazione di un battaglione, incorporato nel 4° reggimento provvisorio, che guadagnò una medaglia di bronzo al valore per essersi distinto nel passaggio della Sesia e nelle operazioni successive su Palestro e Borgo Vercelli nella campagna del ‘59, mentre per la bella condotta tenuta nella battaglia di Palestro il reggimento meritò la medaglia d'argento al valor militare. Nella campagna delle Marche ed Umbria combatté a Pesaro, Ancona, Macerane, fregiando con medaglia d'oro la sua bandiera nella battaglia di Castelfidardo; successivamente combatté a Gaeta e a Messina, e, nella guerra del '66, all'investimento e assedio di Borgoforte. Si segnalò nel soccorso apportato alle popolazioni funestate dal terremoto di Messina (1908), meritando la medaglia d'argento di benemerenza; concorse quindi alla formazione di 4 reggimenti mobilitati per la campagna italo-turca 1911-12. Durante la guerra 1915-18, a fianco del 9° reggimento della brigata, gareggiò in bravura, muovendo felicemente all'attacco con alto spirito offensivo e strappando munitissime posizioni al nemico. Meritò la medaglia d'oro al valor militare per la mirabile energia con la quale «rese, col suo sangue, sacro alla Patria il M.S. Michele e le sue balze». Combatté saldamente in Trentino, resistendo valorosamente, col 9° reggimento, ai furibondi attacchi austriaci alle Melette e Monte Fior, nel novembre 1917, e aggiungendo un'altra medaglia alla bandiera del reggimento per l'irresistibile slancio ed il grande valore dimostrati nella espugnazione di M. Val Bella e per la incrollabile resistenza opposta ai reiterati ritorni offensivi dell'avversario nei disperati tentativi del giugno-luglio 1918. Assegnato alla XXIII brigata di fanteria, costituì per la guerra italo-etiopica 1935-36 il X battaglione complementi e tre battaglioni di marcia complementari.

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