10° Reggimento Fanteria “Regina
Motto: “Sicut Te
Candidi Candidissima Regina”
Campagne di Guerra:
1734-35 Successione di Polonia, 1742-48
Successione d’Austria, 1792-95 Piemonte, 1799 Lombardia, 1815 (Grenoble),
1848-49 I ’Indipendenza, 1855-56 Crimea, 1859 Liberazione della Lombardia,
1860-61 Marche-Umbria-Bassa Italia, 1866 Liberazione del Veneto, 1915-18
Italo-austriaca.
Ricompense al V.M.: Alla
Bandiera: Cav. Ord. Mil. Savoia, 2 Medaglie d’Oro, 1 d’Argento, 2 di Bronzo
Agli Ufficiali e
Truppa: 13 Cav. Ord. Mil. Savoia, 2 d’Oro, 465 d’Argento, 376 di Bronzo, 21
Croci di Guerra
Perdite in Combattimento:
Ufficiali: morti 96,
feriti 154, dispersi 42, Truppa: morti 2551, feriti 5408, dispersi 1783
Festa del Reggimento: 29 giugno
Sorto
dallo sdoppiamento della brigata Regina il 4 marzo 1831 partecipa alle glorie
dell'antico reggimento d'origine, rivelando le sue belle doti militari nelle
guerre d'indipendenza. Prese parte alla campagna 1848-49 combattendo a Goito,
Pastrengo, S. Lucia, Governolo, Volta, nel fatto d’arme di Mortara e nella
battaglia di Novara. Nella spedizione di Crimea (1855-56) concorse, con 4
compagnie, alla formazione di un battaglione, incorporato nel 4° reggimento
provvisorio, che guadagnò una medaglia di bronzo al valore per essersi distinto
nel passaggio della Sesia e nelle operazioni successive su Palestro e Borgo
Vercelli nella campagna del ‘59, mentre per la bella condotta tenuta nella
battaglia di Palestro il reggimento meritò la medaglia d'argento al valor
militare. Nella campagna delle Marche ed Umbria combatté a Pesaro, Ancona,
Macerane, fregiando con medaglia d'oro la sua bandiera nella battaglia di
Castelfidardo; successivamente combatté a Gaeta e a Messina, e, nella guerra
del '66, all'investimento e assedio di Borgoforte. Si segnalò nel soccorso
apportato alle popolazioni funestate dal terremoto di Messina (1908), meritando
la medaglia d'argento di benemerenza; concorse quindi alla formazione di 4
reggimenti mobilitati per la campagna italo-turca 1911-12. Durante la guerra
1915-18, a fianco del 9° reggimento della brigata, gareggiò in bravura,
muovendo felicemente all'attacco con alto spirito offensivo e strappando
munitissime posizioni al nemico. Meritò la medaglia d'oro al valor militare per
la mirabile energia con la quale «rese, col suo sangue, sacro alla Patria il
M.S. Michele e le sue balze». Combatté saldamente in Trentino, resistendo
valorosamente, col 9° reggimento, ai furibondi attacchi austriaci alle Melette
e Monte Fior, nel novembre 1917, e aggiungendo un'altra medaglia alla bandiera
del reggimento per l'irresistibile slancio ed il grande valore dimostrati nella
espugnazione di M. Val Bella e per la incrollabile resistenza opposta ai
reiterati ritorni offensivi dell'avversario nei disperati tentativi del
giugno-luglio 1918. Assegnato alla XXIII brigata di fanteria, costituì per la
guerra italo-etiopica 1935-36 il X battaglione complementi e tre battaglioni di
marcia complementari.
Nessun commento:
Posta un commento