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lunedì 1 agosto 2022

UCRAINA: LA DISINFORMAZIONE. ARMA STRATEGICA RUSSA

 DIBATTITI





MASSIMO COLTRINARI

 

  

 

La crisi Ucraina ha messo in evidenza una delle armi migliori che la Russia impiega sul campo di battaglia e a sostegno del medesimo nella guerra non dicharat all’Ucraina il 24 maggio 2022. Far passare la notizia che il 9 maggio 1945 la Russia ha vinto la Seconda Guerra Mondiale è un esempio fondamentale per comprendere l'arma russa punto. La parata sulla piazza Rossa, vera ostentazione di potenza come tutte le dittature ( vedi Cina e Corea del Nord oggi, vedi le parate Naziste e quelle nostrane ieri) né è una dimostrazione chiara.

E’ noto che ripetere la stessa notizia o lo stesso concetto in maniera ossessiva attraverso i media questo diventa assioma e concetto accettato da tutti

La seconda guerra mondiale ha avuto termine il 23 settembre 1945 con la resa del Giappone; la resa di questi fu firmata sulla corazzata Missouri nella Baia di Tokyo l'Unione Sovietica era entrata in guerra un mese prima, ad inizio di Agosto 1945 e per anni si rifiutò di aprire questo fronte è stato insignificante. Come si può asserire di aver vinto una guerra mondiale, quanto si è stati praticamente assenti nella metà del Pianeta.?

La resa delle forze tedesche in Italia é del 2 maggio 1945. La resa delle forze tedesche dopo il suicidio di Hitler del 30 aprile 1945 è stata firmata l’8 maggio 1945 a Reims in Francia;  i sovietici pretesero che una analoga  cerimonia si tenesse prima a Berlino poi a Mosca.

 La Seconda Guerra Mondiale è stata vinta dalla coalizione antihitleriana a cui hanno partecipato Francia, Gran Bretagna, tutti i paesi che sono stati aggrediti da Hitler, dagli Stati Uniti e dall'Unione Sovietica.

La Seconda Guerra Mondiale è una vittoria di tutta questa coalizione contro i nazisti. Appropriarsi del fatto asserendo che la Russia abbia vinto la Seconda Guerra Mondiale è una delle classiche operazioni di disinformazione che il Cremlino mette in pratica.

La crisi Ucraina ha fatto ritornare in maniera ossessiva e rimbombare un. Altra asserzione voluta da Mosca che parte dal concetto che asserisce la “Russia non è mai stata sconfitta nella sua storia”. In queste settimane si è sentito da parte da commentatori nostrani ed anche diciamolo pure da orientati al pensiero di Mosca, questa frase.

E’ una grossa bugia ma è stata ripetuta in modo così ossessivo in maniera tale che oramai 3 italiani su 4 pensano che la Russia non sia mai stata sconfitta della sua storia.

L'obiettivo di questa asserzione diffusa secondo la dottrina della guerra ibrida è volta a fiaccare o a ridurre l’opposizione all’azione della Russia contro l’Ucraina e contrastare l'aggressività dell'attuale capo del Cremlino. In pratica si vuol dire: Ucraini non avete speranza; Occidentali, inutile che mandate armi e sostenere l’Ucraina. In pratica, Ucraini arrendetevi; Occidentali, abbandonate al loro destino, senza speranza, gli Ucraini e potrete vivere in pace, in quella pace che desiderate tanto.

E’ una delle armi che la Russia impiega nel quadro della sua offensiva basata sulla disinformazione, sulla intossicazione della notizia e propaganda. Che è un segno evidente di debolezza.

Il dato su cui si basa questa notizia che ovviamente non è vera, si riferisce alla guerra napoleonica delle 1812 e all'invasione della Germania del 1941-1945.

in realtà la Russia ha subito moltissime sconfitte anche nel suo territorio. Per limitarsi solo al secolo breve, l'Impero zarista, che Putin non considera nella Storia russa, è stato clamorosamente sconfitto  dall impero Giapponese nel 1904/1905 con la la grandissima sconfitta navale di Tsushima. Una sconfitta strategica dovuta ad errori madornali.

Altra grande sconfitta che stiamo dimenticando e la sconfitta della Russia nella Prima Guerra Mondiale.  L’Impero zarista è andato incontro a pesantissime sconfitte terrestri dovuti, anche qui, ad errori grossolani sia strategici che tattici. Putin sostiene che queste sconfitte non sono sue. In ogni caso sono della Russia.

Concludendo. Tutto è lecito in guerra ma è anche vero che occorre essere così capaci di distinguere gli amici dai nemici e soprattutto da dare la giusta valutazione di quello che arriva da chi è nemico dichiarato per quello che dice.

I nostri commentatori dovrebbero essere un pochino più cauti nell’ assecondare l'azione di chi praticamente applica non solo la manipolazione dell'informazione, la intossicazione della notizia come strumento principale della guerra delle parole.

Pertanto tutto quello che proviene da Mosca, da Putin e da il Cremlino, deve essere attentamente valutato ed analizzato e confrontato con dati oggettivi. Noi ancora lo possiamo fare. Altri sotto, il loro dominio, no.


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