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“I RAGNI” DECORATI AL VALOR MILITARE NEL 1916
Dott.ssa Monica Apostoli
Il 1916 fin dai primi mesi, a seguito delle gravi perdite avute nelle
prime battaglie del primo semestre di guerra, portò il Comando Supremo alla decisione
mobilitare ulteriori 800.000 uomini nell’Esercito Italiano.
Con la costituzione di nuove Brigate di Fanteria, in parallelo, anche
il 3° Reggimento Genio Telegrafisti, che non era più in grado di sopperire ad una adeguata comunicazione con le sole 24
compagnie, venne incrementato con la costituzione di ulteriori unità.
Alla fine del 1916 il 3° Reggimento Genio Telegrafisti poté contare su
un totale di 53 compagnie telegrafisti , ognuna di esse con il compito di
assicurare la manutenzione e lo stendimento di linee per 500 km e talvolta fino
a 1000 km.
Il sacrificio e lo sprezzo del pericolo si può ricordare attraverso
l’attenta lettura delle motivazioni delle Medaglie al Valor Militare concesse
al personale appartenente:
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
Soldato BIGLIA Riccardo da Isola
Dovarese (Cremona):
“Costante esempio di zelo ed attività, in
terreno scoperto e molto battuto dal fuoco nemico, si offriva spontaneamente
per la verifica di una linea telefonica interrotta. Ferito mortalmente dopo
aver ristabilito la comunicazione, dava prova di mirabile calma e coraggio,
preoccupandosi unicamente della incolumità dei compagni accorsi per
raccoglierlo. – Bosco Cappuccio, 18 gennaio 1916”.
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
Caporale ZERBINI Umberto da Cavezzo
(Modena):
“Durante un intenso bombardamento
nemico si recava più volte in una zona battuta per riparare le linee
telefoniche. Pronunciatosi un attacco avversario, spontaneamente si portava in
linea con gli alpini e prendeva parte all’azione, dimostrando alto sentimento
del dovere e mirabile coraggio. – Zugna, 25 maggio 1916”.
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
Soldato DI PUCCIO Ernesto da Genova:
“Durante un intenso bombardamento
nemico si recava più volte in una zona battuta per riparare le linee
telefoniche. Pronunciatosi un attacco avversario, spontaneamente si portava in
linea con gli alpini e prendeva parte all’azione, dimostrando alto sentimento
del dovere e mirabile coraggio. – Zugna, 25 maggio 1916”.
MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE
Soldato PIERANTONI Francesco, 11^ compagnia telegrafisti:
“Capo
stazione di un centralino telefonico in località sottoposta a violento tiro
nemico e rimasto isolato in seguito al ripiegamento delle nostre truppe, si
ritirava per ultimo dopo aver distrutto le linee ed i raccordi telefonici,
portando in salvo gli apparecchi.
Volontariamente portavasi in prima linea ove prestava il suo servizio
fino a quando rimaneva ferito. Bell’esempio di alto sentimento del dovere e
sprezzo del periocolo.- Arsiero-Monte Cengio, 19-26 maggio 1916”.
MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE
Soldato PATERNA Tommaso da Livorno:
“Telefonista di un osservatorio
stette fermo al suo posto sotto intenso e preciso tiro delle artiglierie
nemiche. Invitato ad abbandonare la posizione insostenibile rispondeva: “Non
posso muovermi, il mio posto è qui!” e continuò impavido il suo servizio finché
una granata distruggendo la cabina telefonica lo ferì gravemente. – Podgora 10
aprile 1916”.
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
Caporal Maggiore CARIOLATO Luigi da
Carmignano di Brenta (Padova):
“Capo di una stazione ottica, avvolto
da gas asfissianti lanciati dal nemico, non interrompeva nonostante l’imminente
pericolo la trasmissione di un telegramma importante, rimanendo fermo all’apparato
fino all’ultimo. Aggravatosi per l’azione dei gas ordinò ai suoi dipendenti di
non curarsi di lui e di dedicarsi unicamente del servizio e scese da solo al
posto di medicazione dove spirò appena giunto. - Bosca Cappuccio, 29 giugno
1916”.
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
Caporale BALDUCCI Benedetto Gaetano
da Corato (Bari):
“Sorpreso da una nuvola di gas
tossici nel ricovero del comando di brigata cui era addetto, rimase sul posto,
pur soffrendo gravemente per le conseguenze dell’attacco e compì con eroica
fermezza il proprio dovere, cooperando validamente alla diramazione degli
ordini che valsero a salvare il settore. -San Martino del Carso, 29 giugno
1916”.
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
Soldato FARINOLA Rocco da Bitetto
(Bari):
“Capo di una stazione telefonica,
benché preso dai sintomi di asfissia per effetto dei gas lanciati dal nemico,
tanto da dover essere poi ricoverato all’ospedale, rimasto solo, non abbandonò
la stazione affidatagli, assicurando la regolarità del servizio fino alle 14,
ora in cui poté essere sostituito. – San Michele del Carso, 29 giugno 1916”.
MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE
Soldato PRONZATO Giuseppe da Castel
Boglione (Alessandria),
127^ compagnia telegrafisti:
“Durante un intenso bombardamento
nemico, incurante del pericolo, percorreva per ben sei ore una linea telefonica
e ne riparava i guasti prodottivi dal fuoco avversario, riuscendo a mantenere
in costante comunicazione il comando della divisione coi comandi di brigata e
colle prime linee. – Colle Posina, Colle Xomo, 9 giugno 1916”.
MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE
Soldato SALANI Primo da Cento
(Ferrara),
127^ compagnia telegrafisti:
“Durante un intenso bombardamento
nemico, incurante del pericolo, percorreva per ben sei ore una linea telefonica
e ne riparava i guasti prodottivi dal fuoco avversario, riuscendo a mantenere
in costante comunicazione il comando della divisione coi comandi di brigata e
colle prime linee. – Colle Posina, Colle Xomo, 9 giugno 1916”.
MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE
Soldato FERRARI Daniele da Olevano di
Lomellina (Pavia):
“Di notte prese parte ad uno
stendimento telefonico che doveva collegare un battaglione occupante una
posizione assai avanzata coi retrostanti comandi. Nell’attraversare perciò un
tratto di terreno di 150 metri completamente allo scoperto e violentemente
battuto dal fuoco nemico diede bell’esempio di arditezza, incoraggiando i
compagni e riuscendo a stabilire le comunicazioni. - Monte San Michele, 6-7
agosto 1916”.
MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE
Soldato GALLONI Aldo da Milano:
“Di notte prese parte ad uno
stendimento telefonico che doveva collegare un battaglione occupante una
posizione assai avanzata coi retrostanti comandi. Nell’attraversare perciò un
tratto di terreno di 150 metri completamente allo scoperto e violentemente
battuto dal fuoco nemico diede bell’esempio di arditezza, incoraggiando i
compagni e riuscendo a stabilire le comunicazioni. - Monte San Michele, 6-7 agosto
1916”.
MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE
Caporal Maggiore INGRASSIA Gaspare da
Castelvetrano (Trapani):
“Con coraggio e sprezzo del pericolo
seguiva con la sua squadra le truppe spinte all’assalto, stendendo le linee
telefoniche sotto l’infuriare del fuoco nemico, dando ed assicurando pronte
comunicazioni fra le posizioni che man mano venivano conquistate e quelle
retrostanti. – Peteano, 7-8 agosto 1916”.
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
Tenente di complemento DALL’ARA Dante
da Reggio Emilia:
“In una avanzata quale comandante
della sezione telefonica addetta al settore, con perizia e previdenza lodevoli,
con slancio e coraggio, in testa ai reparti inseguenti il nemico in ritirata,
distendeva prontamente linee telefoniche, anche nei momenti più difficili del
combattimento in zone battute da intenso fuoco. Esercitava così la trasmissione
degli ordini agevolando il collegamento delle linee già avanzate con i comandi
superiori fino a quello di divisione. Ferito leggermente continuava il suo
servizio essendo stati uccisi due telefonisti e distrutto l’impianto del
comando del 121 reggimento fanteria da una granata nemica, sempre sotto intenso
fuoco, sprezzante del pericolo, ristabiliva subito le comunicazioni sostituendo
materiale e personale. – Oppacchiasella, 10-17 agosto 1916”.
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
Soldato CASTOLDI Giovanni da Pavia:
“Con alto sentimento del dovere,
sangue freddo e calma impareggiabile, sotto intenso e violento bombardamento
nemico procedeva allo stendimento di linee telefoniche, anche dopo essere stato
travolto e contuso dallo scoppio d’una granata, incorando ed incitando con la
parola e con l’esempio i compagni (Nad Logem, 14 settembre). Due giorni dopo,
in analoga circostanza, dava nuova prova di impavido coraggio e provvedeva a
trasportare al posto di medicazione un suo compagno ritornando subito al suo
lavoro di riattamento in località fortemente battuta. -Altipiano Carsico, 14-16
settembre 1916”.
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