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sabato 6 agosto 2022

Monica Apostoli. Ricerche sul Valore Militare II

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“I RAGNI” DECORATI AL VALOR MILITARE NEL 1916

Dott.ssa Monica Apostoli

 

Il 1916 fin dai primi mesi, a seguito delle gravi perdite avute nelle prime battaglie del primo semestre di guerra, portò il Comando Supremo alla decisione mobilitare ulteriori 800.000 uomini nell’Esercito Italiano.

Con la costituzione di nuove Brigate di Fanteria, in parallelo, anche il 3° Reggimento Genio Telegrafisti, che non era più  in grado di sopperire  ad una adeguata comunicazione con le sole 24 compagnie, venne incrementato con la costituzione di ulteriori unità.

Alla fine del 1916 il 3° Reggimento Genio Telegrafisti poté contare su un totale di 53 compagnie telegrafisti , ognuna di esse con il compito di assicurare la manutenzione e lo stendimento di linee per 500 km e talvolta fino a 1000 km.

Il sacrificio e lo sprezzo del pericolo si può ricordare attraverso l’attenta lettura delle motivazioni delle Medaglie al Valor Militare concesse al personale appartenente:

 

MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE

Soldato BIGLIA Riccardo da Isola Dovarese (Cremona):

 “Costante esempio di zelo ed attività, in terreno scoperto e molto battuto dal fuoco nemico, si offriva spontaneamente per la verifica di una linea telefonica interrotta. Ferito mortalmente dopo aver ristabilito la comunicazione, dava prova di mirabile calma e coraggio, preoccupandosi unicamente della incolumità dei compagni accorsi per raccoglierlo. – Bosco Cappuccio, 18 gennaio 1916”.

 

MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE

Caporale ZERBINI Umberto da Cavezzo (Modena):

“Durante un intenso bombardamento nemico si recava più volte in una zona battuta per riparare le linee telefoniche. Pronunciatosi un attacco avversario, spontaneamente si portava in linea con gli alpini e prendeva parte all’azione, dimostrando alto sentimento del dovere e mirabile coraggio. – Zugna, 25 maggio 1916”.

 

MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE

Soldato DI PUCCIO Ernesto da Genova:

“Durante un intenso bombardamento nemico si recava più volte in una zona battuta per riparare le linee telefoniche. Pronunciatosi un attacco avversario, spontaneamente si portava in linea con gli alpini e prendeva parte all’azione, dimostrando alto sentimento del dovere e mirabile coraggio. – Zugna, 25 maggio 1916”.

 

 

MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE

Soldato  PIERANTONI Francesco,   11^ compagnia telegrafisti:

“Capo stazione di un centralino telefonico in località sottoposta a violento tiro nemico e rimasto isolato in seguito al ripiegamento delle nostre truppe, si ritirava per ultimo dopo aver distrutto le linee ed i raccordi telefonici, portando in salvo gli apparecchi.  Volontariamente portavasi in prima linea ove prestava il suo servizio fino a quando rimaneva ferito. Bell’esempio di alto sentimento del dovere e sprezzo del periocolo.- Arsiero-Monte Cengio, 19-26 maggio 1916”.

 

MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE

Soldato PATERNA Tommaso da Livorno:

“Telefonista di un osservatorio stette fermo al suo posto sotto intenso e preciso tiro delle artiglierie nemiche. Invitato ad abbandonare la posizione insostenibile rispondeva: “Non posso muovermi, il mio posto è qui!” e continuò impavido il suo servizio finché una granata distruggendo la cabina telefonica lo ferì gravemente. – Podgora 10 aprile 1916”.

 

MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE

Caporal Maggiore CARIOLATO Luigi da Carmignano di Brenta (Padova):

“Capo di una stazione ottica, avvolto da gas asfissianti lanciati dal nemico, non interrompeva nonostante l’imminente pericolo la trasmissione di un telegramma importante, rimanendo fermo all’apparato fino all’ultimo. Aggravatosi per l’azione dei gas ordinò ai suoi dipendenti di non curarsi di lui e di dedicarsi unicamente del servizio e scese da solo al posto di medicazione dove spirò appena giunto. - Bosca Cappuccio, 29 giugno 1916”.

 

MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE

Caporale BALDUCCI Benedetto Gaetano da Corato (Bari):

“Sorpreso da una nuvola di gas tossici nel ricovero del comando di brigata cui era addetto, rimase sul posto, pur soffrendo gravemente per le conseguenze dell’attacco e compì con eroica fermezza il proprio dovere, cooperando validamente alla diramazione degli ordini che valsero a salvare il settore. -San Martino del Carso, 29 giugno 1916”.

 

MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE

Soldato FARINOLA Rocco da Bitetto (Bari):

“Capo di una stazione telefonica, benché preso dai sintomi di asfissia per effetto dei gas lanciati dal nemico, tanto da dover essere poi ricoverato all’ospedale, rimasto solo, non abbandonò la stazione affidatagli, assicurando la regolarità del servizio fino alle 14, ora in cui poté essere sostituito. – San Michele del Carso, 29 giugno 1916”.

 

MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE

Soldato PRONZATO Giuseppe da Castel Boglione (Alessandria),                127^ compagnia telegrafisti:

“Durante un intenso bombardamento nemico, incurante del pericolo, percorreva per ben sei ore una linea telefonica e ne riparava i guasti prodottivi dal fuoco avversario, riuscendo a mantenere in costante comunicazione il comando della divisione coi comandi di brigata e colle prime linee. – Colle Posina, Colle Xomo, 9 giugno 1916”.

 

MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE

Soldato SALANI Primo da Cento (Ferrara),                                                    127^ compagnia telegrafisti:

“Durante un intenso bombardamento nemico, incurante del pericolo, percorreva per ben sei ore una linea telefonica e ne riparava i guasti prodottivi dal fuoco avversario, riuscendo a mantenere in costante comunicazione il comando della divisione coi comandi di brigata e colle prime linee. – Colle Posina, Colle Xomo, 9 giugno 1916”.

 

 

MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE

Soldato FERRARI Daniele da Olevano di Lomellina (Pavia):

“Di notte prese parte ad uno stendimento telefonico che doveva collegare un battaglione occupante una posizione assai avanzata coi retrostanti comandi. Nell’attraversare perciò un tratto di terreno di 150 metri completamente allo scoperto e violentemente battuto dal fuoco nemico diede bell’esempio di arditezza, incoraggiando i compagni e riuscendo a stabilire le comunicazioni. - Monte San Michele, 6-7 agosto 1916”.

 

MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE

Soldato GALLONI Aldo da Milano:

“Di notte prese parte ad uno stendimento telefonico che doveva collegare un battaglione occupante una posizione assai avanzata coi retrostanti comandi. Nell’attraversare perciò un tratto di terreno di 150 metri completamente allo scoperto e violentemente battuto dal fuoco nemico diede bell’esempio di arditezza, incoraggiando i compagni e riuscendo a stabilire le comunicazioni. - Monte San Michele, 6-7 agosto 1916”.

 

MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE

Caporal Maggiore INGRASSIA Gaspare da Castelvetrano (Trapani):

“Con coraggio e sprezzo del pericolo seguiva con la sua squadra le truppe spinte all’assalto, stendendo le linee telefoniche sotto l’infuriare del fuoco nemico, dando ed assicurando pronte comunicazioni fra le posizioni che man mano venivano conquistate e quelle retrostanti. – Peteano, 7-8 agosto 1916”.

 

MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE

Tenente di complemento DALL’ARA Dante da Reggio Emilia:

“In una avanzata quale comandante della sezione telefonica addetta al settore, con perizia e previdenza lodevoli, con slancio e coraggio, in testa ai reparti inseguenti il nemico in ritirata, distendeva prontamente linee telefoniche, anche nei momenti più difficili del combattimento in zone battute da intenso fuoco. Esercitava così la trasmissione degli ordini agevolando il collegamento delle linee già avanzate con i comandi superiori fino a quello di divisione. Ferito leggermente continuava il suo servizio essendo stati uccisi due telefonisti e distrutto l’impianto del comando del 121 reggimento fanteria da una granata nemica, sempre sotto intenso fuoco, sprezzante del pericolo, ristabiliva subito le comunicazioni sostituendo materiale e personale. – Oppacchiasella, 10-17 agosto 1916”.

 

MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE

Soldato CASTOLDI Giovanni da Pavia:

“Con alto sentimento del dovere, sangue freddo e calma impareggiabile, sotto intenso e violento bombardamento nemico procedeva allo stendimento di linee telefoniche, anche dopo essere stato travolto e contuso dallo scoppio d’una granata, incorando ed incitando con la parola e con l’esempio i compagni (Nad Logem, 14 settembre). Due giorni dopo, in analoga circostanza, dava nuova prova di impavido coraggio e provvedeva a trasportare al posto di medicazione un suo compagno ritornando subito al suo lavoro di riattamento in località fortemente battuta. -Altipiano Carsico, 14-16 settembre 1916”.

 

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