APPROFONDIMENTI
La Prima Guerra Mondiale
Nota di Sintesi
SINTESI DEL 1917
Il 1917 si iniziava,
apparentemente, in modo favorevole all’Intesa: la Romania era perduta per metà,
ma il suo esercito, temprato dalla sventura, entrava nuovamente in campo come
il serbo; l’esercito russo era stato accresciuto con la formazione di nuove
divisioni; tutti gli eserciti, francese, inglese, italiano e russo avevano nel
1916 ottenuto rilevanti successi materiali e morali. Importante però,
sopratutto, l’entrata in guerra degli Stati Uniti, che il 3 febbraio avevano
rotto le relazioni diplomatiche con la Germania ed il 6 aprile le dichiaravano
guerra. Non mancava, tuttavia, il rovescio della medaglia. Le nuove formazioni
russe erano di scarso valore e senza artiglierie, ma sopratutto la nazione
russa era in fermento; lo Czar, pur animato da ottime intenzioni, non aveva la
fermezza per guidare lo stato, nè la comprensione dei bisogni e delle
aspirazioni del popolo; l’opposizione si personificò poi in Kerensky, il quale,
animato anch’esso da ottime intenzioni, credeva che con la rivoluzione e coi
principii democratici si potesse salvare la nazione impegnata in una simile
guerra. Cieco! Una volta che imprigionando lo Czar e obbligando Kornilow alla
fuga Kerensky ebbe distrutto la venerazione religiosa e la subordinazione
politica verso il monarca, nonchè la disciplina verso i capi dell’esercito,
quale principio d’autorità rimaneva pel mugik? Forse i discorsi di Kerensky che al mugik non
arrivavano e che non avrebbe in ogni modo compresi?
In realtà, l’intervento effettivo dell'America
nella lotta era ancora lontano e la Russia era in grave fermento, quindi
l’aumento di forze pel 1917 si riduceva a qualche nuova divisione inglese (il
grosso delle unità di Kitchener era già entrato in azione nel 1916) ed a una
ventina di divisioni italiane di nuova formazione, sforzo notevole, ma che non
poteva bilanciare la prossima scomparsa dell’esercito russo. Dalla parte degli
imperi centrali entravano invece in azione, nel 1917, una trentina di nuove
divisioni tedesche, formate però a spese dei complementi, talché a non lontana
scadenza non si sarebbe saputo come tenerle a numero. Ma per la imminente
campagna esse costituivano un effettivo aumento di forza. Inoltre l’arma dei
sottomarini impiegata senza restrizioni preparava tristi giorni all’Intesa.
Ma un altro salto nel buio si ebbe col larvato
esonero del generale Joffre e con la sua sostituzione col Nivelle. Nella sua
impazienza la Francia, a cominciare dal suo presidente, non seppe comprendere
che bisognava logorare il nemico prima di poterlo sfondare: messi da parte Foch
e Joffre, venne scelto il Nivelle, un ottimista, che riteneva di potere in ventiquattro
o quarantotto ore aver ragione della fronte tedesca. Gli uomini di stato
francesi ed inglesi, spinti dal loro desiderio, gli prestarono fede: quali
miracoli e quali errori è capace di far compiere la fede! Convinto della
infallibilità del suo metodo, mente rigida, incapace di piegarsi alle mutevoli
esigenze della guerra, il Nivelle trascurò interamente il fattore sorpresa;
tutti i combattenti dovevano conoscere la bontà del suo piano, che fu quindi
noto anche ai tedeschi. Hindenburg decise di sottrarsi all’offensiva del
Nivelle, rettificando la fronte nella zona Arras-Soissons. Invano il generale
Franchet d’Esperey avvertì il Nivelle del ripiegamento e propose di attaccare
subito; invano le notizie della rivoluzione russa ammonivano che i tedeschi
avrebbero potuto preoccuparsi meno della fronte orientale; invano il Nivelle fu
informato che documenti rivelatori del piano d'attacco di un’armata portati in
prima linea erano caduti in mano del nemico! Egli aveva preparato un piano che
riteneva dovesse condurlo alla rapida vittoria ed a quello si attenne anche
quando seppe che eminenti generali, come il Pétain, non condividevano la sua
fiducia.
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