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giovedì 20 agosto 2020

Anzio 8. La situazione 23-24 gennaio. L'iniziale allargamento della testa di ponte

APPROFONDIMENTI
Sviluppo
  Progetto 2017/2
Manoscritto 5





Il VI Corpo, raggiunti i suoi obiettivi iniziali verso il mezzogiorno del giorno D, avanzò per occupare i limiti prestabiliti della testa di sbarco.
La 1a divisione britannica avanzò dai suoi approdi a sinistra verso il fiume Meletta e si assicurò il controllo di 12 chilometri sulla strada di Albano. Nel settore della 3a divisione la avanzata consisté in una serie di azioni tendenti a raggiungere i ponti sul canale della testa di sbarco. La sera del giorno D pattuglie avanzate del 30° Fanteria e del 3° Reconnaissance Troop avevano occupato tutti i ponti lungo il canale. Il nemico riprese nello stessa notte la maggior parte dei ponti in aggressivi appoggiati da carri armati. Sferrati da contingenti della Divisione Corazzata “Hermann Goering”. Il mattino seguente il ten. col. C. McGarr comandante del 30° Fanteria. Con i resti del suo reggimento, appoggiata da carri armati e da cacciatori di carri respinse in aspra lotta il nemico al di là dei ponti lungo il ramo occidentale del canale.
I tedeschi contrattaccarono con tre carri armati ed un pezzo semicingolato per riprendere il ponte della strada di Cisterna a nord di Conca, ma furono respinti dai mezzi corazzati che appoggiarono il 30° Fanteria. Sulla destra del 30° Reconnaissance Troop lungo il canale principale e riprese gli altri ponti perduti.
Il 24 gennaio la 3a divisione aveva occupato il settore di destra della testa di sbarco iniziale lungo il canale Mussolini. Il 504° Paracadutisti di fanteria; al centro il 15° Fanteria, e alla sua sinistra il 30° Fanteria, fronteggiavano Cisterna lungo il ramo occidentale del canale. I Rangers sostituirono tutte quetse unità eccetto il III Battaglione del 7° Fanteria della divisione lasciata nel tranquillo settore della testa di sbarco. Frattanto la II Brigata della 1a Divisione al comando del generale di brigata E.E.J. Moore spostò il suo settore dalla testa di sbarco avanzando verso la linea del fiume Meletta. Il resto della divisione fu tenuto in riserva di Corpo in caso di contrattacco nemico. In due giorni il VI Corpo aveva rafforzato una testa di sbarco profonda 12 chilometri incontrando soltanto sporadica resistenza.
Benchè lo sbarco di Anzio ed il rafforzamento iniziale non avessero praticamente incontrato resistenza iniziale non avessero praticamente incontrato resistenza da parte delle forze germaniche, il nemico reagì prontamente per affrontare la situazione. I Comandi del Gruppo Armate C misero immediatamente in allarme elementi della 4a divisione paracadutisti e della divisione corazzata “Hermann Goering” a sud di Roma e ordinare loro di difendere le strade che ad Anzio conducevano ai Colli Laziali. Alle 06.00 del 22 gennaio entrò in esecuzione il piano prestabilito per far accorrere truppe di oltr’Alpe e lanciarle ad arginare l’invasione alleata.
Due divisioni e molte unità minori partirono immediatamente dalla Francia, dalla Jugoslavia e perfino dalla Germania. Nell’Italia settentrionale tre divisioni della Quattordicesima Armata furono poste in allarme e partirono per la zona di Roma il 22 ed il 23 gennaio. Per dirigere la difesa il I° Corpo paracadutisti ristabilì i suoi comandi nella zona a sud di Roma alle 17.00 del 22 gennaio. Tutte le riserve disponibili provenienti dal fronte meridionale e ivi avviate furono spinte verso Anzio; esse comprendevano: 3a divisione corazzata granatieri e la 71a divisione fanteria e il grosso della divisione “Hermann Goering”. Mentre queste forze si andavano raccogliendo, l’aviazione tedesca bombardava la zona della testa di sbarco e il naviglio di sostegno per ritardare l’avanzata alleata all’interno. Per i primi due giorni, i difensori tedeschi cedettero di essere troppo deboli per fermare l’avanzata alleata verso i Colli Laziali, ma dalla sera del 24 gennaio essi sperarono di poter contenere le forze della testa di sbarco e, non appena avessero completate la raccolta delle forze necessarie, di sferrare un contrattacco che avrebbe eliminato la testa di sbarco alleata.     

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