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sabato 22 luglio 2023

Gli sbarchi in Europa nel 1942, Operazione "Torch"

 DIBATTITI

Progetto "Anzio"




  I precedenti.  e l’Operazione “Torch”

 

Lo sbarco di Anzio in tutte le sue fasi preparatorie ricevette le esperienze che gli Alleati fecero in precedenti operazioni simili, in particolare sul teatro europeo, nel 1942, mentre si ebbe qualche riverbero di quanto gli statunitensi riuscirono ad attuare nel Pacifico, ma solo in minima parte.

L’operazione “Torch” era la denominazione “del piano per gli sbarchi nell'Africa settentrionale francese che nella fase preparatoria aveva avuto le denominazioni Gymnastic e Supergymnastic. Venne attuato a partire dall’ 8 novembre 1942 con una serie di sbarchi che interessano l'Algeria, il Marocco è più precisamente i porti di Casablanca Orano e Algeri.

L'operazione era stata definitivamente programmata il 25 luglio precedente. Complessivamente l'operazione fu condotta con 850 navi compresi i trasporti, suddivisi in 3 Task Force: la task force occidentale composta da truppe americane, al comando del generale Patton, la task-force centrale composto da truppe britanniche il comando del generale Freddendall e la task-forte orientale composta anche essa da truppe britanniche al comando del generale Rider. Le tre task-force sbarcano rispettivamente a Casablanca, Orano ed Algeri. Fino all'ultimo momento gli alleati avevano sperato che le truppe francesi non opponessero resistenza Ma ciò non avvenne dovunque. Le tre task-force forze navali erano rispettivamente al comando del contrammiraglio americano Hewitt, dal commodoro britannico Trowbridge e del contrammiraglio britannico Burrough. Il comando generale delle task- force navali era dell'Ammiraglio britannico Cunnigham, mentre il comando supremo dell'operazione era del generale Eisenhower. Gli sbarchi avvennero tra l’1 e le 5 della notte sul 8 novembre. A Casablanca presero terra una divisione, due reggimenti di fanteria e tre battaglioni corazzati. Ad Orano gli sbarchi furono effettuati da una divisione, da un battaglione corazzato, da un battaglione di Rangers e da un battaglione di paracadutisti E qui la resistenza delle truppe francesi portò all'affondamento di due unità navali britanniche. Ad Algeri infine sbarcano due reggimenti americani due brigate britanniche, due battaglioni di commandos britanniche, un reggimento americano.

Da Vichy, il maresciallo Pétain ordinò alle truppe francesi in Africa di contrastare l'invasione alleata ma allo stesso tempo inviò all'alto commissario francese in Algeria, ammiraglio Francesco Darlan Algeri un messaggio segreto nel quale comunicava che lo lasciava libero di trattare con gli alleati anglo-americani.

L'11 e il 12 novembre le truppe alleate sbarcarono a Bougie e per via aerea a Bona, in prossimità del confine con la Tunisia, dove nel frattempo il maresciallo Kesselring aveva già fatto giungere truppe aviotrasportate per contrastare l'invasione. I primi scontri tra gli alleati e i tedeschi avvennero il 18 novembre in territorio tunisino a Sidi Nsir. Il fronte si stabilizzerà nei giorni successivi lungo una linea che da Capo Serrat toccava Sidi Nsir fino a Medjiez El Bab ad una cinquantina di chilometri da Tunisi”[1]

Gli sbarchi della operazione Torch, soprattutto quelli in Marocco, ebbero carattere prevalentemente logistico, non essendoci reazione da parte delle forze francesi. Combattimenti sporadici, ma non su vasta scala si ebbero in quelli effettuati ad Algeri e a Orano, in quanto parte delle truppe francesi rimasero inizialmente fedeli all’ordine ufficiale di Petain di fronteggiare le forze alleate. La situazione in breve si andò poi chiarendo, anche grazie all’opera del gen Clark, che nei giorni precedenti lo sbarco aveva svolto una missione segreta presso le autorità francesi, riportando l’impressione che l’opposizione sarebbe stata sporadica, come in effetti avvenne. In questi sbarchi fu acquisita ulteriore esperienza in tema di operazioni anfibie, che fu ovviamente messa a frutto nei preparativi, già avviati a fine dicembre 1942, per future operazioni di sbarco che molto probabilmente avrebbero dovuto interessare sia la Sardegna sia la Sicilia, e, nelle ipotesi più remote, anche la Grecia. 



[1]  Cfr. Boschesi B.P., La seconda guerra mondiale. I personaggi, le date, i luoghi le armi le cifre, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1983, pag. 406 e segg.

 

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