APPROFODIMENTI
Le
operazioni dell’8a Armata sul Don nella 2a battaglia
difensiva non devono essere considerate a se, ma nel quadro assai più vasto nel
quale i russi, con uno sforzo poderoso e con l’applicazione di nuovi principi
operativi rispetto a quelli precedentemente usati, rompono successivamente e
costringono in sacca tra il 20 novembre 1942 e i primi del febbraio 1943, 6
armate alleate schierate da sud-est verso nord-ovest nella seguente
successione:
4a corazzata germanica – 6a germanica – 3a rumena – 8a italiana – 2a ungherese – 2a germanica.
La
manovra generale nemica:
-
nella terza decade di novembre rompe
contemporaneamente la 4a Armata corazzata germanica e la 3a
Armata rumena ed accerchia (oltre numerose aliquote delle due armate attaccate)
anche l’intera 6a Armata germanica (schierata nel settore di Stalingrado);
-
nella seconda decade di dicembre rompe l’ala
sinistra della 3a Armata rumena e il centro dell’8a
Armata italiana (II C.A.) mettendo in sacca oltre ad aliquote della 3a
Armata rumena l’ala destra dell’8a Armata (XXXV e XXIX C.A.);
-
ai primi di febbraio con azione a tenaglia
analoga alle precedenti rompe ed accerchia la 2a Armata germanica
(settore Woronesh).
Dal
20 novembre in poi le masse russe sono in continuo progredire e soltanto nella
seconda decade di marzo i tedeschi potranno adottare contromisure capaci di
arrestare e ributtare almeno in parte l’avversario che nella sua avanzata dal
Don verso ovest, oltrepassato Kursk – Belgorod – Charkow, è giunto con le punte
avanzate poco ad est del meridiano di Poltawa.
La
2a battaglia difensiva del Don ha inizio per l’8a Armata
l’11 dicembre 1942 e termina il 31 gennaio 1943.
Vicenda
grandiosa, in molti episodi epica, nella quale l’Armata distesa inizialmente su
di un fronte di 275 km. con tutte le sue 10 divisioni in prima schiera, senza
riserve operative, si trova a dover resistere fino all’ultimo, con le sole sue
forze, all’urto di forze nemiche di fanteria e corazzate nettamente superiori.
La
battaglia in se stessa si può dividere
in due periodi:
1°
- 11 dicembre – 8 gennaio:
. resistenza del II e XXXV C.A.;
. rottura del logoramento del II
C.A.;
. avvolgimento (con azione
concomitante da est in seguito a rottura della 3 Armata rumena) e ripiegamento
del XXXV e XXIX C.A.;
. ricostruzione di una difesa
arretrata continua.
2° - 9 –
31 gennaio:
. preparazione dell’avversario al
nuovo attacco – sfondamento XXIV C.A. germanico;
. avvolgimento (con azione
concomitante da nord in seguito a rottura della 2 Armata ungherese) e
ripiegamento dei resti del XXIV C.A. e del C.A. Alpino;
. combattimenti in Val Derkul,
dell’Ajdar, del Krasnaja con tentativo di avvolgere da nord il Gruppo Armate
del Don.
Le vicende della battaglia non
possono però essere valutate nella loro vera essenza se non vengono inquadrate
nella situazione che si è venuta delineando nel settore dell’Armata tra il
settembre ed il dicembre nei riguardi dello schieramento, del potenziamento e
della dottrina del nemico, dei concetti posti a base della difesa, dei lavori
che si sono potuti eseguire.
Così
pure non può essere disgiunto dalla battaglia il calvario cui le nostre truppe
hanno dovuto sottostare per raggiungere, sotto la incombente minaccia del
nemico, le successive zone di riordinamento assegnate, percorrendo, in pieno
inverno, a piedi, per la steppa gelata ed in mezzo a difficoltà di ogni genere,
sino ad oltre 1.000 chilometri.
Anche
queste vicende sono state superate e devono essere poste nella loro giusta luce
perché tornano ad onore di colore che, dopo la dura lotta, hanno ancora trovato
l’energia morale e fisica di far fronte alle nuove necessità.
La
relazione si suddivide pertanto nelle seguenti parti:
I)
– Situazione creatasi sul fronte dell’Armata tra
la 1a e la 2a battaglia difensiva del Don (periodo
settembre – dicembre 1942).
II)
– 2a battaglia difensiva del Don
(suddivisa nei due periodi).
III)
– Raccolta dell’Armata nella zona di
riordinamento.
IV)
– Deduzioni.
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