DIBATTITI
Ten. Cpl Art. Pe. Sergio Benedetto Sabetta
La guerra in
Ucraina ha visto l’impantanarsi, tra febbraio e marzo 2022, di una colonna di
circa 60 Km. di mezzi pesanti russi sulla pianura sarmatica, questo è stato
certamente uno dei fattori del fallimento dell’operazione lampo su Kiev
progettata da Mosca.
Emerge il
problema dell’imprevisto sui calcoli umani, in particolare quelli naturali.
Il
riavviarsi delle attività umane, specialmente ad alto tasso di inquinamento,
sembra avere favorito lo scioglimento anticipato delle nevi, creando fango e
favorendo in tal modo la difesa.
Problemi
analoghi si erano già manifestati nel 1812 e 1941 con l’invasione della Russia
da parte di Napoleone e di Hitler, quando inverni più freddi anticiparono il
ghiaccio e la neve abbattendosi sugli invasori, bloccandone la mobilità e
congelando gli uomini.
Lo stesso
accadde a Waterloo dove un giugno particolarmente piovoso e imprevisto
impantanò la brillante cavalleria francese smorzando al contempo la potenza di
fuoco e la mobilità dell’artiglieria napoleonica, punto di forza dell’Grande Armata, permettendo così il prevalere della
disciplinata fanteria inglese e influendo, anche, sulla salute di Napoleone nel
momento decisivo dello scontro.
La stessa
Rivoluzione francese provocata dalla crisi alimentare seguita ad una serie di
cattivi raccolti, crisi male gestita dalla monarchia, avvenne a seguito di una
imponente eruzione vulcanica in Islanda che con le sue ceneri offuscò per anni
il sole influendo sui raccolti.
La stessa
invasione delle tribù germaniche dell’Impero romano fu favorita da inverni
particolarmente freddi, che provocarono carestie e ghiacciarono il corso dei
fiumi Reno e Danubio, a cui si sommarono gli effetti ricorrenti della pandemia
di peste, portata dalle Legioni nel loro ritorno dalle spedizioni in Oriente
nel III secolo d. C., che indebolirono il tessuto delle città, favorendo
l’impoverimento e il trasferimento del baricentro in campagna.
Così anche
le temibili invasioni vichinghe del IX e X secolo d. C., sia ad Occidente che
ad Oriente, hanno avuto per causa prevalente la difficoltà di mantenersi sul
territorio della penisola scandinava e gli esempi potrebbero andare avanti.
Cause
naturali impreviste provocate da catastrofi, quali inondazioni, eruzioni,
maremoti oltre a cambiamenti climatici improvvisi e pandemie hanno sempre
influenzato non solo i cicli storici, ma anche singoli avvenimenti, facendo
saltare previsioni e calcoli, aumentando la caoticità dove già esistevano
problemi organizzativi e strutturali.
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