APPROFONDIMENTI
Ricerche e sviluppi
Progetto 2017/2
Manoscritto 3
Passarono
però solo pochi giorni e il progetto della operazione combinata tornò alla
ribalta alla conferenza di Natale, tenuta a Tunisi. E fu ancora per opera del
Primo ministro inglese, il quale insistette perché le operazioni in Italia non
fossero lasciate a metà e si concludessero rapidamente per non interferire
sulle operazioni in preparazione contro le forze tedesche in Francia.
In
questa Conferenza[1], oltre alla ragione
politica di far ripiegare i tedeschi dalla linea del Garigliano-Sangro, per
impadronirsi di Roma, venne prospettata anche la necessità di dare sufficiente
sicurezza e pieno sviluppo all'attività del porto di Napoli ed ai campi
d'aviazione di Foggia. D'altra parte fu ritenuto difficile che i tedeschi
potessero fare affluire a sud della Penisola altre forze per incrementare la
loro resistenza. Pertanto, dato che sarebbe stato possibile disporre
ulteriormente dei mezzi da sbarco e sarebbe stata mantenuta e rafforzata la
superiorità aerea, fu concluso che vi era tutto da sperare in un felice esito
di un'operazione combinata a tergo dell'ala destra dello schieramento dei
tedeschi sul Garigliano, m modo da obbligare questi a ripiegare verso nord.
Per
assicurare il possesso dei Colli Laziali si reputò però necessario l’impiego di
due divisioni di fanteria con truppe corazzate e avioportate, in modo da poter
evitare ogni stretto coordinamento nel tempo con l'azione effettuata dal grosso
delle forze della 5a Armata[2].
Tuttavia, l'operazione di sbarco sarebbe stata sempre "preceduta da
un'azione offensiva generale da parte delle armate alleate, sul tipo di quella
precedentemente fallita.
Nella
stessa Conferenza, l'inizio dello sbarco fu fissato per il 20 gennaio allo
scopo di ridurre al minimo il periodo di concessione dei mezzi di trasporto destinati
allo sbarco in Francia.
(Puddu M., Lo sbarco e la Battaglia di Anzio, Roma, Tipografia artistica, 1956)
[1]
W. CHURCHILL (op. cit.) giustamente
deplora che alla Conferenza non sia stato fatto partecipare il gen. Clark,
comandante della 5a Armata, che avrebbe dovuto preparare e condurre l’operazione.
Quest'assenza favorì per contro la rimessa in cantiere
del progetto, voluto dagli inglesi e osteggiato da parte americana. Il generale
Eisenhower cercò intatti di opporsi, ma inutilmente, perché ebbe contro il gen.
Alexander (V. MORRISON SAMUEL ELIOT: “Sicily - Salerno – Anzio” - ed. 1954).
[2]
«Il successo dello sbarco di Anzio dipende dalle forze impiegate nello sbarco
iniziale. Ove queste aumentassero a due divisioni complete, più reparti
paracadutisti, l’operazione dovrebbe riuscire senz’altro, poiché consentirebbe
di tagliare le comunicazioni di tutte le unità nemiche fronteggianti la 5a
Armata» (W. Churchill - Op. cit. - 5a - II
- Capo VII: Lettera ai Capi di S. M. del 26 dicembre
1943).
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