DIBATTITI
Echi della Giornata del decorato
Roma 2018
RELAZIONE DEL PROF. RICCARDO
MODESTINO CONVEGNO LA GIORNATA DEL DECORATO c/o PALAZZO dell’Associazione del
Mutilato a Roma
Venerdì
13 aprile 2018
IL MEIS di Ferrara : un museo per la
conoscenza e il dialogo
Voglio
ringraziare innanzitutto il nostro Presidente , Gen.le GC. Magnani, per aver organizzato con la
Presidenza dell’Istituto del Nastro Azzurro in questa bellissima sede , in
quest’aula affrescata da illustri pittori del Novecento, questo incontro di
grande rilievo storico e culturali , per i valori che lo alimentano ; quei
valori di cui parlava stamane il Prof. Ramaccia e che ,espressione dell’insieme
delle doti e delle qualità morali , intellettuali e professionali che sono
considerati il fondamento positivo della vita umana e della società noi troviamo
simbolizzati nei due labari affiancati , quello dell’ ANFIM caduti per la
libertà della Patria e il nostro del Nastro Azzurro. La relazione che l’amico
Magg. Gen.le Massimo Coltrinari mi ha chiesto di tenere ha per argomento il
MEIS e la cultura ebraica a Ferrara. Che cosa è il MEIS ?
Il
MEIS è il Museo Nazionale dell’ Ebraismo Italiano e della Shoah costruito a
Ferrara nel contenitore edilizio dell’ex- carcere mandamentale, ristrutturato
in modo impeccabile a valle di un concorso internazionale – vinto da un gruppo
di Progettisti romani- per essere adibito alla nuova destinazione d’uso
assegnatagli. Per una sorta d contrappasso ha assunto un significato diverso da
quello precedente di luogo di segregazione e di esclusione ( quale è stato per tutta la durata del Novecento) a quello assai
significativo di centro d cultura , di ricerca, di didattica, di confronto e
dialogo e quindi in una parola di inclusione. Il MEIS verrà completato entro la
fine del 2020, con la costruzione di cinque edifici moderni, connotati da
volumi che richiamano i cinque libri della Torah, destinati ad ospitare,
accanto agli spazi espositivi, anche l’accoglienza al pubblico, museum shop, biblioteca, archivio,
centro di documentazione e catalogazione, auditorium, laboratori didattici,
ristorante e caffetteria, dando così vita a un grande complesso museale e
culturale.
Decisivo
per il raggiungimento di questo importante obiettivo il generoso apporto del
Ministero dei Beni della Attività Culturali e del Turismo che ha garantito
l’intera copertura economica del cantiere.
Le
finalità istituzionali assegnate al MEIS dalla legge istitutiva n° 91/ 2003
prevedono che esso dovrà:
a) essere un polo culturale sull’ebraismo, testimoniando
in modo particolare le vicende che caratterizzano la bi millenaria esperienza
storca nella nostra Penisola;
b) far conoscere la vita, il pensiero e la cultura
dell’ebraismo italiano dalle sue origini al presente, includendo , con
un’attenzione particolare, il periodo delle persecuzioni e della Shoah
nell’esperienza specifica degli Ebrei italiani;
c) essere un luogo aperto e inclusivo, un laboratorio di
idee e di riflessioni che racconti che cosa significa essere una minoranza,
stimoli il dibattito sull’ebraismo, sul suo futuro in Italia e sul valore del
dialogo e dell’incontro tra culture diverse.
Oggetto
della narrazione del MEIS , che prende inizio con la mostra Ebrei. Una storia italiana. I primi mille
anni. - inaugurata dal Presidente della Repubblica lo scorso 13 dicembre
2017 - saranno gli oltre due millenni di vitale ed ininterrotta presenza degli
Ebrei in Italia, con le loro tradizioni e i fondamentali contributi alla storia
del pensiero,umanistico, scientifico, artistico, teologico e alla cultura del
Paese, nonché all’ebraismo nel suo insieme.
Pur
essendo una minoranza, il ruolo degli Ebrei è stato infatti di primo piano già
a partire dall’epoca romana e successivamente nel Rinascimento per continuare
in epoca moderna, nello sviluppo economico di Nord e Centro Italia, e poi nel
processo di unificazione nazionale e risorgimentale, fino all’apporto alla
produzione letteraria e scientifica del XX secolo. Inoltre, nel corso dei
secoli essi hanno contribuito alla creazione di numerosi rapporti fra l’Italia,
l’Europa e le altre sponde del Mediterraneo.
In
questa prospettiva la mostra assume un carattere di una vera e propria mostra di prefigurazione del Museo, di
cui rappresenterà, dal punto di vista scientifico ed espositivo, la prima
grande sezione. Ad essa è assegnato l’obiettivo di comunicare l’unicità della
storia dell’ebraismo italiano, descrivendo come la presenza ebraica in Italia
si sia formata e sviluppata in fasi successive e come gli Ebrei d’Italia
abbiano costruito la propria peculiare identità, anche rispetto al resto
dell’ebraismo.
Una
mostra assolutamente originale che attraverso una ricca documentazione
materiale, fra cui venti manoscritti, sette incunaboli e cinque centine,
diciotto documenti medievali, in gran parte provenienti dalla Genizah del Cairo, una cinquantina di
epigrafi di età romana e medievale e oltre il centinaio tra anelli, sigilli,
monete e amuleti – molte dei quali esposti per la prima volta al mondo-
sottolineano la grande rilevanza che la manifestazione sta rivestendo nel
panorama culturale del Paese.
In
queste cornice si colloca anche un prossimo evento culturale caratterizzato
dalla prossima visita alla città di Ferrara del famoso regista israeliano,
Prof. Amos Gitai, accompagnato dallo scrittore , Prof. Alan Elkann , ospite
della comunità ferrarese e della Ass.ne De
Humanitate Sanctae Annae, prima presso la sede del MEIS e poi presso il Palazzo Roverella. Lo scopo
del sopralluogo a Ferrara è quello di vedere in prima persona i luoghi ove
visse la donna più affascinante del XVI secolo in Europa, Dona Gracia Mendes
Nassì. Una donna ebrea ( subito battezzata con rito cattolico alla nascita, nel
1508) che divenne un simbolo non solo di donna manager ,ma anche di filantropa
sociale e organizzatrice culturale , attraversando tutta l’Europa come una
meteora , dalla città di nascita –Lisbona- a Tiberiade ,passando attraverso
Anversa, Venezia, Ferrara – porto sicuro e franco nel Palazzo Roverella che il
duca Le concesse per tre anni - Ancona, Ragusa, Salonicco, Costantinopoli e
infine Tiberiade. Qui, sulle rive del lago (simbolo
del Talmud di Gerusalemme) realizzò quel sogno che aveva alimentato per
decenni : la creazione di un protostato ebraico con 30.000 ebrei fatti arrivare
da tutta Europa e persino dall’Asia.Una
pagina bellissima di tolleranza e incontro fecondo fra persone di diverse fedi
, nella stagione culturale e storica del Rinascimento europeo ed in particolare
ferrarese. Quella stessa lezione di dialogo che ieri come oggi l’Istituto del
Nastro Azzurro propone nel convegno odierno
dedicato alla giornata del decorato, che ha saputo sacrificare il bene più alto, la propria vita, per l’ideale di una vita collettiva più
aperta e più giusta.
Prof. Riccardo Modestino
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