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martedì 9 luglio 2019

Il Museo dell'Ebraismo a Ferrara


DIBATTITI
Echi della Giornata del decorato
 Roma 2018





RELAZIONE DEL PROF. RICCARDO MODESTINO CONVEGNO LA GIORNATA DEL DECORATO c/o PALAZZO dell’Associazione del Mutilato a Roma
Venerdì 13 aprile 2018

IL MEIS di Ferrara : un museo per la conoscenza e il dialogo

Voglio ringraziare innanzitutto il nostro Presidente , Gen.le GC.  Magnani, per aver organizzato con la Presidenza dell’Istituto del Nastro Azzurro in questa bellissima sede , in quest’aula affrescata da illustri pittori del Novecento, questo incontro di grande rilievo storico e culturali , per i valori che lo alimentano ; quei valori di cui parlava stamane il Prof. Ramaccia e che ,espressione dell’insieme delle doti e delle qualità morali , intellettuali e professionali che sono considerati il fondamento positivo della vita umana e della società noi troviamo simbolizzati nei due labari affiancati , quello dell’ ANFIM caduti per la libertà della Patria e il nostro del Nastro Azzurro. La relazione che l’amico Magg. Gen.le Massimo Coltrinari mi ha chiesto di tenere ha per argomento il MEIS e la cultura ebraica a Ferrara. Che cosa è il MEIS ?

Il MEIS è il Museo Nazionale dell’ Ebraismo Italiano e della Shoah costruito a Ferrara nel contenitore edilizio dell’ex- carcere mandamentale, ristrutturato in modo impeccabile a valle di un concorso internazionale – vinto da un gruppo di Progettisti romani- per essere adibito alla nuova destinazione d’uso assegnatagli. Per una sorta d contrappasso ha assunto un significato diverso da quello precedente di luogo di segregazione e di esclusione ( quale è stato per tutta la durata del Novecento) a quello assai significativo di centro d cultura , di ricerca, di didattica, di confronto e dialogo e quindi in una parola di inclusione. Il MEIS verrà completato entro la fine del 2020, con la costruzione di cinque edifici moderni, connotati da volumi che richiamano i cinque libri della Torah, destinati ad ospitare, accanto agli spazi espositivi, anche l’accoglienza al pubblico, museum shop, biblioteca, archivio, centro di documentazione e catalogazione, auditorium, laboratori didattici, ristorante e caffetteria, dando così vita a un grande complesso museale e culturale.
Decisivo per il raggiungimento di questo importante obiettivo il generoso apporto del Ministero dei Beni della Attività Culturali e del Turismo che ha garantito l’intera copertura economica del cantiere.
Le finalità istituzionali assegnate al MEIS dalla legge istitutiva n° 91/ 2003 prevedono che esso dovrà:
a)    essere un polo culturale sull’ebraismo, testimoniando in modo particolare le vicende che caratterizzano la bi millenaria esperienza storca nella nostra Penisola;
b)    far conoscere la vita, il pensiero e la cultura dell’ebraismo italiano dalle sue origini al presente, includendo , con un’attenzione particolare, il periodo delle persecuzioni e della Shoah nell’esperienza specifica degli Ebrei italiani;
c)    essere un luogo aperto e inclusivo, un laboratorio di idee e di riflessioni che racconti che cosa significa essere una minoranza, stimoli il dibattito sull’ebraismo, sul suo futuro in Italia e sul valore del dialogo e dell’incontro tra culture diverse.
Oggetto della narrazione del MEIS , che prende inizio con la mostra Ebrei. Una storia italiana. I primi mille anni. - inaugurata dal Presidente della Repubblica lo scorso 13 dicembre 2017 - saranno gli oltre due millenni di vitale ed ininterrotta presenza degli Ebrei in Italia, con le loro tradizioni e i fondamentali contributi alla storia del pensiero,umanistico, scientifico, artistico, teologico e alla cultura del Paese, nonché all’ebraismo nel suo insieme.
Pur essendo una minoranza, il ruolo degli Ebrei è stato infatti di primo piano già a partire dall’epoca romana e successivamente nel Rinascimento per continuare in epoca moderna, nello sviluppo economico di Nord e Centro Italia, e poi nel processo di unificazione nazionale e risorgimentale, fino all’apporto alla produzione letteraria e scientifica del XX secolo. Inoltre, nel corso dei secoli essi hanno contribuito alla creazione di numerosi rapporti fra l’Italia, l’Europa e le altre sponde del Mediterraneo.
In questa prospettiva la mostra assume un carattere di una vera e propria mostra di prefigurazione del Museo, di cui rappresenterà, dal punto di vista scientifico ed espositivo, la prima grande sezione. Ad essa è assegnato l’obiettivo di comunicare l’unicità della storia dell’ebraismo italiano, descrivendo come la presenza ebraica in Italia si sia formata e sviluppata in fasi successive e come gli Ebrei d’Italia abbiano costruito la propria peculiare identità, anche rispetto al resto dell’ebraismo.
Una mostra assolutamente originale che attraverso una ricca documentazione materiale, fra cui venti manoscritti, sette incunaboli e cinque centine, diciotto documenti medievali, in gran parte provenienti dalla Genizah del Cairo, una cinquantina di epigrafi di età romana e medievale e oltre il centinaio tra anelli, sigilli, monete e amuleti – molte dei quali esposti per la prima volta al mondo- sottolineano la grande rilevanza che la manifestazione sta rivestendo nel panorama culturale del Paese.
In queste cornice si colloca anche un prossimo evento culturale caratterizzato dalla prossima visita alla città di Ferrara del famoso regista israeliano, Prof. Amos Gitai, accompagnato dallo scrittore , Prof. Alan Elkann , ospite della comunità ferrarese e della Ass.ne De Humanitate Sanctae Annae, prima presso la sede del MEIS e poi presso il Palazzo Roverella. Lo scopo del sopralluogo a Ferrara è quello di vedere in prima persona i luoghi ove visse la donna più affascinante del XVI secolo in Europa, Dona Gracia Mendes Nassì. Una donna ebrea ( subito battezzata con rito cattolico alla nascita, nel 1508) che divenne un simbolo non solo di donna manager ,ma anche di filantropa sociale e organizzatrice culturale , attraversando tutta l’Europa come una meteora , dalla città di nascita –Lisbona- a Tiberiade ,passando attraverso Anversa, Venezia, Ferrara – porto sicuro e franco nel Palazzo Roverella che il duca Le concesse per tre anni - Ancona, Ragusa, Salonicco, Costantinopoli e infine Tiberiade. Qui, sulle rive del lago (simbolo del Talmud di Gerusalemme) realizzò quel sogno che aveva alimentato per decenni : la creazione di un protostato ebraico con 30.000 ebrei fatti arrivare da tutta Europa  e persino dall’Asia.Una pagina bellissima di tolleranza e incontro fecondo fra persone di diverse fedi , nella stagione culturale e storica del Rinascimento europeo ed in particolare ferrarese. Quella stessa lezione di dialogo che ieri come oggi l’Istituto del Nastro Azzurro propone nel convegno odierno  dedicato alla giornata del decorato, che ha saputo  sacrificare il bene più alto,  la propria vita,  per l’ideale di una vita collettiva più aperta e più giusta.

                                              Prof. Riccardo Modestino

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