Il 26 marzo 1923
veniva fondato l'Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valor Militare.
Nel clima non certo tranquillo del primo dopoguerra si voleva creare non una Associazione o una Unione, ma un Istituto in cui fossero confluiti cittadini che avessero due caratteristiche discriminanti: essere stati combattenti, e quindi soldati, come primo requisito; come secondo requisito essere stati decorati al Valor Militare.
Queste due discriminanti assottigliavano di molto i potenziali soci. I Combattenti già avevano la loro Associazione Nazionale Combattenti, mentre i decorati erano già raccolti nella Legione Azzurra, con riferimento al colore del nastrino che portava la medaglia, che doveva essere od'Oro, o d'Argento, o di Bronzo
La prima e la seconda istituita nel 1833, la terza nel 1878.
Questa discriminante ne fece un istituto d'elite, tanto che
nel III Congresso di Torino del 1928 gli iscritti, già raggruppati in Federazioni, Sezioni, e Gruppi,
sono indicati in un numero di circa16.000.
Un dato riportato dagli atti del Congresso, ma che contrasta con il Registro dei Soci
iniziale che riporta il numero di soci iscritti dal 1923 al 1928
in numero di 8000
Uno dei tanti quesiti di ricerca che ci si sta ponendo che sottende
all'idea di avvicinarsi
alla Storia del Nastro Azzurro attraverso lo studio e la rielaborazione
delle carte documentali dei Congressi
iniziando dal I, quello di Roma, dal II, di Sassari e del III di Torino
Questo, secondo le attuali indicazioni del Presidente Nazionale,
sulla scia del XXX Congresso di Napoli
in vista del prossimo centenario, che cade fra cinque anni nel 2013,
con un supporto di ricerca e studio che il
CESVAM ben volentieri se ne fa carico
massimo coltrinari
(direttore.cesvam@istitutonastroazzurro)
(vds il post pubblicato in data 26 marzo 2018)
(vds il post pubblicato in data 26 marzo 2018)
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