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domenica 8 gennaio 2017

I Guerra Mondiale. Il fronte Interno.

DIBATTITI
L'impiego degli scout come forze ausiliarie.

Benedetta Nicolussi


Durante la Prima Guerra Mondiale, iniziata il 28 luglio 1914 e conclusasi l'11 novembre 1918, i vari Stati Europei erano caratterizzati da forti nazionalismi, corsa alla potenza militare ed economica, dallo sviluppo industriale e da un fortissimo senso di Amor patrio.
In un clima di propaganda contro i nemici, di violenza e di sentimenti di avversione, la gioventù, facilmente manipolabile, era la prima che si impegnava per l'Unità della Patria, e partiva per il fronte.
Nel momento dello scoppio della guerra, le Nazioni potevano contare, oltre che sul contributo del mondo militare, anche sull'intervento delle associazioni scout.
La partecipazione nel conflitto, però, era incompatibile con i principi e gli ideali del movimento scout, basato sul concetto di fratellanza universale. Infatti lo Scoutismo seguiva, e segue tutt'oggi, tre valori fondamentali: il servizio verso Dio, verso la Patria, ed infine verso la famiglia. Tuttavia,  durante il conflitto, il servizio verso la Patria divenne il principale fondamento da seguire.
Le immagini di giovani scout intenti ad imbracciare un'arma, non le troviamo solo in Italia, ma erano frequenti in tutte le nazioni europee; come furono, purtroppo, frequenti anche i caduti provenienti dal mondo scoutista.
Esempi emblematici furono la morte di due fondatori scout: il francese, Comandante di Vascello, Nicolas Benoit il 17 dicembre del 1914, ucciso a Nieuport in Belgio, dopo un attacco alla baionetta, dai tedeschi; ed il tedesco Maggiore Maximilian Bayer morto il 25 ottobre 1917 durante un attacco francese a Nomeny nella regione della Meurthe ed Moselle.

Due vittime tra i 12 milioni di morti e i 21 milioni di feriti e mutilati che si contarono al termine del primo conflitto mondiale.

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