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domenica 19 marzo 2023

Contributi alla Storia dell'Istituto del Nastro Azzurro. I Parte

  APPROFONDIMENTI





Contributi per il centenario.

Il Bollettino straordinario della Federazione di Milano, anno 1932.

Giorgio Madeddu

Collaboratore Ce.S.Va.M.

 

Era l’11 gennaio 1932, anno X°, quando Pietro Delvecchio, allora Segretario Generale dell'Istituto del Nastro Azzurro, esprimeva “viva soddisfazione” nei confronti della Federazione di Milano in quanto, la stessa, intendeva pubblicare un Bollettino straordinario da inviare a tutti decorati della Provincia, “... allo scopo di svolgere specialmente una profittevole propaganda anche presso quei decorati che non fanno parte ancora della nostra Famiglia.”

Il Segretario Nazionale ritenuta l’iniziativa, “… degna di altissimo plauso…”, rivolgeva, inoltre, personali congratulazioni al presidente della Federazione Giulio Giussani e alla Sezione di Milano, “… sempre fra le prime in ogni buona iniziativa…”.

Chi erano Pietro Delvecchio e Giulio Giussani?

Pietro Delvecchio, avvocato, Cavaliere di Gran Croce, componente del primo Consiglio Nazionale e Segretario Generale della Sezione di Roma alla costituzione, autore di numerose pubblicazioni, tra queste un’opera di quasi mille pagine stampata su due volumi dal titolo, “Il Valore italiano: Note storiche sulle grandi azioni collettive e individuali nelle battaglie del Risorgimento e nella guerra mondiale” (1934). 

Giulio Giussani, pluridecorato della Grande Guerra, Cavaliere Ufficiale, divenne Presidente della Federazione e della Sezione di Milano. Lo ritroviamo componente del Consiglio Nazionale costituito a seguito del IV° Congresso Nazionale svoltosi a Siena a fine ottobre del 1930.

La lettera di Delvecchio, successivamente pubblicata nel Bollettino straordinario, prosegue esaltando il ruolo del Nastro Azzurro, che ormai è chiaramente divenuto organico al regime: “Chiunque ha ben meritato dalla Patria deve sentire la nobiltà della missione affidata al Nastro Azzurro, fervida espressione di quella fede per cui decorati al valore affrontarono le più ardue prove e sostengono i sacrifici più duri. Nel nostro Istituto tutti vedono ormai il simbolo immacolato delle virtù della stirpe, la vivida fiamma che tiene accesa la rinata coscienza del nostro avvenire. Per il paese che lavora e che produce, e nel quale si è risvegliato il sentimento della romanità, non vuole vivere soltanto nei ricordi delle sue gloriose memorie, ma avere un fervore di vita creatrice, per la quale le aspirazioni nazionali possano conseguire la loro realizzazione e l'avvenire rivivere nel nostro grande passato. Perciò i decorati al valore debbono stringersi nelle file del Nastro Azzurro che questo programma persegue con tenace costanza e con intatta fede.”

Delvecchio svela in questo passaggio l’intento del Bollettino straordinario: avviare una vigorosa campagna di adesioni all’Istituto affinché i decorati al Valore Militare, non ancora partecipi del progetto nazionale del regime, in esso possano riconoscersi, aderire e sostenere attivamente. Il Bollettino straordinario è quindi un appello come lo stesso Delvecchio lo definisce nella chiusa della sua lettera: “Il Tuo appello, caro Giussani, scuota perciò quanti, in codesta forte regione, sono ancora fuori dalle nostre file, risvegliando in loro la coscienza del dovere e della solidarietà perché anche nella battaglia civile che il Paese combatte, ogni decorato d'Italia, con una sola voce, possa rispondere: presente!”

Continua  (22 Marzo 2023 Parte II)


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