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Progetto Prigionia 2017/2. Risultato ricerche
Elenco Generale dei Campi di
concentramento
Austro
Ungarici, Bulgari, Germanici e Turchi durante
la
1° Guerra Mondiale
Il nome del campo è prima
quello originario, ovvero il nome storico della località, seguito dal nome
attuale e tra presenti lo Stato attuale di appartenenza. La località
generalmente è nel paese indicato (Esempio Altaim è geograficamente in
Austria). Ma lo Stato Belligerante poteva organizzare campi di concentramento
per prigionieri italiani anche in territori da lui occupati. Esempio l’Austria
organizzo un campo di concentramento all’indomani del ripiegamento dall’Isonzo
al Piave nel novembre 1917 a Cividale per prigionieri italiani
Germania
Alten Grabow
Aschachffemburg
Augusta Bad
Aurich
Bad Colbergù
Bad Stuer
Barylow
Bautzen
Bayreuth
Berg Bau Lgulye
Berlino
Bischofswerda
Bistriz ob Pornstein (in Slesia)
Bitterfeld
Blanburg
Blenhorst
Brandenburg
Burg
Cassel Niederzwehren (Cassel
Niederzweheren)
Celle (Cellelager)
Chemnitz (Chemnitz)[1]
Clausthal-Zellerfeld (Claustal)
Cottbus
Krefeld (Crefeld)
Darmstadt
Dillingen
Djordubeikelnr
Dobeln
Doberitz (Brandeburgo)
Dulmen[2]
Ebenberg
Eglosheim (Ludwigsburg)
Eichstadt
Ellwangen[3]
Erfurt
Erlangen
Erstbrunn
Frankfurt und Oder
Freiberg
Friedrichsfeld bei Wesel[4]
Fursterb (Fursternberg)
Gardenlegen
Germerschim
Giessen
Gorlitz
Gottingen
Grafenwhor
Gr. Hesepe
Grima Golzen ( Grimma)[5]
Guben[6]
Gustrow
Gutersloch
Halbe
Halle am Saale[7]
Hameln
Hammelburg
Hann Munden
Hassemberg
Hevelberg
Heideberlg
Hernest Doesten
Heuberg
Hoel Asperg
Holzminden
Igolstaddt
Karlsruhe[8]
Konigsbrick
Konigstein
Lagensalza Bad Lagensalza
Landes berg
Land shut
Leech feld (Lager Lechfeld)
Limburg a/dLahan
Ludwigsburg
Magdeburg
Mannhieim
Mameln
Mayenge
Marseburg
Meschede
Minden
Munche berg
Munsingen
Munster
Neuburg
Nurberg Norimberga
Oberhoffen
Ohrdruf
Osnabruck
Ostrau
Pedereborn
Parkim
Plassemburg
Pucheim
Quedlinburg
Rastatt
Regensburg
Rosemberg
Rumleben
Salzwebel
Saarbrucken
Scheuen (Eschede)
SclossHirschberg
Schwabisch Gmud
Schwarstedt
Schneidemuhl (Posen)
Senne (Westfalia)
Soltau
Sthendal
Stuttgard (Stoccarda)
Stralsund
Tauberbischofsheim
Torgau
Traunstein
Ulm
Troppau
Villigen
Vohrebach
W. Marienberg
Wahan (Proz Wahn)
Wambeck an der Weser Bodenfeld
WEgscheid (baviera)
Wielburg
Werl
WEtzlar
Wiesa
Wildemann
Wittemberg
Worms
Wulzburg
Wurzburg
Zerbst
Zittau
Zossen
Zwickau
Witkowitz
Nota: Camillo Pavan, I Prigionieri Italiani dopo Caporetto, Treviso Camillo Pavan 2001 con annesso elenco dei campi di prigionia a cura di Alberto Burato.
È
riportato il seguente avviso
“Al
lettore appassionato e curioso che servendosi di questo lavoro come base di
partenza fosse invogliato a cercare il luogo in cui fu rinchiuso (e magari
morì) un proprio parente e nel corso della sua ricerca riscontrasse in questo
elenco qualche errore, si chiede di segnalarlo all’autore
(Via Marco
Polo 93 45030 Guarda Veneta, Rovigo)
[1]
Dal 1953 al 1990 la città è stata chiamata Karl Marx Stadt
[2]
Alla fine del 1917 vi si trovavano circa 6000 prigionieri italiani “0mbre di
uomini” privati dei loro oggetti personali e lasciati senza calzature, vestito
e cibi (Procacci, pag. 223
[3]
Il campo si trovava su una sommità di una collina, nei pressi di Ellwangen, una
piccola città, contornata di ville e giardini. Le condizioni per i 600
ufficiali e la sessantina di soldati “adibiti ai servizi ordinari” erano
considerate da tacconi (pp.231 e segg) molto buone. “Sogniamo? È vero? Mangiare
a tavola, noi prigionieri in Germania? AD Ellwangen era tra l’altro prigioniero
il generale Angelo Farisoglio comandante la 43° Divisione catturato a Caporetto
il primo giorno della offensiva.
[4]
Era circondato da tre ordini di alte palizzate con rete e la rete centrale era
attraversata da corrente elettrica “ad altissima tensione (Isola pag. 23 ADN)
[5]
Località nei pressi di Lipsia
[6]
Città attualmente (1999) divisa a metà fra Germania e Polonia
[7]
Campo per ufficiali, noto per il buon trattamento (Procacci, p.307)
[8]
Campo per ufficiali che godeva di buona fama, almeno secondo questa
testimonianza “”.un’alta palizzata circondata da reticolati posta al centro
della città. Le baracche ben costruite pulite e spaziose parevano spaziosi
chalets. Nell’interno le stanze erano ampie, illuminate a luce elettrica e ben
riscaldate: ogni stanza aveva otto letti dotati di materassi guanciali, coperte
e lenzuola (…) Brevissima fu la permanenza (….) nel regno dell’umanità (….)
Dopo qualche giorno (…) ripresero il viaggio sventurato ( Ex combattente, X,
pag, 66-70)
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