Il blog è espressione del Centro Studi sul Valore Militare - Ce.S.Va.M.- istituito il 25 settembre 2014 dal Consiglio Nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valore Militare.Lo scopo del CEsVAM è quello di promuovere studi sul Valore Militare.E' anche la continuazione on line della Rivista "Quaderni" del Nastro Azzurro. Il Blog è curato dal Direttore del CEsVAN, Gen. Dott. Massimo Coltrinari (direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org)
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lunedì 30 settembre 2019
domenica 29 settembre 2019
Copertina Settembre 2019
QUADERNI ON LINE
Il bombardamento di Frascati il 5-8 settembre 1943
Anno LXXX, Supplemento on line, IX, 2019, n. 45
Settembre 2019
www.valoremilitare.blogspot.com
sabato 28 settembre 2019
Editoriale Gli strumenti informatici di divulgazione dell'Istituto del Nastro Azzurro
Editoriale
Il mese di settembre ha visto la realizzazione ed il completamento del programma di aggiornamento e messa in funzione degli apparati informativi dell'Istituto del Nastro Azzurro. Era molto sentita l'esigenza di attivare in forma più appropriata il Sito (www.istitutodelnastroazzurro.org) in cui si riflettesse tutte le attività dell'Istituto in modo immediato. Le manifestazioni della Giornata del Decorato e dell'Incontro annuale con la Croce Nera d'Austria hanno trovato immediata applicazione. Nel contempo le rubriche ( create in tre appositi Banner) hanno preso avvio. Le rubriche, come noto sono dedicate agli Ordini Cavallereschi, in cui si delinea la storia delle Insegne del Valore Militare, della Storia dell'Istituto del Nastro Azzurro, con i contenuti ovvii, ed il terzo, sotto il titolo di Segnalazioni, la giornata che ricorda gli atti di valore del passato. Mentre le prime due sono iniziate a meta luglio 2019, la terza rubrica è iniziata dal 1 settembre 2019. Dedicheremo ad ottobre degli appositi post per fare un punto di situazione sullo stato delle pubblicazioni di queste rubriche, che sarà a cura di Chiara Mastrantonio.
Altro elemento da sottolineare l'equilibrio raggiunto delle uscite della Rivista "QUADERNI" che, come noto, aveva segnato il passo in attesa dei contributi dei frequentatori del Master in Storia Militare Contemporanea 1796 - 1960. Al riguardo è in fase finale di preparazione il n. 3 del 2019 che che ospiterà il report 2017-2019 dell'attività del CESVAM ripartita in quindici comparti.
Il secondo segmento in fase di ultimazione del programma informativo è il completamento e la attivazione per il prossimo ottobre della piattaforma CESVAM dedicata alla ricerca, alla didattica ed alla editoria.
La razionalizzazione dei contributi a questo Blog ha permesso una giornaliera presenza di questa rivista on line anche nel mese di Agosto, solitamente non attivo per via della pausa estiva.
Rimane ancora da conoscere l'impatto che tutte queste iniziative riporta sia verso i soci che verso i non soci, elemento questo che si dovrà valutare attraverso una apposita indagine conoscitiva.
Massimo Coltrinari
venerdì 27 settembre 2019
Periodico Il Nastro Azzurro n. 5 Settembre - Ottobre 2019
NOTIZIE CESVAM
Il numero autunnale del periodico è
dedicato al Volo su Vienna di D'Annunzio dell'agosto del 1918
giovedì 26 settembre 2019
Giuseppe Buonacini Volontario di Guerra l'Album di ricordi
Volontari di Guerra
“Impressioni di guerra”
L'ardore patriottico dei
Volontari Ciclisti Automobilisti del 1915
Note di
memoria su Giuseppe
Bonacini (Reggio
Emilia 1892-1961) Dopo l'esperienza nei Volontari Ciclisti Automobilisti , si
arruolò a fine 1915 nel Corpo dei Bersaglieri del Regio Esercito. Durante la seconda guerra
mondiale, seppure mutilato di guerra, fu Comandante del Distretto militare di
Reggio Emilia.
Il volume propone circa
100 ingrandimenti di fotografie tratte dall'Album “Impressioni di guerra” di
Giuseppe Bonacini
(Reggio Emilia 1892-1961), volontario nel 1915 agli esordi della Prima Guerra
Mondiale nella Terza Compagnia - Ottavo Plotone del Battaglione Lombardo del
Corpo nazionale dei Volontari Ciclisti Automobilisti (V.C.A), un'
organizzazione para-militare costituita da volontari civili, istituita e regolamentata dal Ministero della Guerra del Regno d'Italia per la
difesa della Patria .
Emergono dall'album frammenti di vita
quotidiana in attesa degli scontri di guerra sulle Alpi Venete; scatti
fotografici dove emerge la volontà di documentare ai posteri la mitica impresa
e dove si evidenzia pure una grande ironia e lo spirito
cameratesco del gruppo.
Un documento storico
custodito gelosamente nel cassetti della famiglia Bonacini come un gioiello
prezioso e che dopo cento anni da quei giorni torna alla luce per ricordare
quegli uomini coraggiosi che vollero dare il proprio contributo per liberare
l'Italia dall'oppressione straniera.
Il Battaglione lombardo dei V.C.A. si
formò nell'aprile-maggio 1915. Ne fecero parte circa 500 uomini comandati dal
capitano Carlo Monticelli. Tra loro i
più importanti esponenti del Futurismo, un movimento culturale ed artistico
sviluppatosi nel primo novecento che fu tra i primi a caldeggiare l'intervento
dell'Italia nel primo conflitto mondiale; nel gruppo il fondatore Filippo
Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni, Anselmo Bucci,
Carlo Erba, Ugo Piatti, Luigi Russolo, Mario Sironi ed altri. Il loro slogan era: “La
guerra, sola igiene del Mondo”
Dopo un periodo di addestramento
militare a Gallarate i Volontari Ciclisti Automobilisti nel luglio 1915 partirono da Milano in sella alle loro
biciclette portandosi sulle sponde orientali del Lago di Garda; nella seconda metà di ottobre, mentre era in corso la terza
battaglia dell'Isonzo, salirono sulle Alpi Venete nella zona del Monte Baldo ed
il 23 ottobre parteciparono alla battaglia
nella quale riuscirono a
conquistare l'importante posizione strategica di Dosso Casina ( M. Altissimo).
Per il successo
dell'azione militare fu determinante anche la partecipazione dei valorosi
Alpini del Battaglione “Verona” e di
soldati del Genio.
Nel dicembre 1915 il
Battaglione lombardo V.C.A. venne sciolto ed i volontari si arruolarono presto
o vennero richiamati nell'Esercito regolare dell'allora Regno d'Italia; molti,
tra cui Giuseppe
Bonacini , entrarono nel Corpo dei Bersaglieri (Fanteria).
Il progetto della
pubblicazione ha ottenuto la concessione del logo ufficiale per le
Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale, rilasciato dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione che
accredita l’iniziativa quale progetto rientrante nel Programma ufficiale
delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli
anniversari di interesse nazionale.
mercoledì 25 settembre 2019
Targa dedicata alla medaglia d'Oro Mario Cicognini
NOTIZIE CESVAM
Il Valore Militare nella meornia
e nelle opere materiche
di Alessia Biasiolo
Domenica primo settembre 2019, la
professoressa Alessia Biasiolo, in rappresentanza del CESVAM, ha partecipato
alla cerimonia di intitolazione della sezione dei Fanti di Prevalle (Brescia)
alla Medaglia d’Oro al Valor Militare Mario Cicognini. Nell’occasione, al
termine del corteo seguito alla cerimonia religiosa, è stata scoperta una targa
dedicata a Cicognini presso il monumento ai Fanti nel paese bresciano, dopo la
consegna del nuovo nastro per la bandiera sezionale.
La motivazione della Medaglia d’Oro al
Valor Militare recita: “Comandante di Compagnia, in numerosi audaci fatti
d’arme dava continue prove di valore personale e di cosciente sprezzo del
pericolo. In un’azione di ripiegamento, essendosi accorto che un militare
gravemente ferito era rimasto sul terreno, ritornava da solo sul posto e,
caricandoselo sulle spalle, riusciva, incurante del fuoco del nemico, a trarlo
in salvo. Durante una successiva azione, rimasto isolato col reparto su di una
posizione da lui conquistata, resisteva ad oltranza ai contrattacchi di forze
soverchianti. Privo ormai di ufficiali e ferito a sua volta, non desisteva
dall’impari lotta, dalla quale si disimpegnava in seguito ad ordine superiore.
Rifiutava quindi il ricovero all’ospedale per non lasciare il reparto in vista
della imminente ripresa offensiva. Ripresa l’azione e raggiunto il nemico,
fortemente sistemato a difesa, si impegnava a fondo ed avuto dal comandante
avversario un rifiuto alle sue intimidazioni di resa, insisteva nell’attacco,
giunto per primo col gagliardetto in pugno sull’obiettivo conteso. Mentre in
piedi, a stretto contatto del nemico, ammirato per tanto ardimento, incitava i
suoi a proseguire nell’azione, veniva colpito a morte da una raffica di
mitragliatrice”. Mario Cicognini cadde a trent’anni fra quota 1143 e 1489 di
Monte Golico a S. Minas, sul fronte greco-albanese, il 22 aprile 1941, classe
1911 di Pontevico (Brescia), lasciando papà Giovanni e mamma Rita Pavoni. Aveva
il grado di tenente e comandava la Compagnia Arditi del 77° Fanteria “Lupi di
Toscana”.
Giovanni e Rita avevano un alto figlio
sotto le armi, classe 1915; dopo aver frequentato l’Accademia, era impegnato
nel Dodecaneso per operazioni nell’Egeo. Una volta morto Mario, venne
avvicinato a casa: prima a Taranto e, dopo i fatti del luglio/settembre 1943,
sempre più verso casa, trovandosi a militare nella R.S.I. I due ragazzi erano
legatissimi e il ricordo di Mario era sempre forte: più che un fratello
maggiore era un amico e in questi termini ha raccontato al figlio, Alessandro
Cicognini Pavoni che è stato intervistato a proposito della cerimonia di
Prevalle.
“La cerimonia è stata organizzata in
maniera eccellente e ha consentito di fare riflettere molte persone, anche se necessiterebbero
di un adeguato approfondimento per capire veramente. Ero lusingato e commosso
allo stesso tempo: che un fatto d’arme accaduto così lontano nel tempo e anche
dal modo di sentire attuale, possa raccogliere così tante persone, perfetti
sconosciuti, una domenica mattina, è inusuale. Mio padre sarebbe stato molto
contento, se fosse stato presente”.
“Signor Cicognini, come si trasmettono i
valori rappresentanti da un congiunto Medaglia d’Oro al Valore Militare ai
figli, ancora bambini, oggi?”.
“Ai miei figli cerco di fare capire che la
condizione in cui ci troviamo è frutto di un grande flusso della Storia.
L’iniziativa personale di zio Mario ha consentito a tanti sottoposti di tornare
a casa e di creare una vita propria. Hanno potuto continuare a vivere, hanno creato
una famiglia e questo grazie al sacrificio di Mario. Il messaggio ai miei figli
è che il benessere, le strutture e le istituzioni vengono costruiti con il
sacrificio dei singoli, in vario modo e a vari livelli, ma non sono mai
scontati. Noi oggi dobbiamo impegnarci nelle modalità più idonee per continuare
a costruire, a poter usufruire noi e poi lasciare, qualcosa di buono”.
Questo è ciò che rimane di Mario
Cicognini, oltre al cappello, al bastone a picozza che era solito usare, alla
corrispondenza che riceveva al fronte, diligentemente conservata come legame
con la famiglia.
Per noi, impegnati nel CESVAM proprio a
sottolineare l’importanza storica, e quindi sociale, delle Medaglie al Valore, è
stata l’occasione di vedere l’eroismo di Cicognini materializzato: la famiglia
di Alessandro, rappresentante di tutte le altre che sono state salvate da un
atto eroico, vissuto dall’eroe in quell’istante come un gesto normale di
dedizione e di rispetto dell’impegno preso per la nazione.
Alessia Biasiolo
martedì 24 settembre 2019
Italiani in Russia 1812
DIBATTITI
La campagna in Russia di Napoleone
fda studiare per comprendere l'impiego delle forze
nella pianura sarmatica
Il Regno d'Italia partecipò dalla sua costituzione a tutte le battaglie di Napoleone, compresa la campagna di Russia. Dopo che Napoleone lascio Mosca ai primi di ottobre del 1812 iniziò quella ritirata che portò alla quasi scomparsa della armata napoleonica. Le truppe del Regno d'Italia subirono la stessa sorte. Per una iconografia di queste truppe consulta il sito:
www.uniformologia.blogspot.com
lunedì 23 settembre 2019
Giuseppe Bonacini Volontario di guerra 4
ARCHIVIO
Volontari di guerra
“Impressioni di guerra”
L'ardore patriottico dei
Volontari Ciclisti Automobilisti del 1915
Note di
memoria su Giuseppe
Bonacini (Reggio
Emilia 1892-1961) Dopo l'esperienza nei Volontari Ciclisti Automobilisti , si
arruolò a fine 1915 nel Corpo dei Bersaglieri del Regio Esercito. Durante la seconda guerra
mondiale, seppure mutilato di guerra, fu Comandante del Distretto militare di
Reggio Emilia.
“Durante un intenso bombardamento col suo
contegno calmo e risoluto incitava i propri dipendenti alla resistenza. Rimasto
ferito abbastanza gravemente al viso da schegge di bombe a mano, si allontanava
dalla linea solo dopo ripetuti ordini del Comandante della Compagnia”.
Castagnevizza, 26. 5. 1917 (decima battaglia dell'Isonzo)
“Comandante di un plotone,
lo conduceva al contrattacco, incitando con l'esempio e con la parola. Assaliva
poi d'impeto un gruppo di nemici, affrontando con sprezzo del pericolo, il loro
violento tiro di fucileria e di bombe a mano. Rimasto ferito, continuava ad
incitare alla resistenza i dipendenti”.
Sasson Piave, 20. 6. 1918
(Battaglia del solstizio o Seconda battaglia del Piave)
(vds gli articoli pubblicati in data 3, 10 e 17 settembre 2019)
domenica 22 settembre 2019
Ricerche tramite internet Siti Nota 3
NOTIZIE CESVAM
Indicazione dei siti di ricerca
Storia medievale
http://storiaonline.org
Il sito
dedicato alla storia medievale, è diviso nelle sezioni “Storia del mondo.
Periodico telematico di storia e Scienze umane”; “Storia medievale.com per
classi e singoli interessati”; “Internet e Storia.Forum telematico”.
Portale
dedicato al Medioevo italiano, comprende al suo interno altri due portali di
storia medievale (uno inglese e uno spagnolo). All'interno c'è una sezione di
cronologia fino al 1492.
http://retimedievali.it
Sito
creato da un gruppo di studiosi appartenenti alle Università di Firenze,
Napoli, Palermo, Venezia e Verona; contiene al suo interno una sezione “
Biblioteca” che offre testi e materiali di carattere scientifico dedicato alla
storia medievale.
http://vlib.iue.it/history/index.html
Catalogo
di storia della Virtual Library, a cura dell'Università europea di
Firenze.
Catalogo
del Center for History and New Media di storia generale con saggi, link
e altro materiale incluso software freeware scaricabile
http://history.hanover.edu/
Sito
del dipartimento di storia dell'Hanover College ( Stati Uniti), consente di
accedere a una vasta raccolta di testi, immagini e altre fonti, catalogate per
periodi e per aree geografiche.
(continua)
sabato 21 settembre 2019
Inaugurazione dell'Anno Accademico del National Defence College a Sofia
NOTIZIE CESVAM
Ipotesi di collaborazione
internazionale.
GEORGI STOYKOV RAKOVSKI
NATIONAL DEFENCE COLLEGE
Sofia - Bulgaria
Missione
dell’Accademia e’ fornire istruzione e formazione specialistica che conducano a
un livello di istruzione superiore, qualifica post laurea e ricerca scientifica
a livello militare-politico, strategico e operativo nel campo della difesa e
della sicurezza nazionale
Antonio Trogu saluta il Capo di Stato Maggiore di SMD generale Andrei Botsev
Cerimonia di apertura
dell’anno accademico 2019 – 2020
di Antonio Trogu*
Il
2 settembre 2019 presso il National Defense College in Sofia alla presenza del
Ministro della Difesa e del Capo di SMD, il Comandante e Rettore
dell’Universita’ Militare Magg. Gen. Grudi Angelov Ph.D. ha ufficialmente
aperto l'anno accademico 2019-2020.
L'Accademia militare che e’ stata fondata
107 anni fa, accogliera’ nel nuovo anno
accademico un totale di 269 studenti tra militari e civili.
Il fattore umano è la nostra
principale preoccupazione, ha affermato il ministro della Difesa Krasimir
Karachakachanov, che nella sua conferenza
ha detto di aspettarsi inoltre che
nel 2020 gli stipendi militari saranno aumentati del 10 percento, come nei due
precedenti.
Il Capo di SMD, il generale Andrei Botsev, ha innanzitutto affermato che l'ideologia di base degli ufficiali e comandanti è il patriottismo, non nessun diritto, l'interesse nazionale è importante, augurando il successo agli studenti e ai loro insegnanti. Ha poi parlato della revisione strategica della difesa al termine della quale, prevista per la fine di dicembre o gennaio, saranno elaborati un programma per lo sviluppo delle capacità di difesa delle forze armate entro il 2032 e un piano per il 2026.
Alla cerimonia hanno partecipato anche il Ministro degli Interni Mladen Marinov, il Vice Ministro della Difesa, Gen. Atanas Zapryanov, segretari e consiglieri del presidente, parlamentari, generali e ufficiali delle forze armate, rettori universitari, addetti militari stranieri.
*, Generale, docente, Associato al CESVAM, è docente presso il National Defence College in Sofia. In questa occasione il gen. Trogu ha portato i saluti dell'Istituto del Nastro Azzurro alle autorità bulgare ed ha avuto conversazioni in merito ad una eventuale collaborazione scientifico-accademica tra il CESVAM e il NDC bulgaro.
venerdì 20 settembre 2019
Porta Pia 20 settembre 1870
DIBATTITI
La fine del potere temporale dei Papi
La data del 20 settembre 1870
rappresenta uno spartiacque nella politica estera del Regno d'Italia
La volontà di avere Roma Capitale
attuata con la forza apre la questione romana che
con il Papa sarà risolta solo nel 1929
Il risvolto più grave di questo evento fu la rottura totale con
la Francia, che era stata la Potenza europea che ci ha permesso di condurre e realizzare la
nostra unità nazionale contro l'Austria che considerava l'Italia solo
una semplice espressione geografica.
Dopo la presa di Roma l'Italia non aveva in campo internazionale
né alleati nè amici
La rottura con la Francia ci isola sul piano internazionale e ci costringerà del 1882 ad entrate in un alleanza con la Germania e l'Austria che sarà sempre una alleanza non completa
dati i nostri dissidi di fondo, rappresentati dalla volontà di portare il confine nazionale
a Trento e Trieste.
Sarà la IV guerra di indipendenza, detta anche la Grande Guerra,
anche questa combattuta a fianco di Francia e Gran Bretagna,
che ci permetterà di completare il nostro processo unitario,
ottenuto con la scomparsa dell'Impero Asburgico
Una data anniversaria che ci deve far riflettere nei nostri rapporti attuali in Europa, e sopratutto con la Francia, per evitare di cadere nella stessa situazione
del 1870 e poi del 1914 al momento della dichiarazione della neutralità
in cui, in campo internazionale non avevamo più
nè alleati né amici
(massimo coltrinari)
giovedì 19 settembre 2019
Arabia Saudita Un paese da visitare 2
SCENARI, REGIONI, QUADRANTI
Indicazioni di dettaglio
per una vista corretta
COSE DA FARE
La vita quotidiana del paese e’ fortemente condizionata dagli stretti dettami della religione islamica. E’ pertanto necessario tenere conto di alcune norme di comportamento che, qualora non osservate, potrebbero generare incidenti con gli agenti della polizia religiosa “Presidenza per la promozione della virtù e la repressione del vizio” (comunemente denominati “Mutawa” )
In una società cosi’ ancorata alle tradizioni ed attenta a rispettarle, e’ molto importante non urtare la suscettibilità degli abitanti violandone regole o offendendone i costumi
Molte delle regole che seguono fanno parte anche della buona cortesia “occidentale”. Si ritiene opportuno comunque ripeterle per l’importanza che essere rivestono.
Si riportano di seguito alcune delle più importanti di tali norme:
a. Divieti per le donne
La donna, anche se occidentale:
- non può guidare l’automobile (e’ vietato per legge);
- deve evitare di accompagnarsi con un uomo che non sia marito, padre, fratello o figlio;
- nei luoghi pubblici, sopra i vestiti, deve indossare un leggero mantello nero chiamato “abbaya” che la copre dal collo alle caviglie. E’ inoltre opportuno che porti un velo in testa o, quantomeno, ne abbia sempre uno con se’ da indossare su richiesta dei “mutawa”;
- non deve fumare nei luoghi pubblici;
- non puo’ accedere negli esercizi pubblici che espongano il relativo avviso (barbieri, negozi musicali e di materiale informatico);
- nei ristoranti e nei posti di ristoro (non esistono bar secondo il significato occidentale) vi sono due aree: una per gli uomini soli ed un’altra per le famiglie; bisogna attenersi alla regola.
Le suddette regole diventano meno rigide (ma esiste sempre il rischio di incontrare fanatici “mutawa”) nei trasferimenti in auto da casa privata a casa privata o a luogo con copertura diplomatica
b. Usare le parole arabe conosciute
La conoscenza della lingua inglese e’ molto diffusa nel Regno. Con l’eccezione degli anziani delle classi sociali più basse, quasi tutti i sauditi sono in grado di comprendere e farsi comprendere in inglese. Ciò non toglie pero’ che essi apprezzino grandemente gli sforzi compiuti dagli ospiti stranieri per riuscire a parlare la loro lingua, anche se per pronunciare poche rituali espressioni o parole.
c. Conoscere la storia dell’Islam
Con i conoscenti occidentali i Sauditi amano parlare di argomenti religiosi, soprattutto sulle differenze ed analogie tra Islam e Cristianesimo. Piu’ quindi si conosce dell’Islam, più facile sarà la conversazione, da condurre attentamente su un piano di assoluto rispetto per l’altrui credo.
d. Dimostrare ospitalità
A casa o al lavoro, appena dopo il suo arrivo, e’ tassativo offrire al Saudita una bevanda (tea, caffè, bibita).
Molto apprezzato, trovandosi a contatto con altre persone, offrire una sigaretta ai presenti, anche se non conosciuti, quando si abbia voglia di fumare.
e. Cedere il passo
Entrando in macchina, dovendo passare per una porta, unendosi ad una coda, invitare sempre il saudita a passare per primo. Sicuramente il Saudita non accetterà, pregando a sua volta l’interlocutore di precederlo, ma resterà favorevolmente impressionato dal gesto di cortesia.
f. Pagare quando si invita
Non e’ tanto inusuale per gli Italiani, quanto per molti altri Occidentali.
Nel mondo arabo non esiste il “ognuno paga per se”. Chi estende l’invito si assume automaticamente l’onere di regolare il conto.
g. Abbondare con le pietanze.
Quando un saudita invita ospiti nella propria casa prepara molto più cibo di quanto necessario, quale segno di generosità ed ospitalità.
E’ opportuno un comportamento analogo quando si decida di restituire l’invito.
h. Vestire castigati
E’ sempre opportuno che gli uomini indossino, anche in versione “very casual”, pantaloni lunghi e camicie/magliette con maniche lunghe. Da evitare gioielli che non siano anelli ed orologi.
Quando in giro per la città’, le donne devono sempre indossare l’ “abbaya”, mantello nero che le copre dal collo ai piedi ed avere a portata di mano un velo per coprire il capo, da utilizzare in caso di specifica richiesta da parte della polizia religiosa (mutawa).
E’ vietato alle donne fumare in pubblico.
i. Sedere correttamente
Quando seduti e’ considerato estremamente irrispettoso rivolgere la suola delle scarpe verso altri ospiti o interlocutori.
Le donne non scoprano mai le gambe, neanche al di sotto delle ginocchia.
l. Rispettare i doveri religiosi islamici
L’Islam prescrive che i fedeli preghino cinque volte nel corso della giornata. A parte quella notturna, le altre quattro preghiere si collocano temporalmente in pieno orario di lavoro e di apertura dei negozi.
Ebbene in Arabia Saudita, cosa che non avviene in altri Paesi islamici, tutte le attività professionali, anche quelle governative, vengono sospese nei periodi di preghiera.
Chiudono anche i negozi. E’ necessario quindi programmare lo shopping sulla base dei previsti orari di chiusura temporanea dei negozi, e non. rivelare alcuna contrarieta’ se invitati ad uscire a causa di detta chiusura.
6. COSE DA NON FARE
a. Non tentare di entrare nelle città’ sante di Medina e Mecca.
L’accesso e’ rigorosamente vietato ai non musulmani.
b. Non entrare nelle moschee.
In alcuni Paesi musulmani l’accesso a scopi turistici nelle moschee e’ consentito, non in Arabia Saudita.
Se eccezionalmente invitati a farlo da qualche Autorita’ saudita, aver cura di togliersi le scarpe prima di entrare
c. Non mangiare, bere o fumare in pubblico durante il Ramadan.
Sarebbe scorretto violare norme osservate rigorosamente dai Sauditi
In tale periodo, aumentando i controlli da parte della polizia religiosa e gli interventi repressivi verso i comportamenti contrari all’Islam, e’ consigliabile che in pubblico le donne occidentali tengano coperto anche il capo.
d. Non coinvolgere i Sauditi in discussioni di natura politica.
Né criticare il locale sistema sociale-politico o il comportamento della famiglia reale.
e. Non accettare o offrire cibo o bevande con la mano sinistra
Nel Medio Oriente la mano sinistra e’ usata esclusivamente per l’igiene del corpo. Porgerla ad un Saudita vuol dire offenderlo.
L’essere mancini non esenta da tale regola: occorre fare attenzione ed attenersi alle regole.
f. Non mostrare mai fretta
Quando con un Saudita, mai guardare l’orologio con impazienza o, in ogni caso, comportarsi come se si avesse poco tempo per trattenersi o discutere.
Peraltro gli orari in Arabia non sono rigidi: ci sono quindi meno motivi per avere fretta.
g. Non “provocare” regali
Non mostrare particolare interesse per oggetti che appartengono a Sauditi.
Se si esagera nei complimenti e nelle manifestazioni di ammirazione si mettera’ in imbarazzo il proprietario dell’oggetto, facendolo sentire obbligato, in ossequio ad una antica tradizione, a regalarlo o al momento o in tempi successivi.
h. Non mostrare in pubblico interesse per donne (sposate e non)
E’ un atteggiamento ritenuto dai Sauditi inaccettabile.
Persino se ospiti di un conoscente saudita, mai chiedere o mostrare interesse (anche in buona fede) verso le componenti femminili della famiglia, che peraltro capitera’ raramente di incontrare. In ogni caso: non parlare loro, non fissarle, non fotografarle, mai cercare di allacciare una conoscenza.
Un uomo deve astenersi dall’inviare fiori ad una donna saudita.
Da precisare che le relazioni sessuali extraconiugali sono in Arabia saudita contro la legge, e prevedono tuttora pene severissime (lapidazione per la donna).
Anche se si estende un invito ad un saudita, mai aspettarsi che egli venga a casa accompagnato dalla consorte.
Solo in casi rarissimi, se la coppia saudita e’ vissuta molto all’estero acquisendone i costumi, la moglie accompagnera’ il marito.
Non sorprendersi se si vedono giovani sauditi tenersi per mano. E’ solo una dimostrazione di grande amicizia.
i. Non fotografare persone senza il loro permesso
Evitare di fotografare qualsiasi cosa in luogo pubblico, specialmente se vi sono donne.
l. Non fotografare istallazioni militari
Sono considerate tali anche gli aeroporti civili e gli edifici governativi.
m. Non invitare l’ospite saudita a togliere il tradizionale copricapo.
Egli considera il “ghutra” parte integrante della persona. Se ne priva solo quando si sveste.
n. In pubblico non mostrare collera, ne’ bestemmiare.
La blasfemia’ prevede la galera.
o. Contenere in pubblico manifestazioni di esuberanza o di gioia.
I Sauditi non concepiscono atteggiamenti teatrali, plateali e rumorosi
p .Non toccare cani in presenza di Sauditi
I cani sono considerati animali impuri. Si rischierebbe di non vedersi corrispondere una stretta di mano.
q. Non passare davanti a fedeli in preghiera
Ne’ calpestare un tappeto da preghiera.
r. Non puntare un dito o una penna verso chiunque
E’ una grave mancanza di rispetto. Lo si fa solo verso gli animali.
s. Mai rivolgersi a Sauditi con “nicknames”, soprannomi, vezzeggiativi
Neanche scherzando.
t. Non interporsi tra Sauditi che discutono o litigano
Non intromettersi in fatti di sangue o incidenti stradali: potrebbero seguire complicazioni.
mercoledì 18 settembre 2019
Ricerche su internet Siti Nota 2
Siti di ricerca.
Storia moderna
www.thegloriousrevolution.org
Sito
interamente dedicato alla “gloriosa rivoluzione” inglese.
www.revolutionaryplayers.org.uk
Interessante
portale sulla rivoluzione industriale inglese, organizzato in quattro sezioni: Time
(cronologia degli eventi), Place (i luoghi), People (i
protagonisti), Theme (i temi).
https://avalon.law.yale.edu/18th_century/declare.asp
Testi
originali della Dichiarazione di indipendenza del 1776 e della
Costituzione americana del 1787.
www.sentierorosso.com
Documentazione
della storia degli indiani d'America.
http://revolution-francaise.net;
www.robespierre.it
Siti
sulla rivoluzione francese in francese)
www.napoleon.org
Sito
ufficiale della fondazione Napoléon (in francese)
www.tocqueville.culture.fr
Sito
dedicato alla biografia e all'opera di Alexis de Tocqueville (in francese e in
inglese).
www.risorgimento.it
Istituto
per la storia del Risorgimento italiano e Museo centrale del Risorgimento.
www.storia.unina.it/donne/invisi
“ il Risorgimento invisibile”. Materiale
su donne e politica nell'età risorgimentale.
www.museobrigantaggio.it
Sito
del museo del brigantaggio.
www.bismarck-stiftung.de
Sito
dedicato al cancelliere Bismarck (in tedesco, ma anche in versione inglese).
www.victorianweb.org
www.britishempire.co.uk
Siti in
inglese dedicati all'età vittoriana(Continua)
martedì 17 settembre 2019
Giuseppe Bonacini Volontario di guerra 3
ARCHIVIO
I Volontari di Guerra
“Impressioni di guerra”
L'ardore patriottico dei
Volontari Ciclisti Automobilisti del 1915
Note di
memoria su Giuseppe
Bonacini (Reggio
Emilia 1892-1961) Dopo l'esperienza nei Volontari Ciclisti Automobilisti , si
arruolò a fine 1915 nel Corpo dei Bersaglieri del Regio Esercito. Durante la seconda guerra
mondiale, seppure mutilato di guerra, fu Comandante del Distretto militare di
Reggio Emilia.
La testimonianza di Osvaldo,
compagno d'armi nei V.C.A.
Attraverso le parole dell'amico Osvaldo
“compagno d'armi”, che compare pure in alcuni scatti fotografici , tratte da un
articolo da lui scritto nel marzo 1961 su un giornale di Reggio Emilia pochi
giorni dopo la morte ecco la descrizione di Giuseppe Bonacini e
qualche ricordo di quei giorni condivisi negli aspri combattimenti sulle Alpi
Venete.
“Peppino era un emiliano, un
tipo gioviale,un carattere forte, un animo generoso, un fisico robusto, un
cuore semplice e puro.
“La sua caratteristica
essenziale”così mi scrive il caro amico Maurizio da Gualdo Tadino “ era già
indicata nel suo nome: la bontà, e la generosità. Certo ,
io credo il più generoso di quanti conobbi nel battaglione. Mi ricordo quandosi
caricava anche dello zaino dell'eroico, ma fisicamente debole Manfredi, il
mazziniano...”.
Come era premuroso e gentile
verso gli amici, così era fermo e deciso nelle azioni guerresche.
E spingeva in sella i
ritardatari ed aiutava in ogni modo i commilitoni.
E quante premure ebbe sempre
per me!
Ricordo il suo allarmato
accorrere quando, sul Costone dell'Altissimo uno shrapnel scoppiò
proprio sulla mia testa:
Avevo sentito tambureggiare i pallini sulle foglie e sulle rocce, tutto intorno
a me. “Osvaldo, sei ferito?” ansimo'. Io intanto mi tastavo una gamba, dove
avevo sentito la percossa di un botto, nei calzoni avevo un foro: la pallottola
la trovai l'indomani, affondata nella calza di lana.
Un giorno, sempre a Dosso
Casina, noi due eravamo stati distaccati di pattuglia oltre la linea, quando
giunse il primo rifornimento di viveri: il Battaglione ne era privo da un paio
di giorni.
Al nostro rientro, più nulla
era rimasto dei viveri. Noi eravamo morti di fame, fummo autorizzati ad andare
a rifornirci nella lontana seconda linea.
A braccetto, un poco
barcollando, tornammo dal sergente Pagano che, verso Redecol, dirigeva i
servizi : “Date due gamelle di vitto a questi due! “ ordinò Pagano. Che
scorpacciata facemmo!
Infilammo poi alcune
pagnotte in un bastone e tornammo tosto tosto in linea.
Un capitano degli Alpini,
notandoci sulla esposta mulattiera mentre le artiglierie del Brione ci avevano
chiaramente presi di mira, ci aveva raggiunti e rimproverati.
“Ma signor Capitano”, aveva
risposto Peppino, “siamo mezzo morti di fame!”
E quando ci arruolammo per la seconda volta
nei V.C.A., in Piazza S. Angelo (n.d.r. a Reggio Emilia) io e Adami firmammo
l'arruolamento anche a nome di Peppino. E l'indomani, recatici a Reggio,
Peppino lietamente ci ringraziò:” Avrei voluto vedere se eravate capaci di
partire senza di me!”.
In seguito, dopo un breve periodo a Pesaro, fece domanda per
frequentare il corso allievi ufficiali e partì per Laveno, dove lo rividi
qualche mese più tardi, in occasione di una mia licenza.
Non appena nominato Aspirante, Peppino volò a Pesaro per
trascorrere qualche giorno con noi.
Poi andò al fronte. Nel maggio 1917 fu ferito a Castagnevizza, ma
nel mese di giugno raggiungeva il 1° Battaglione Bersaglieri Ciclisti, in zona
di guerra
Nel giugno 1918 fu nuovamente ferito in modo grave da una bomba a
mano in una coscia. (Lo vide trasportare in barella il nostro povero Carletto
Rocca, che era tra i rincalzi). Abbisognò di lunghe cure :si può dire dovesse
ad ogni medicazione subire il raschiamento dell'osso. “E' un santo” disse
allora la suora che l'assisteva.
Nella seconda guerra mondiale, sebbene mutilato, ebbe funzione di
comando del Distretto Militare di Reggio Emilia.
(vds articoli precedenti in data 3 e 10 settembre 2019)
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