Cerca nel blog

venerdì 17 maggio 2019

Lo Statuto della Legione Azzurra.


MUSEI,ARCHIVI E BIBLIOTECHE
La ricerca sulle origini del Nastro Azzurro all'indomani della
fine della Grande Guerra da l'avvio alla pubblicazioni
di quanto ritrovato





Lo Statuto della  Legione Azzurra


Nel quadro delle ricerche volte a preparate il centenario della fondazione dell’Istituto del Nastro Azzurro, si stanno raccogliendo materiali di un certo interesse che meritano non solo attenzione ma che debbono essere pubblicati per una più ampia divulgazione.
All’indomani della fine della guerra, nel momento del rientro alle proprie case, molti reduci sentivano la necessità non obliare la loro partecipazione alla Grande Guerra e di tramandare la memoria, anche per il ricordo dei Caduti, spesso amici, commilitoni con cui avevano diviso sacrifici e tragedie. A questo si aggiunse un desiderio di sottolineare il valore militare dimostrato dal soldato italiano in questa guerra che fu terribile per tutti. Nasce l’idea di associarsi, ma non nel solco delle associazioni che in quel mentre si andavano costituendo, prima fra tutti quella, di carattere oltre che patriottico ma soprattutto assistenziale tra mutilati ed invalidi, e poi tra combattenti. Si voleva creare un qualcosa di particolare, di diverso ma di significativo. Sono gli anni tumultuosi del primo dopoguerra, dove le passioni civili e le divisioni erano quanto mai accese. Si volle creare una “Legione”, ovvero, nel ricordo della tradizione romana adottare una terminologia che non fosse militare ma che ricordasse i trascorsi militare, che raccogliesse tutti coloro che avevano avuto la fortuna di vedere riconosciuto il proprio valore militare. Creare insomma un gruppo particolare di combattenti, ovvero i decorati. L’articolo 1 ricorda, peraltro, che non tutti i combattenti decorati potevano iscriversi: la condizione posta era che non si fossero resi responsabili di azioni contrarie all’onore civile o atti disdicevoli. E’ una concezione molto importante, in quanto si vuole un decorato degno di questo nome, senza riserve, cosa che ancora oggi rimane nella nostra tradizione.
Si scelse quindi oltre il nome di Legione anche il riferimento materico, il colore del nastrino della medaglia che per le tre decorazioni principali era azzurro, in onore e ricordo della Casa allora Regnante, i Savoia il cui colore era, appunto, l’azzurro. Non per altro gli ufficiali dell’esercito sabaudo indossavano, in servizio, una sciarpa azzurra, a signidfcare la appartenenza e fedeltà a Casa Savoia, che divenne poi il segno della fedeltà alle Istituzioni in epoca repubblicana.
Legione Azzurra, il nome dato a questa iniziativa, di cui qui lo statuto ne riportala articolazione. Interessante la costituzione del Consiglio dei Dieci, forse un ricordo non tanto lontano alla Repubblica di Venezia, governata collegialmente, a significare che la Legione Azzura era di tutti e non di uno solo.
Di seguito si riporta la riproduzione dello statuto in modo integrale





Nessun commento:

Posta un commento