MUSEI,ARCHIVI E BIBLIOTECHE
La ricerca sulle origini del Nastro Azzurro all'indomani della
fine della Grande Guerra da l'avvio alla pubblicazioni
di quanto ritrovato
Lo
Statuto della Legione Azzurra
Nel quadro delle ricerche
volte a preparate il centenario della fondazione dell’Istituto del Nastro
Azzurro, si stanno raccogliendo materiali di un certo interesse che meritano
non solo attenzione ma che debbono essere pubblicati per una più ampia divulgazione.
All’indomani della fine
della guerra, nel momento del rientro alle proprie case, molti reduci sentivano
la necessità non obliare la loro partecipazione alla Grande Guerra e di
tramandare la memoria, anche per il ricordo dei Caduti, spesso amici, commilitoni
con cui avevano diviso sacrifici e tragedie. A questo si aggiunse un desiderio
di sottolineare il valore militare dimostrato dal soldato italiano in questa
guerra che fu terribile per tutti. Nasce l’idea di associarsi, ma non nel solco
delle associazioni che in quel mentre si andavano costituendo, prima fra tutti
quella, di carattere oltre che patriottico ma soprattutto assistenziale tra
mutilati ed invalidi, e poi tra combattenti. Si voleva creare un qualcosa di
particolare, di diverso ma di significativo. Sono gli anni tumultuosi del primo
dopoguerra, dove le passioni civili e le divisioni erano quanto mai accese. Si
volle creare una “Legione”, ovvero, nel ricordo della tradizione romana
adottare una terminologia che non fosse militare ma che ricordasse i trascorsi
militare, che raccogliesse tutti coloro che avevano avuto la fortuna di vedere
riconosciuto il proprio valore militare. Creare insomma un gruppo particolare
di combattenti, ovvero i decorati. L’articolo 1 ricorda, peraltro, che non tutti
i combattenti decorati potevano iscriversi: la condizione posta era che non si
fossero resi responsabili di azioni contrarie all’onore civile o atti
disdicevoli. E’ una concezione molto importante, in quanto si vuole un decorato
degno di questo nome, senza riserve, cosa che ancora oggi rimane nella nostra
tradizione.
Si scelse quindi oltre il
nome di Legione anche il riferimento materico, il colore del nastrino della
medaglia che per le tre decorazioni principali era azzurro, in onore e ricordo
della Casa allora Regnante, i Savoia il cui colore era, appunto, l’azzurro. Non
per altro gli ufficiali dell’esercito sabaudo indossavano, in servizio, una
sciarpa azzurra, a signidfcare la appartenenza e fedeltà a Casa Savoia, che
divenne poi il segno della fedeltà alle Istituzioni in epoca repubblicana.
Legione Azzurra, il nome
dato a questa iniziativa, di cui qui lo statuto ne riportala articolazione.
Interessante la costituzione del Consiglio dei Dieci, forse un ricordo non
tanto lontano alla Repubblica di Venezia, governata collegialmente, a
significare che la Legione Azzura era di tutti e non di uno solo.
Di seguito si riporta la
riproduzione dello statuto in modo integrale
Nessun commento:
Posta un commento