SCENARI, REGIONI, QUADRANTI
Situazione interna dell'Italia di fronte
alle problematiche interne
Matteo Bortolami*
Il movimento anarchico italiano rappresenta nuovamente una
minaccia nei confronti dello stato, sebbene sottovalutato, ha ripreso vigore negli
ultimi tempi, in particolare dopo i gravi scontri di Torino dopo lo sgombero
del 7 febbraio dell'asilo anarchico di via Alessandria 12.
Qual'è la radice storica di questi movimenti?
Nei primi anni del terzo millennio
è invece salita alla ribalta la Federazione
Anarchica Informale, le cui modalità
d’agire (pacchi bomba e attentati vari), hanno comportato lo sviluppo di un
forte dibattito interno al movimento (veri insurrezionalisti? compagni che
sbagliano? provocatori?). Anche durante il G8 di Genova, gli anarchici sono stati protagonisti visibili delle
proteste inscenatesi contro gli “8 grandi del mondo” e le loro politiche ultra
liberiste e liberticide.
Quindi, nonostante le difficoltà e la repressione che periodicamente
colpisce il movimento anarchico - come per esempio la recentissima
"Operazione Brushwood" che ha visto l'arresto di Michele Fabiani e di
altri suoi amici, accusati di far parte di una fantomatica cellula insurrezionalistica
denominata COOP-FAI (Contro ogni ordine politico-Federazione
Anarchica Informale) - questi sono sempre
in prima fila nelle lotte sociali (lotta contro il
carcere, l'anticlericalismo, lotte sindacali, lotta contro iI IPT ecc.) e nelle conquiste di nuovi
spazi di libertà, sia attraverso le più strutturate organizzazioni
nazionali (FAI, USI, FDCA) e sia mediante “organizzazioni” più informali come
il movimento anarco-punk, quello legato ai centri sociali, all'ecologismo (vedi NO TAV), all'antispecismo, all’antisessismo, all’antimilitarismo e anche all'insurrezionalismo. ( Fonte Anarchopedia)
Analizziamo ora i vari gruppi Torinesi. In Piemonte, a Torino sono
5 i centri sociali al centro dell'attenzione delle forze di polizia:Askatasuna, Gabrio, Col.Po (Collettivo Politecnico), El
Paso, Il porfido e Asilo occupato.
Il centro sociale Askatasuna con
sede in corso regina Margherita colpito con un blitz nel 2018 e 19 misure cautelari ai danni degli
occupanti per gli scontri del 1 maggio
dell'anno precedente. Molto attivo e pericoloso nello scenario torinese e non
solo. Stessa tendenza presenta il CSGA Gabrio, anch'esso partecipante agli
scontri del 1 maggio.
Gruppi come il Col.Po e El Paso
hanno un profilo più basso, e non particolarmente attenzionato, mentre grande
rilevanza ha Asilo occupato, protagonista degli scontri dello scorso anno.
Tra i motivi dello sgombero e della
successiva guerriglia, vi erano le 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere
e l'ordine di sgombero, l'effetto sorpresa non ha funzionato e alcuni anarchici
si sono asseragliati sul tetto, mentre in strada oltre 250 antagonisti hanno
messo a ferro e fuoco la città. Una vittoria di Pirro per gli anarchici, che
verranno pienamente controllati nella successiva manifestazione.
Ma qual'è il modus operandi dei
nuovi anarchici? Come si aggregano?
Diciamo che il movimento si
distingue per mentalità e affinità, tant'è che è una costante storica il
disallineamento tra i gruppi anarchici. In via principale si aggregano nelle
varie cellule per affinità di credo, ovvero di obbiettivi, grado di
partecipazione e modus operandi.
I gruppi sono ristretti ed è molto
difficile entrarvi in affinità, per una generale chiusura di questi nei
confronti dell'esterno, e per paura di infiltrazioni della polizia.
Il carattere collettivistico
riemerge nelle grandi manifestazioni dove si distinguono chiaramente le azioni
eversive degli anarchici (con molte infiltrazioni estere), molto organizzati e
pericolosi per la guerriglia che possono creare oltre alle azioni prettamente
terroristiche con bombe o guerriglia cittadina.
Si distinguono dai centri sociali,
con esponenti che riprendono tutta Italia, che opera in modo più prevedibile e
meno tecnico, con manifestazioni volte allo scontro contro la Polizia e
Carabinieri. In generale sono più controllabili e facilmente punibili.
Tra i centri sociali e le cellule
anarchiche attive in Italia troviamo:
A Firenze
sono tre quelli che le forze di polizia stanno monitorando: Spazio Liberato, 400 colpi, Collettivo Scienze Politiche.
"Garage anarchico", invece, si trova a Pisa, città universitaria toscana che in passato aveva visto la presenza del circolo anarchico Il Silvestre, già al centro di numerosi blitz e arresti dei carabinieri del Ros
In Lombardia,
nella città di Milano sono tre i centri considerati il punto di riferimento di
gruppi eversivi: Il Cantiere, Bottiglieria occupata,
Latteria Occupata. Nel 2015, la polizia fece sgomberare due centri
sociali in via Ravenna: il Corvaccio al
civico 30 e lo spazio anarchico "Garage anarchico", invece, si trova a Pisa, città universitaria toscana che in passato aveva visto la presenza del circolo anarchico Il Silvestre, già al centro di numerosi blitz e arresti dei carabinieri del Ros
occupato "Rosa nera" al
40.
Nella città di Genova i
gruppi più attivi sono quelli dei centri Aut Aut,
Buridda, Zapata, Terra di Nessuno, Caos.
Nella Capitale, invece, ci
sono: Acrobax, Bencivenga Occupato, Ex Snia
Prenestina, CS 32.
Nel Nordest attualmente è considerato “a rischio” il centro sociale “Pedro” a Padova, “Spazio anarchico” a Verona, e “El Tavan” a Trento mentre nel Sud, a Napoli, ci sono il centro sociale Insurgencia, Collettivo Autorganizzato Universitario e
Centro Studi Libertari L.Michel.
Anche nella città di Bologna ce
ne sono 3: Crash, Aula C, TPO(Teatro
Polivalente Occupato)
(fonte Panorama)
Il rischio di una ripresa dei
gruppi anarchici ed eversivi è da tenere sott'occhio per il grado di pericolosi
che hanno, gli scontri di Torino hanno dimostrato la vulnerabilità dell'ordine
pubblico in caso di azioni improvvisate.
*Dott. Matteo Bortolami, Master di 1° Livello in Terrorismo ed Anti Terrorismo Internazionale.
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