DIBATTITI
La impostazione che viene data al
Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 -1945
è basato sulla constatazione che
agli Italiani si presentò quello che
abbiamo definito
Il Momento delle Scelte.
Scelte che poi saranno origine dei fronti della Guerra della Liberazione
Il Momento delle
scelte
La lotta che il
popolo italiano intraprese, all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943
con le Nazioni Unite può essere intesa come un tutto uno, ovvero una
opposizione armata al nazifascismo ed adesione alla coalizione antihitleriana.
Scopo di questa nota è indivduare i fronti di questa guerra in cui si combatté
in nome di una Italia diversa e democratica.
I fronti individuati sono i seguenti:
- Quello
dell'Italia libera, ove gli Alleati tengono il fronte e permettono al Governo
del Re d'Italia di esercitare le sue prerogative, seppure con limitazioni anche
naturali per esigenze belliche. Il Governo del Re è il Governo legittimo
d'Italia che gli Alleati, compresa l'URSS., riconoscono.
- Quello
dell'Italia occupata dai tedeschi. Qui il fronte è clandestino e la lotta
politica è condotta dal C.L.N., composti questi dai risorti partiti
antifascisti. E' il grande movimento partigiano dei nord Italia.
- Quello della
resistenza dei militari italiani all'estero. E' un fronte questo non
conosciuto, dimenticato, caduto presto nell'oblio. E' la lotta dei nostri
soldati che si sono inseriti nelle formazioni
partigiane locali per condurre la lotta ai tedeschi (Jugoslavia, Grecia,
Albania).
-
Quello della Resistenza degli Internati Militari Italiani, che opposero
un deciso rifiuto di aderire alla
R.S.I., di fatto delegittimandola.
- Quello della
della Prigionia Militare Italiana della seconda guerra mondiale.
Se vediamo il
singolo militare, il singolo cittadino atto alle armi vediamo che alla guerra
parteciparono per vare vie, spesso seguendo scelte le più disparate: chi come
rifiuto di consegnarsi ai tedeschi; chi, catturato, finì nei campi di concentramento in Germania e
in Polonia; chi entrò nelle file partigiane
e prese le armi; chi rientrò in Italia del Sud e nella stragrande maggioranza
entrò nelle file dell'Esercito dei
Re; chi visse, senza cedere, sui monti in Italia e all'Estero per non consegnarsi ai ai tedeschi e non
collaborare, chi nei campi di Prigionia degli ex-Nemici, ora alleati, accettò
di collaborare in nome del contributo che l'Italia doveva dare per un domani
migliore.
L'approccio
adottato permette di poter sviluppare le ricerche in queste cinque direzioni
direzioni al fine di vedere quanti e quali italiani portarono, come dice Luciano
Bolis il loro "granello di sabbia", oltre a quella che vide coinvolti
quelli che rimasero fedeli alla vecchia Alleanza che ha permesso di riportare
alla luce tanti episodi ormai avvolti nel buio, ma deve essere ulteriormente
integrato.
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