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mercoledì 12 settembre 2018

Ucraina. La difficele invasione


GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE
La Russia di Putin non tollera confini NATO alle sue frontiere
L'Ucraina deve rimanere nella sfera  di influenza di Mosca.
Ipotesi di invasione per Mosca.

PIANI PER L'UCRAINA

Massimo Coltrinari*

Nella primavera del 2014, quando la Russia ebbe la sensazione che l’Ucraina stesse per passare all’occidente, arrivando ad ipotizzare una sua entrata nella NATO, una delle opziono strategiche sul tavolo dei decisori del Cremlino era quella di procedere ad una soluzione “manu militari”, attuare una vera e propria invasione.
I piani furono presto predisposti, e li vedremo a breve, ma le risultanze furono non piacevoli. Ben presto, però, ci si accorse che la Russia, in quanto tale, fermo restando le implicazioni internazionali, attualmente non ha le forze per una invasione militare della Ucraina. Applicare in modo diretto la strategia del Forte al Debole, come comunemente viene da pensare, appare la soluzione più scontata. Nella realtà la Russia di Putin non ha le forze necessarie per una invasione diretta dell’Ucraina, rimanendo ancora nel’ambito di una potenza regionale.

Alcuni dati geografici, a premessa, fanno comprendere questo apparente paradosso.
La Russia ha una popolazione di 143 347 100 abitanti , superficie 17098200 kmq, densità 8 ab. per kmq, crescita annua .0,1%; popolazione urbana 74%; Prodotto interno lordo 2.118.006ml $; PIL per ab. 14819 $ (Italia 34.715 $).
Le sue forze armate, in sintesi, hanno questa architettura: Personale militare 845.000 u., con il 29,6% (250.000u. e 35.000 Forze Paracadutiste) nell’Esercito, 15,4% (130.000 u.) nella Marina, 17,7% (150.000 u.) nella Aeronautica,  ed il restante 37, 3% così  ripartito 80.000 u. nelle forze di deterrenza strategica, 200.000 Comandi e Supporti. Come forze  paramilitari il totale ammonta a 515.000 u. di cui 160.000 Guardie federali di Confine, 50.000 u. Agenzia Federale per le Costruzioni, 30.000 u. Servizio di protezione civile, 50000 Truppe delle Ferrovie,  4000 nel Servizio di Sicurezza Federale, e circa 170.000 Truppe dell’Interno.
Occorre rilevare che, prima della annessione della Crimea, in Ucraina vi erano 13.000 soldati russi con la seguente dotazione di mezzi: 102 AIFV, mezzi da combattimento per la fanteria e trasporto truppe meccanizzate, 24 pezzi di artiglieria; 1 Quartier Generale per la Marina situato a Sebastopoli; due stazioni radar situate a Sevastopol  e Mukachevo.
Pochi dati sull’Ucraina. Superficie 603500 kmq (il doppio dell’Italia) Popolazione 48457102, densità75 ab/kmq. P


IL 177824 , mentre il PIL per ab. è 3919$ (1/10 dell’Italia ed 1/5 della Russia). Non riportiamo i dati relativi alle forze armate ucraine in quanto, per questa nota, non sono rilevanti.

Con le forze sopra descritte l’ipotesi per la Russia di una invasione militare dell’Ucraina era ed è una opzione difficile da attuare. Innanzi tutto per i precedenti. Durante la seconda guerra mondiale, per la battaglia dell’Ucraina, il Primo ed il Secondo fronte ucraino impegnarono duramente i Gruppi di Armate tedeschi di von Manstein e di von Kleist, prendendo in trappola la Prima Armata Panzer.
Siamo sull’ordine di 450-500 mila uomini più o meno da una parte e dall’altra Altri esempi:Gli Statunitensi, in Iraq, misero in campo oltre 300.000 uomini. LA NATO, di fronte alla occupazione degli ex stati Jugoslavi (Kosovo, Serbia, e Bosnia-ontenegro) con una superficie di 150.470 kmq., cioè 1/6 dell’Ucraina, nei loro piani programmarono l’impiego minimo e necessario di oltre 200.000 uomini. I precedenti quindi danno indicazione che per invadere l’Ucraina occorrono almeno 200/300 mila uomini.



Il Piano integrale di invasione con obiettivo principale l’occupazione di Kiev  e secondario Poltava-Kremencug, , prevede che partendo dalla città russa di Kursk, un nucleo corazzato punti “ a botta dritta”, su Kiev, fermandosi alla periferia per evitare i combattimenti casa per casa; da  Belograd e un'altra colonna corazzata si lancia su Poltava per la conquista prima di Kremencug poi di Dnupropetrovsk; una terza colonna da Tostov, più meccanizzata che corazzata, deve raggiungere le rive del Dneper  creando dietro il fiume un fronte, fronte nord, che assicuri poi la conquista della Crimea e le premesse per raggiungere Odessa.

Per questo piano, il Comando russo non può non mettere in campo meno di 313.000 uomini pronti al combattimento con i relativi mezzi e supporti.

Il Piano ridotto di invasone ha obiettivi più limitati, ovvero la conquista delle aree russofone del Donbass. Patendo sempre da Kurk, un nucleo corazzato punta decisamente su Zaporizzja, garantendo il fianco sinistro delle forze, che partendo da Belgorod, punta decisamente su Donesk e occupa il Dombass; infine le forze partenti da Rostov, lungo la strada costiera del Mar d’Azov, occupa Mariupol, Berdjansk per conquistare Mlitopol, la porta di entrata per la Crimea.

Per questo piano, il Comando russo non può non mettere in campo meno di 106 mila uomini pronti al combattimento con i relativi mezzi e supporti.

Quali forze attualmente dispone per l’esigenza ucraina il Cremlino?. In modo molto sbandierato e pubblicizzato Mosca ha annunciato (2014) esercitazioni di truppe russe ai confini meridionali con l’Ucraina. Le forze impiegate ammontano a 40.000 uomini; questo dato è stato confermato sia dagli Osservatori OCSE, sia dai satelliti che dai foto ricognitori. Gli Ucraini parlano di 120.000 uomini, ma il dato appare più una variante pubblicitaria che reale.
Con 40.000 uomini Mosca non può invadere la Crimea. Nessun piano permette di avere gli obiettivi sia totali (conquista dell’Ucraina) sia parziali ( conquista della aree russofone) con tali forze
La conclusione è che la Russia non può attuare la strategia del forte al debole e, se le cose sono come descritte,  deve passare a quella del debole al debole.

Su queste considerazioni, Mosca può tranquillamente dichiarare, tramite il suo Ministro degli Esteri che non vuole assolutamente invadere la Ucraina direttamente. Ma vi è anche un’altra considerazione da fare.

Se dal punto di vista tecnico-militare questi piani sono difficilmente attuabili, sul piano politico la situazione è ancora più delicata. Il vertice Politico-Militare Russo sa benissimo che la Comunità Internazionale può accettare colpi “minimi” come attuati in Transnistria, in Ossezia, in Abkhazia, ma non può accettare colpi “grossi” come l’occupazione di parte dell’Ucraina. Una Ucraina mutilata sarebbe accolta a braccia aperte nella Nato, cosa che Putin vuole assolutamente evitare.

La conclusione, sia dal punto di vista militare (guerra classica) che politico, è che la Russia, ancora nella sua dimensione di potenza regionale, non è in grado di invadere ed occupare l’Ucraina. Da questa constatazione si aprono gli scenari, nel quadro della strategia del debole al debole che permetto di ricorre alla guerra rivoluzionaria o sovversiva attraverso le varie forme di guerriglia.



Direttore del CESVAM

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