NOTIZIE CESVAM
CHI SIAMO
L’Istituto del Nastro Azzurro è nato il 26 marzo 1923
ed è stato eretto in Ente Morale con R.D. del 1928, pertanto non è
un’Associazione d’Arma, si colloca su un altro piano. Riunisce persone
fisiche/Enti/Reparti Militari che sono stati decorati con i più alti
riconoscimenti al Valore Militare (Ordine Militare di Savoia e successivamente
d'Italia, Medaglie al Valore Militare d’Oro/Argento/Bronzo, Croce al Valor
Militare e Promozione per Merito di Guerra in primis ma anche le
Medaglie al Valore di FF.AA.) i cui elementi distintivi sono tutt’ora
ricompresi nell’Emblema Araldico. Recentemente con l’istituzione dei Soci
Sostenitori ha accolto anche soggetti non decorati che, insieme agli
stretti congiunti degli insigniti, ne condividono gli alti ideali di diffusione
del valore militare italiano e dell’amor di Patria, in modo del tutto apolitico
e scevro da pregiudizi di parte. Viene da sé che, decorato o meno,
l’appartenente all’Istituto, quale “custode” della memoria eroica di chi ha
combattuto per questo Paese con onore, che sia stato soldato o partigiano,
civile o militare, deve improntare il suo comportamento in tutti gli aspetti
della propria vita a quegli alti ideali, prodigandosi fattivamente per
contribuire allo scopo. Per citare il motto dell’Accademia Militare di Modena: Una
Acies.
COSA FACCIAMO
Compito precipuo dell’Istituto è onorare e mantenere
vivo il ricordo di chi ha combattuto con onore per questo Paese, e tale compito
viene svolto nei modi più disparati: raduni commemorativi, cerimonie,
partecipazione all’erezione di monumenti (e loro mantenimento) per ricordare
episodi particolare in cui il valore italiano ha dato prova di sé, iniziative
divulgative negli istituti di formazione al fine di risvegliare nelle giovani
coscienze il senso della Patria e del valore militare, senza distinzioni di
sorta (di categoria, di FF.AA., di status militare/civile, di parte politica
ecc), ricerca storia e successiva diffusione dei risultati (vedasi l’opera del
CESVAM-Centro Studi sul Valore Militare). Un gran lavoro che si sta conducendo
in questo momento è la compilazione dell'Albo d'Oro dei Decorati Italiani, un
progetto ambizioso ma che a poco a poco procede nella giusta direzione. Il
Nastro Azzurro ha e deve mantenere il privilegio di riunire in sé Ufficiali,
Sottufficiali e Truppa, soldati/avieri/marinai/carabinieri/finanzieri/civili,
il tutto senza distinzioni, in modo da incrementare la fratellanza tra di essi,
perché seppur ognuno di noi abbia le proprie convinzioni e, per chi è militare,
abbia interesse a preservare giustamente il proprio spirito di corpo, il valor
militare e il suo ricordo ci rende tutti fratelli a dispetto delle categorie
cui apparteniamo.
COSA VOGLIAMO
Vogliamo raccogliere e preservare l’eredità che ci è
stata trasmessa nel corso del tempo da chi ci ha preceduto. Ogni appartenente
al Nastro Azzurro deve essere perfettamente conscio del privilegio che ha
ottenuto con l’iscrizione ad un Ente tanto prestigioso e deve comportarsi di
conseguenza in modo da rendergli onore, con il proprio comportamento anche
privato, tenendo al di fuori elementi potenzialmente disgregatori. Giova
ricordare il principio base della fanteria oplitica macedone: forte finché tutti
sono pienamente orientati verso l’unico obiettivo, ma debole non appena uno dei
suoi membri vacilla. Ogni membro deve essere pienamente conscio e orientato e
deve collaborare fattivamente al conseguimento degli obiettivi dell’Istituto,
bisogna continuare a meritarsi l’onore di farne parte, ognuno chiaramente in
base alle proprie possibilità; ogni goccia contribuisce a riempire il vaso.
Scapaccino, Enrico Caviglia, Durand de la Penne, Carlo Alberto Dalla Chiesa,
Salvo d’Acquisto, Giovanni Denaro, Sandro Pertini, Felice Cascione…….abbiamo
una insigne schiera che ci guarda le spalle, a noi il compito di non tradirne
la fiducia.
DOVE ANDIAMO
Il futuro è incerto per tutti, si possono prendere
molte decisioni diverse, ma l’importante è sempre avere la bussola orientata
correttamente. Ogni decisione che dovrà prendere l’Istituto in vista del
prossimo Congresso Nazionale dovrà sempre tenere presente gli ideali e gli
scopi per cui siamo nati e dovrà avere il coraggio di difenderli da
chicchessia. Riuscirà a fare questo solo se ogni membro avrà contezza di quel
che rappresenta e se si adopererà non per fini personalistici ma collettivi. Un
appartenente all’Istituto ha la propria voce e giustamente ha i mezzi e le sedi
per rappresentarla, ma deve avere anche l’accortezza di accettare le decisioni
prese legittimamente e rispettarle. Solo così si realizzerà Una Acies,
un’unica schiera.
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