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mercoledì 4 ottobre 2023

Riflessi economici in Europa della guerra in Ucraina

 GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE




Sergio Benedetto Sabetta

 

 

            Si è assistito nel 20222/23 per il quarto trimestre consecutivo ad una crescita negativa della Germania, la più grande economia europea e cinghia di collegamento tra diverse ed estese aree industriali europee, come il nostro Nord – Est , si deve considerare che per l’Italia l’export con la Germania è stato nel 2022 di 80 miliardi di euro, par al 20% del totale del nostro export, di cui 4,5 miliardi solo dall’area di Brescia.

            Gli economisti considerano esservi una recessione se ci sono tre trimestri negativi consecutivi del PIL, tanto che il FMI e l’OCDE ritengono nei prossimi 5 anni la Germania potrebbe crescere meno degli USA, della Gran Bretagna, della Francia, della Spagna e forse della stessa Italia, questo comporterebbe una ricaduta negativa su tutta l’Europa.

            Vi è un soffuso malessere sul futuro tra le aziende e la popolazione tedesca, una confusione sulle prospettive e le azioni da perseguire.

            All’invecchiamento della popolazione, a cui finora si è reagito con una oculata politica immigratoria, selezionando le professionalità necessarie, opposta alla confusa improvvisazione italiana con tutti gli opportunismi e accordi vari, si è affiancato un estremismo ideologico sul green che ha provocato delle problematiche energetiche.

            E’ stato ipotizzato da alcuni analisti che la chiusura entro il 2030 di tutte le centrali nucleari e a carbone determinerà una carenza di 150 mila Mw di potenza elettrica, difficilmente sostituibile con le sole energie alternative considerando che nel frattempo aumenterà il bisogno di elettrico, basti pensare alle auto elettriche.

            La crescita economica della Germania si fondava, oltre che sulle riforme del mercato del lavoro, sull’energia a basso costo ottenuta dalle forniture di gas dalla Russia grazie a rapporti privilegiati e alle gigantesche esportazioni di macchinari ed auto in Cina, infatti Germania ed Austria sono state le più colpite dal blocco delle forniture di gas naturale dalla Russia.

            L’estremismo ideologico sul green concentrandosi, ad esempio, sui motori elettrici ha avuto tra l’altro l’effetto di potenziare le manifatture cinesi, che hanno realizzato il 60% degli oltre 10 milioni di auto elettriche vendute nel mondo, permettendo al produttore cinese BYD di superare la Wolkswagen, dobbiamo considerare che il settore automobilistico costituisce quasi ¼ dell’intero settore   manifatturiero.

            L’incapacità e il blocco del potere politico di dare risposte adeguate, spinge parte della popolazione verso partiti estremisti che ipotizzano l’uscita dall’UE e accordi autonomi con Russia e Cina, recenti sondaggi ipotizzano il 20% dei consensi a favore del AFD (Alternative Fur Deutschland).

            Questi ed altri problemi verranno discussi il 28 e 29 settembre a Berlino tra la BDI (Confindustria tedesca) e la MEDEF (Confindustria francese), si spera che l’Italia possa avere nonostante la nostra proverbiale litigiosità interna una propria voce.


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