DIBATTITI
Al momento della caduta del fascismo, il 25 luglio
1943, e la sostituzione di Mussolini con il Maresciallo Badoglio a capo del
Governo, la stragrande maggioranza degli Italiani accarezzò l’idea che la
guerra fosse finita, e che l’Italia
avrebbe trovato una soluzione con gli anglo-americani per mettere fine agli
errori del Fascismo e quindi ritornare a una situazione di pace. Era una
illusione collettiva, in quanto la violenza che il Fascismo aveva portato a
popoli e territori non poteva essere dimenticata come inesistente; inoltre
nessuno metteva in conto l’atteggiamento della Germania e dei suoi alleati. I
giorni del governo badogliano entrano in quella nebulosa situazione che va
sotto il nome di “crisi armistiziale”, in cui molti coni d’ombra ancora restano
tali, che la versione acquisita ancor oggi non può reggere alla realtà dei
fatti, che molti punti chiave aspettano interpretazioni ulteriori per definire
un quadro che non è quello oggi accettato. Nell’ambito della cosiddetta “crisi
armistiziale” prendiamo dei episodi, dei momenti, dei fatti cercando “dal
basso” di ricostruirli e comprenderli per allargare gli orizzonti. Pertanto come dobbiamo considerare questi
fatti:
Il Ten. Col.
Zignani e il Col. Raucci: fucilati il 17 novembre 1943 ad Elbassan in
Albania dai tedeschi, con l’accusa di non essersi arresi e prese le armi conto
forze tedesche alleandosi con i ribelli albanesi, in uniforme italiana con le
stellette al bavero, perché a capo di unità combattenti del C.I.T.a.M. (Comando
Italiano truppe alla Montagna), in contatto ed autorizzato con il Comando
Supremo Italiano a Brindisi
197 Sottotenenti
dell’Esercito Italiano, di complemento, giurano fedeltà al Re ed alla Patria nel campo
di concentramento tedesco di Darlan in Polonia il 23 novembre 1943, in quanto
catturati prima della fine del loro corso di Allievi Ufficiali in Italia.
Le I.S.U. ( Le Italian Unit
Service) lavorano, nel gen. 1944, 24 ore
al giorno con turni di 8 ore al porto di Boston per alimentare il Corpo di
Armata Americano che sbarcherà in Normandia nel giugno 1944
Il gen. Raffaele Cadorna è
al comando del Corpo Volontari della Libertà nel Nord Italia riconosciuto da
tutte le forze “ribelli” operanti attraverso le forze politiche riunite nel CLNAI (Comitato di Liberazione
Nazionale Alta Italia)
Il I Raggruppamento
Motorizzato dell’Esercito Italiano attacca sulla stretta di Mignano Montelungo
l’8 e il 16 dicembre 1916 inquadrato nella 36a Divisione Texas USA
Mussolini, capo della
Repubblica Sociale Italiana, proclama nel 1944 la socializzazione.
Il cap. dei carabinieri
reali dell’Esercito Italiano Pezzella è a
capo della compagnia di Reali Carabinieri che svolge compiti di polizia
militare sulla testa di ponte di Anzio dal 22 gennaio al 25 maggio 1944 in
sostituzione delle Polizie militari britanniche e statunitensi, riconosciuto da
tutti
La Divisione “Garibaldi”
composta da unità alpine combatte in Montenegro (Zavattaro-Ardizi) contro i
tedeschi a fianco
La Balkan Air Force composta
totalmente da personale militare italiano con basi nelle Puglie rifornisce le
unità partigiane jugoslave al comando di Tito, per conto degli Alleati
Il fronte militare clandestino di Roma (gen.
Bentivegna) con la sua attività informativa salva dalla distruzione la testa di
ponte alleata di Anzio (febbraio-marzo 1944)
4000 Italiani in uniforme tedesca (Whermach) difendono
Praga nell’aprile 1945. Fatti prigioni dai Sovietici, ricevono un trattamento
particolare, diverso da quello riservato ai tedeschi, più benevolo e
comprensivo
Le Divisioni “Friuli” e “Cremona”
liberano la Corsica dall’8 al 21 settembre 1943 e consegnano l’Isola alle forze
Francesi sopraggiunte Hanno oltre 700 morti e 100 feriti
La Divisone “Perugia” rimane
in armi (oltre 10.000 uomini) nell’area di Santi Quaranta fino al 3 ottobre
1943, 8 giorni dopo la resa della Divisione Acqui, in attesa dell’arrivo dei
soccorsi promessi dall’Italia, su ordine del Comando Supremo italiano a
Brindisi
La guerra del
1943-1945, detta di liberazione, rappresenta la ”scesa in campo” degli
Italiani per riavviare un processo unitario iniziato nella seconda metà
dell’ottocento per l’Unità della nazione italiana e compromesso al momento
della firma dell’Armistizio nel settembre 1943
(massimo coltrinari)
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