APPROFONDIMENTI
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Non c'è dubbio che la difesa di
Pavlograd sia stata una fra le più gloriose
imprese compiute dai bersaglieri del 6° Rgt., devo tuttavia dire che la pagammo
forse ad un prezzo troppo elevato.
Pur riconoscendo a Carloni tutti i
meriti già detti in precedenza come Comandante, come tattico, come combattente
è mia opinione e non del tutto personale, che a trascinarci in quest'ultima
sublime impresa sia stato indotto da alcuni fattori personali che posso
comprendere ma non del tutto giustificare.
Aveva nel cuore la memoria del suo
eroico figlio che certo lo induceva alla vendetta, all'emulazione e forse alla
ricerca di una morte altrettanto eroica. Questi sentimenti e le sue innate
qualità ne fecero, tra noi, un uomo leggendario cui certamente dobbiamo il
merito insieme ad altre migliaia di soldati di essere ritornati alle nostre
famiglie.
L'interrogativo che tuttavia i
reduci si posero e si pongono nei loro incontri, anche se fieri dell'impresa
compiuta, rimane ancora: era davvero necessaria una Pavlograd?
In questa esaltante fase di guerra
chi veramente merita tutti i più elevati aggettivi qualificativi sono i
bersaglieri. Per la maggior parte veterani di cento battaglie, non sollecitati
da nessuna ambizione, non spinti da sentimenti personali combatterono e posso
ben dire eroicamente, solo per forza morale, per senso del dovere, per
abnegazione e amoroso rispetto dei loro ufficiali, per fanatismo di corpo e per amore verso la loro Bandiera cui
regalarono ben due Medaglie d'Oro. Dinanzi a loro mi inchino umile e li
ringrazio con profonda commozione.
Diario
del generale
Salvatore
Vices Vinci
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