EDITORIALE
IL 25 aprile 2023 ha visto la luce il Dizionario minimo della Guerra di Liberazione nella sua versione di 7 volumi. Composto da 3 Compendi, 1943, 1944, 1945, e 3 Glossari, 1943, 1944, 1945 più il volume dedicato ai Percorsi di Ricerca ed agli Indici, in attesa del volume 1, che uscirà a settembre che rifletterà la nostra idea della Guerra di Liberazione, il Dizionario rappresenta il raggiungimento di un traguardo per il CESVAM ovvero l'affermazione che l'Istituto del Nastro Azzurro, come il prof De Leonardis ha sottolineato nell'intervento alla celebrazione della data centenaria a Milano, investe in maniera massiccia sulla cultura, sulla formazione, sulla apertura verso i giovani sulla sostanza che si perpetua nel tempo. Questo rimane, e produce altri frutti. Essere attirati nel vortice "io sono meglio di te", che aleggiava a Milano, significa ritornare indietro, in un contesto che produce solo sterilità, che non solo emargina l'Istituto ma anche allontana i giovani, ma allontana anche tutte quelle persone che sono stanche di questo modo di vivere la vita. Gli esempi che i vari aspetti della vita sociale ci offrono sono abbastanza chiari: tutta una lotta per il potere, tutta una lotta per appagare il proprio "io" tutta una lotta per dimostrare la propria valenza", tutta una lotta per "levati tu che mi ci metto io" che sono il più bravo, il migliore, il genio incompreso, a cui tutti devono incenso, oro e mirra, lasciando da parte l'interesse generale, facendo poco e nulla e sfruttando il lavoro degli altri, "perchè io sono il più furbo di tutti".
Un contesto, per fortuna molto limitato e circoscritto, che conosciamo, che rappresenta ormai la premessa per l'oblio e la cancellazione di quello che c'è, come purtroppo constatiamo per tante organizzazioni, associazioni e aggregazioni che sono state cancellate dalla furbizia e dall "ego" dei propri iscritti ed associati.
Il Dizionario minimo della Guerra di Liberazione si affianca al Dizionario minimo della Grande Guerra, che in totale fanno 22 volumi editi ed il CESVAM non si sogna di fare confronti calcistici. Lo ritiene solo un segno di un portato che da al CESVAM e quindi all'Istituto del Nastro Azzurro un particolare peso specifico nel quadro generale di riferimento, che rappresenta una fonte di aggregazione degna di nota.
Quando Alcide de Gasperi decretò il 22 aprile 1946 la festa del "25 Aprile, giornata della liberazione", aveva nella sua mente un portato di motivazioni che noi ancora oggi condividiamo, che doveva anche fare giustizia di un passato comportamentale non certo esaltante.
Con questo traguardo raggiunto, riteniamo di essere ancora nel solco del pensiero degasperiano, e speriamo di continuare su questa linea, ovvero operare esclusivamente nell'Interesse dell'Istituto del Nastro Azzurro, convinti come siamo che se "una parte si impossessa del tutto, il tutto scompare".
(massimo coltrinari)
Nessun commento:
Posta un commento