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sabato 13 febbraio 2021

Elisa Bonacini. Evaristo Frezza. Medaglia d'Onore

 ARCHIVIO


MEDAGLIA D’ONORE ALLA MEMORIA DI EVARISTO FREZZA

CITTADINO DI LANUVIO

 

dopo l’8 settembre 1943 disse no al nazifascismo

 deportato in Germania e costretto a lavorare per l’economia di guerra nazista


Medaglia d’onore alla memoria di Evaristo Frezza, cittadino di Lanuvio, Internato Militare in Germania durante la seconda guerra mondiale. L’onorificenza è stata conferita con Decreto a firma del Presidente della Repubblica del 15 dicembre 2020.

Evaristo Frezza nato a Lanuvio (RM) il 29 ottobre 1915 è deceduto a Genzano di Roma il 12 gennaio 1980. Chiamato al dover di Patria il 28 ottobre 1940 partecipò alle operazione belliche nei Balcani. Dopo l’armistizio dell’Italia l’8 settembre 1943 non continuò la collaborazione con il nazifascismo e pertanto venne catturato dai tedeschi e deportato nel lager Stalag X B di Sandbostel in Germania, costretto a lavorare per l’economia di guerra nazista.

Catturato in Albania il 12 settembre 1943 venne destinato in Germania a lavori agricoli; la liberazione nel maggio 1945.

Nel figlio Giuliano, che ha richiesto l’onorificenza, pochi i ricordi del periodo di guerra del padre: a parlare di quel periodo tragico solo un foglio matricolare ingiallito dal tempo. Come consuetudine nella maggior parte degli IMI anche Evaristo raccontò ben poco ai familiari della prigionia in Germania.

La pratica per ottenere il riconoscimento è stata curata dall’associazione apriliana “Un ricordo per la pace” che nel 2019 si è adoperata per la richiesta della Medaglia d’onore alla memoria di Giovanni Carlo Rossi, padre del rocker Vasco Rossi; nello stesso anno aveva rivolto un appello anche a Francesco Guccini per il padre Ferruccio internato militare nel campo presso Amburgo. Il 27 gennaio scorso a Bologna l’onorificenza è stata consegnata alla nipote Teresa Guccini.

La Medaglia d’onore alla memoria di Evaristo Frezza verrà consegnata al figlio Giuliano e famiglia presso la Prefettura di Roma in data da concordare.



“Non solo legati a VIP gli IMI di cui curiamo le pratiche per l’onorificenza, ma moltissime persone “comuni” – tiene a sottolineare la presidente di “Un ricordo per la pace” Elisa Bonacini - Ma proprio grazie a Vasco ed ultimamente anche a Francesco Guccini ed alla diffusione mediatica delle notizie del conferimento della Medaglia d’onore ai loro padri IMI molte famiglie italiane hanno appreso la possibilità di richiedere questo riconoscimento alla memoria dei congiunti deportati in Germania.

Come associazione siamo grati a questi personaggi famosi per la visibilità che hanno dato all’argomento per troppi anni rimasto nell’ombra. Moltissime le medaglie d’Onore in memoria di IMI per cui abbiamo lavorato quest’anno con grande soddisfazione. Continueremo con il medesimo impegno a mettere a fuoco la storia degli IMI. Abbiamo altri nominativi di padri di personalità nell’ambito dell’arte, cultura e spettacolo. Continueremo pertanto la nostra opera persuasiva nelle famiglie dei VIP eredi di Internati Militari nei campi nazisti. Per fare luce su tutti gli IMI, anche quelli più ignoti, che nessuno ricorda più. A tutti loro dobbiamo una parte della nostra libertà. Sono tutti VIP i nostri IMI! Onore! ”.



 

 

 

 

 


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