ARCHIVIO
Progetto 2017/2 Prigionia.
Elenco Generale dei Campi di
concentramento
Austro
Ungarici, Bulgari, Germanici e Turchi durante
la
1° Guerra Mondiale
Austria
Allen Heiligen[3]
Althein (Altaim)
Aschach
Ashef
Assling bei Lienz (Assling)
Braunau am Inn
Bruck an der Leitha
Brunn[4]
Brunnog
Drosckowybuk[5]
Drossendorf
Eger (Boemia)
Enzersdorf bei Wien
Feistritz bei Graz
Feldbach (Stiria)
Feld chirken (feldkirchen in Karnten
Fischamend bei Wien (Fischamend)
Florisdorf[6]
Freistadt[7]
Gollersdorf beu Wien[8]
Graz
Grimmen stein bei Neunkirchen
Grodig[9]
Grossiegharts
Hart bei Amstetten[10]
Innsbruck Amras[11]
Ischl (Bad Ischl)
Jaunitzbacthal (Freistadt)[12]
Katzenau bei Linz[13]
Klagenfurt
Kleimunchen
Knittefeld
Lebring
Leibnitz
Lienz
Linz
Marchegg
Marchtrenk bei Linz
Mauthausen bei Linz
Mittelberg
Mitterdorf a/d Fisha
Mittergrabern bei Oberhollabrunn
Mollesdorf bei Wien
Muhling
Neulengback
Neurenkirchen
Neumarkt
Oberhollabrunn
Pottendorf
Prinzendorf a/d Zaya
Purgstall
Raschala
Reichenberg
Salzburg (Salisburgo)
Saikt Barbara bei Linz
Sankt Florian
Sain Martin Bei Linz (Linz)
Schloss Zell (Schloss Zell am Ziller)
Scwanberg
Sigmundscherberg
Sitendorf bei Ober Hollabrunn)
Sopronyek (Neckkenmarckt)
Spratzer (Niederosterreich)
Steinklamm
Steyr
Stockerau
Traisen
Trofaiach
Wagna bei Leibnitz
Wegscheid bei Linz
Wien (Vienna)
Wienner Neustadt
Willac (Villaco)
Wiesbulg
Winterbach
Wegerburg post Eggendorf in Thale
Camillo
Pavan, I Prigionieri Italiani dopo Caporetto, Treviso Camillo Pavan 2001 con
annesso elenco dei campi di prigionia a cura di Alberto Burato.
È
riportato il seguente avviso
“Al
lettore appassionato e curioso che servendosi di questo lavoro come base di
partenza fosse invogliato a cercare il luogo in cui fu rinchiuso (e magari
morì) un proprio parente e nel corso della sua ricerca riscontrasse in questo
elenco qualche errore, si chiede di segnalarlo all’autore
(Via Marco
Polo 93 45030 Guarda Veneta, Rovigo)
[1]
La base dell’elenco è tratta da Pavan. C, I
Prigionieri italiani dopo Caporetto, Treviso, 2001, da pag. 144 in poi,
integrata con nomi risultanti dalle ricerche in corso Cfr. al riguardo “Elenco
dei campi di concentramento Austro-Ungarici, Bulgari, germanici e Turchi
durante la Prima Guerra Mondiale 1015-1918. Per la prima volta in Italia grazie
al certosino lavoro di ricerca di Alberto Burato viene pubblicato l’elenco dei
campi di prigionia sparsi nel vasto territorio degli Imperi Centrali dove
furono rinchiusi in condizioni inumane e colpevolmente dimenticati dalla madrepatria
centinaia di migliaia di soldati italiani durante la Grande Guerra
[2]
Viene riportato il Nome Geografico Attuale, mentre tra parentesi il nome
originario o storico o quello all’epoca della prima guerra mondiale)
[3]
Di questo campo citato dalle fonti non è indicato lo stato di appartenenza
[4]
Era un sobborgo di Vienna
[5]
Con circa 6000 prigionieri italiani i quali vanno in giro mendicando
(Preliminari, pag. 53)
[6]
Questo campo di prigionia apparteneva a XXI Distretto di Vienna e qui gli
italiani e qui gli italiani costruirono ben 4 km di binario a raccordo tra la
ferrovia settentrionale e quella nord-occidentale, importante dal punto di
vista strategico. Nel cimitero generale di Vienna, in un reparto riservato ai
Caduti italiani, riposano 500 prigionieri italiani morti per malattia, stenti e
postumi di ferite. Il tronco costruito dai nostri soldati fu popolarmente
chiamato italineerschleife (oggi diremo bretella degli italiani) Bombardato
durante la II Guerra Mondiale oggi è stato ripristinato e la citta di Vienna lo
ha intitolato agli italiani che vi hanno lavoratore che vi sono deceduti. Un
viadotto ha ricevuto il nome di Wiennende Brucke o Ponte che piange o Ponte
delle lacrime. Il 29 maggio 1999 è stato posto sul predetto viadotto un
monumento dello scultore Bertoni. Questo cimitero è stato rintracciato dalla
Dr.ssa Maria Luisa Crosina di Riva del Garda (TN) che sui prigionieri di guerra
ha svolto numerose ricerche storiche ed è anche socia fondatrice della
Associazione Italo- Austriaca Trento e Rovereto.
[7]
Uno dei più importanti campi di prigionia per ufficiali (Procacci, pag. 243)
[8]
Campo prevalentemente destinato ad internati politici (Maini, p.108)
[9]
Località alla periferia di Salisburgo
[10]
Uno dei maggiori campi austroungarici per ufficiali (Procacci, p. 243) Ne dà un
quadro a tinte fosche P. Falchi (309)
[11]
Importante campo di concentramento subito dopo le prime fasi della
Strafexpedition del maggio 1916 attualmente il cimitero militare italiano di
Innsbruk Amras è uno dei migliori del Tirolo ed è stato recentemente restaurato
ad opera dell’ufficio regionale della Croce Nera del Tirolo con stanziamenti
del Consolato italiano di Innsbruck con le risorse federali della Regione del
Tirolo
[12]
La Croce Nera d’Austria ha comunicato che vi erano morti 388 soldati italiani e
russi a Jaunitzbachthal era una località vicino a Freistadt. Alla fine degli
anni settanta venne progettato un nuovo cimitero militare con l’aiuto di due
Associazioni Austriache (B.M.I. e V.K.D.) al fine di ampliare il preesistente
cimitero che assunse così la denominazione di Jaunitzbacthal-Freistadt. Con
tale ampliamento vi hanno trovato posto altri 2358 Caduti della 1 Guerra
Mondiale.
[13]
Sobborgo di Linz il cui nome resterà “infame nella storia” secondo la CIV
(Preliminari, pag. 102) per il modo in cui erano trattati i circa 16.000
internati civili italiani. Oltre ai civili in questo che era il più grande
campo per internati, è segnalata da Procacci (pag. 214) anche la presenza di
militari prigionieri soprattutto ufficiali.
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