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domenica 7 febbraio 2021

Progetto 2017/2 Prigionia della Prima Guerra Mondiale Campi di concentramento in Austria

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Progetto 2017/2 Prigionia.

 

Elenco Generale dei Campi di concentramento

Austro Ungarici, Bulgari, Germanici e Turchi durante

la 1° Guerra Mondiale

 Il nome del campo è prima quello originario, ovvero il nome storico della località, seguito dal nome attuale e tra presenti lo Stato attuale di appartenenza. La località generalmente è nel paese indicato (Esempio Altaim è geograficamente in Austria). Ma lo Stato Belligerante poteva organizzare campi di concentramento per prigionieri italiani anche in territori da lui occupati. Esempio l’Austria organizzo un campo di concentramento all’indomani del ripiegamento dall’Isonzo al Piave nel novembre 1917 a Cividale per prigionieri italiani

 Elenco[1] dei Campi di concentramento degli Imperi Centrali[2]

 

Austria

Allen Heiligen[3]

Althein (Altaim)

Aschach

Ashef

Assling bei Lienz (Assling)

Braunau am Inn

Bruck an der Leitha

Brunn[4]

Brunnog

Drosckowybuk[5]

Drossendorf

Eger (Boemia)

Enzersdorf bei Wien

Feistritz bei Graz

Feldbach (Stiria)

Feld chirken (feldkirchen in Karnten

Fischamend bei Wien (Fischamend)

Florisdorf[6]

Freistadt[7]

Gollersdorf beu Wien[8]

Graz

Grimmen stein bei Neunkirchen

Grodig[9]

Grossiegharts

Hart bei Amstetten[10]

Innsbruck Amras[11]

Ischl (Bad Ischl)

Jaunitzbacthal  (Freistadt)[12]

Katzenau bei Linz[13]

Klagenfurt

Kleimunchen

Knittefeld

Lebring

Leibnitz

Lienz

Linz

Marchegg

Marchtrenk bei Linz

Mauthausen bei Linz

Mittelberg

Mitterdorf a/d Fisha

Mittergrabern bei Oberhollabrunn

Mollesdorf bei Wien

Muhling

Neulengback

Neurenkirchen

Neumarkt

Oberhollabrunn

Pottendorf

Prinzendorf a/d Zaya

Purgstall

Raschala

Reichenberg

Salzburg (Salisburgo)

Saikt Barbara bei Linz

Sankt Florian

Sain Martin Bei Linz (Linz)

Schloss Zell (Schloss Zell am Ziller)

Scwanberg

Sigmundscherberg

Sitendorf bei Ober Hollabrunn)

Sopronyek (Neckkenmarckt)

Spratzer (Niederosterreich)

Steinklamm

Steyr

Stockerau

Traisen

Trofaiach

Wagna bei Leibnitz

Wegscheid bei Linz

Wien (Vienna)

Wienner Neustadt

Willac (Villaco)

Wiesbulg

Winterbach

Wegerburg post Eggendorf in Thale

 FONTE:

Camillo Pavan, I Prigionieri Italiani dopo Caporetto, Treviso Camillo Pavan 2001 con annesso elenco dei campi di prigionia a cura di Alberto Burato.

È riportato il seguente avviso

“Al lettore appassionato e curioso che servendosi di questo lavoro come base di partenza fosse invogliato a cercare il luogo in cui fu rinchiuso (e magari morì) un proprio parente e nel corso della sua ricerca riscontrasse in questo elenco qualche errore, si chiede di segnalarlo all’autore

(Via Marco Polo 93 45030 Guarda Veneta, Rovigo)

 



[1] La base dell’elenco è tratta da Pavan. C, I Prigionieri italiani dopo Caporetto, Treviso, 2001, da pag. 144 in poi, integrata con nomi risultanti dalle ricerche in corso Cfr. al riguardo “Elenco dei campi di concentramento Austro-Ungarici, Bulgari, germanici e Turchi durante la Prima Guerra Mondiale 1015-1918. Per la prima volta in Italia grazie al certosino lavoro di ricerca di Alberto Burato viene pubblicato l’elenco dei campi di prigionia sparsi nel vasto territorio degli Imperi Centrali dove furono rinchiusi in condizioni inumane e colpevolmente dimenticati dalla madrepatria centinaia di migliaia di soldati italiani durante la Grande Guerra

 

[2] Viene riportato il Nome Geografico Attuale, mentre tra parentesi il nome originario o storico o quello all’epoca della prima guerra mondiale)

[3] Di questo campo citato dalle fonti non è indicato lo stato di appartenenza

[4] Era un sobborgo di Vienna

[5] Con circa 6000 prigionieri italiani i quali vanno in giro mendicando (Preliminari, pag. 53)

[6] Questo campo di prigionia apparteneva a XXI Distretto di Vienna e qui gli italiani e qui gli italiani costruirono ben 4 km di binario a raccordo tra la ferrovia settentrionale e quella nord-occidentale, importante dal punto di vista strategico. Nel cimitero generale di Vienna, in un reparto riservato ai Caduti italiani, riposano 500 prigionieri italiani morti per malattia, stenti e postumi di ferite. Il tronco costruito dai nostri soldati fu popolarmente chiamato italineerschleife (oggi diremo bretella degli italiani) Bombardato durante la II Guerra Mondiale oggi è stato ripristinato e la citta di Vienna lo ha intitolato agli italiani che vi hanno lavoratore che vi sono deceduti. Un viadotto ha ricevuto il nome di Wiennende Brucke o Ponte che piange o Ponte delle lacrime. Il 29 maggio 1999 è stato posto sul predetto viadotto un monumento dello scultore Bertoni. Questo cimitero è stato rintracciato dalla Dr.ssa Maria Luisa Crosina di Riva del Garda (TN) che sui prigionieri di guerra ha svolto numerose ricerche storiche ed è anche socia fondatrice della Associazione Italo- Austriaca Trento e Rovereto.

[7] Uno dei più importanti campi di prigionia per ufficiali (Procacci, pag. 243)

[8] Campo prevalentemente destinato ad internati politici (Maini, p.108)

[9] Località alla periferia di Salisburgo

[10] Uno dei maggiori campi austroungarici per ufficiali (Procacci, p. 243) Ne dà un quadro a tinte fosche P. Falchi (309)

[11] Importante campo di concentramento subito dopo le prime fasi della Strafexpedition del maggio 1916 attualmente il cimitero militare italiano di Innsbruk Amras è uno dei migliori del Tirolo ed è stato recentemente restaurato ad opera dell’ufficio regionale della Croce Nera del Tirolo con stanziamenti del Consolato italiano di Innsbruck con le risorse federali della Regione del Tirolo

[12] La Croce Nera d’Austria ha comunicato che vi erano morti 388 soldati italiani e russi a Jaunitzbachthal era una località vicino a Freistadt. Alla fine degli anni settanta venne progettato un nuovo cimitero militare con l’aiuto di due Associazioni Austriache (B.M.I. e V.K.D.) al fine di ampliare il preesistente cimitero che assunse così la denominazione di Jaunitzbacthal-Freistadt. Con tale ampliamento vi hanno trovato posto altri 2358 Caduti della 1 Guerra Mondiale.

[13] Sobborgo di Linz il cui nome resterà “infame nella storia” secondo la CIV (Preliminari, pag. 102) per il modo in cui erano trattati i circa 16.000 internati civili italiani. Oltre ai civili in questo che era il più grande campo per internati, è segnalata da Procacci (pag. 214) anche la presenza di militari prigionieri soprattutto ufficiali.

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