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martedì 16 febbraio 2021

Progetto 2017/2 Prigionieri degli Imperi Centrali. Campi di concentramento in Italia.

 ARCHIVIO

 Progetto 2017/2 Risultati ricerche

Elenco Generale dei Campi di concentramento

Austro Ungarici, Bulgari, Germanici e Turchi durante

la 1° Guerra Mondiale

 

Il nome del campo è prima quello originario, ovvero il nome storico della località, seguito dal nome attuale e tra presenti lo Stato attuale di appartenenza. La località generalmente è nel paese indicato (Esempio Altaim è geograficamente in Austria). Ma lo Stato Belligerante poteva organizzare campi di concentramento per prigionieri italiani anche in territori da lui occupati. Esempio l’Austria organizzo un campo di concentramento all’indomani del ripiegamento dall’Isonzo al Piave nel novembre 1917 a Cividale per prigionieri italiani

 

 

Elenco[1] dei Campi di concentramento degli Imperi Centrali[2]

Italia

 ( Territori occupati dopo il ripieganeto dall'Isonzo al Piave o Territori austriaci di lingua italiana)

Bolzano (Bozen)

Brazzano di Cormons

Bressanone (Brixen)

Castello Tesino

Egna

Fortezza (Franzenfeste (Bolzano)[1]

Gardolo (Trento)

Grigno (Val Sugana Trento)[2]

Innichen (San Candido Bolzano)

Levico

Merano (Meran)

Pergine

Pinzolo (TN)

Sankt Jacob bei Bozen (San Giacomo di Laviez Bolzano)

Dobbiaco

Trieste

Camillo Pavan, I Prigionieri Italiani dopo Caporetto, Treviso Camillo Pavan 2001 con annesso elenco dei campi di prigionia a cura di Alberto Burato.

È riportato il seguente avviso

“Al lettore appassionato e curioso che servendosi di questo lavoro come base di partenza fosse invogliato a cercare il luogo in cui fu rinchiuso (e magari morì) un proprio parente e nel corso della sua ricerca riscontrasse in questo elenco qualche errore, si chiede di segnalarlo all’autore

(Via Marco Polo 93 45030 Guarda Veneta, Rovigo)

 


[1] Fino a Caporetto il campo di Fortezza Franzenfeste “era abitato da soldati russi e pochi italiani”. Poi fu utilizzato per i prigionieri italiani catturati nell’Altipiani come campo di smistamento e disinfezione. Sotto gli spalti della fortezza v’erano ancora i reticolati messi all’inizio della guerra quando gli Austroungarici temevano “dà in giorno all’altro la marcia degli Italiani al di là di Trento (Falchi (243)

[2] Era considerato un campo di lavoro. Altissima vi era la mortalità. “Secondo il soldato Durelli Giuseppe della 1468° compagnia mitragliatrici (…) di 500 in un mese e mezzo ne rimasero 300 (di prigionieri)  ( Preliminari, pag. 55)\


[1] La base dell’elenco è tratta da Pavan. C, I Prigionieri italiani dopo Caporetto, Treviso, 2001, da pag. 144 in poi, integrata con nomi risultanti dalle ricerche in corso Cfr. al riguardo “Elenco dei campi di concentramento Austro-Ungarici, Bulgari, germanici e Turchi durante la Prima Guerra Mondiale 1015-1918. Per la prima volta in Italia grazie al certosino lavoro di ricerca di Alberto Burato viene pubblicato l’elenco dei campi di prigionia sparsi nel vasto territorio degli Imperi Centrali dove furono rinchiusi in condizioni inumane e colpevolmente dimenticati dalla madrepatria centinaia di migliaia di soldati italiani durante la Grande Guerra

 

[2] Viene riportato il Nome Geografico Attuale, mentre tra parentesi il nome originario o storico o quello all’epoca della prima guerra mondiale)

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