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martedì 26 febbraio 2019

Editoriale Febbraio 2019

EDITORIALE

Dedicato al dibattito in corso in seno al Cesvam riguardo alla battaglia di Verdun del 1916. Il piano generale del Falkenayen basato tutto sull'artiglieria come arma base e con la fanteria come arma concorrente. L'iniziale successo conseguito con la conquista virtuale di oltre 10 km di avanzata, fu annullato dall,'incapacità dei comandanti inferiori di Armata di comprendere l'essenza del piano: essi dovevano rimanere sulle posizioni prestabilite e non avanzare, costringendo i francesi o a rimanere sul posto e quindi essere distrutti o a ritirarsi cedendo posizioni strategiche che solo in una seconda fase con il minimo sforzo potevano essere occupate. L'artiglieria tedesca' sempre nel ruolo di arma base, avrebbe continuato la sua azione distruttrice e logorato a dismisura le forze francesi con costi minimi.
L'imperizia dei comandanti di Armata con la loro avanzata di iniziativa e non autorizzata fece si che le fanterie tedesche venissero a contatto con quelle francesi annullando l'azione della artiglieria tedesca. Inizio' la fase di logoramento anche per i tedeschi che persero ogni vantaggio e quindi una battaglia già' vinta

E' facile dedurre che in una compagine quando ci solo elementi che non hanno la capacita' di capire il piano generale o la presunzione di saperne di piu' nella nota accezione che si e' tanto ignoranti quanto arroganti  la sconfitta o la mancata realizzazione leggi vittoria ha alte percentuali di attuazione.
Come i tedeschi a Verdun. La attualizzazione di questo assunto e l'oggetto del dibattito in seno al Cesvam di questo torno di tempo.
Massimo Coltrinari

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