<< Soldati!
<< Il momento aspettato da lungo tempo è giunto
finalmente, la guerra comincia.
<< Di nuovo il vicino allunga il braccio, per dar di
piglio alla bella gemma della corona del nostro monarca affidata alla vostra
guardia.
<< L'onore dell'esercito, l'onore d'ognun di noi in
particolare è impegnato a conservarla. Non saprei darvi una prova più splendida
della mia fiducia che dicendovi francamente aver il nemico operato immensi
armamenti, e che ci è di molto superiore per numero.
<< Il compito che c'incombe è certamente difficile, ma
è degno di voi!
<< Con l'aiuto di Dio lo compiremo questa volta
gloriosamente con instancabile perseveranza e con quella tenacia ch'è retaggio
dell'austriaco e che non dubitò mai di se stessa; da parte nostra trovasi il
diritto, e questo deve finire sempre per trionfare!
<< Checché possa accadere, nulla scrollerà il vostro
coraggio ardente, nulla scuoterà la vostra ferma fiducia nella vittoria finale.
<< Accecato da facili successi ottenuti altrove,
alleandosi col tradimento, con la fellonia e la corruzione, il nostro
avversario non conosce più limiti alla sua arroganza, alla sua rapacità; sogna
di impennare le sue bandiere sul Brennero e sulle alture di Kartz. Ma, questa
volta, trattasi d'una lotta aperta con una potenza che sente esser questione
oggi della sua esistenza, ed è risoluta a vincere o a cader gloriosamente, se
bisogna.
<< Possiate di nuovo ricordare al nemico quante volte
fuggì dinanzi a voi.
<< Avanti, soldati! Gli sguardi pieni d'aspettazione
dell'imperatore e della patria, gli sguardi pieni d'ardentissima simpatia delle
vostre madri, delle vostre donne e de' vostri fratelli son diretti su di voi.
Avanti dunque alla battaglia! In nome di Dio, col grido rimbombante: viva l'imperatore.
<< Quartier generale di Verona, 21 giugno 1866,
<< ARCIDUCA ALBERTO, FELDMARESCIALLO.>>
Il generale Benedek, al momento di venire alle armi, parlò
così alle truppe poste sotto il suo comando:
<<Soldati!
<< Noi siamo alla vigilia di grandi e sanguinosi
avvenimenti. Forti di numero e di coraggio, come nel 1859, voi siete schierati
intorno alla nostra bandiera.
<< Soldati!
<< Trattasi di riparare al cospetto del mondo la
sconfitta di allora: trattasi d'infliggere un castigo efficace a un nemico
arrogante e sleale. Ho fiducia che vi mostrerete all'altezza del vostro
compito. Abbiate fiducia anche voi in me, e siate certi che io farò tutto il
possibile per terminare la campagna prontamente e gloriosamente.
<< Noi ci troviamo di fronte ad un esercito che si
compone di due parti: la linea e la landwehr: La prima consta di giovani che
non sono abituati né alla fatica né alle privazioni, e che non fecero mai
nessuna seria campagna. La seconda parte è costituita di elementi incerti e
malcontenti, che preferirebbe abbattere il loro proprio governo piuttosto che
guerreggiare contro noi.
<< Il nemico, avendo attraversato i lunghi anni di
pace, non ha neppure un generale che abbia avuto occasione di sviluppare i suoi
talenti sui campi di battaglia.
<< Veterani del Mincio e di Palestro! Io penso che voi,
condotti da capi provati, vi farete un punto d'onore di non lasciar riportare
il menomo vantaggio a simile avversario.
<< Il giorno della battaglia la fanteria metterà i suoi
berretti, e deporrà tutti i suoi bagagli, per piombare colla massima rapidità
sopra un nemico sovraccarico di arnesi; ogni soldato avrà con sé la sua borraccia
piena di vino misto con acqua, una razione di carne e di pane. Gli ufficiali,
prima della battaglia, si sbarazzeranno delle loro sciarpe e di tutte le
insegne del loro grado.
<< Ogni uomo, senza distinzione di nome di grado,
otterrà un avanzamento immediato se si distingue sul campo di battaglia.
<< Tutte le bande musicali dei reggimenti si
collocheranno dietro le file per suonare le antiche nostre marce eroiche.
<< Il nemico vanta da lungo tempo la rapidità e la
sicurezza del suo tiro; ma io penso, miei bravi amici, che ciò non gli gioverà
punto. Probabilmente non gli lasceremo il tempo di tirare su noi.
L'attaccheremo colla baionetta e col calcio del fucile.
<< Appena il nemico, con l'aiuto di Dio, sarà battuto e
costretto a ritirarsi, l'inseguiremo da vicino. Poi vi riposerete nelle sue
province, dove potrete procacciarvi numerose distrazioni che un esercito
vittorioso ed eroico avrà ben meritate.
<<Quartier generale d'Olmutz.
<< Luigi di BENEDEK, feldmaresciallo comandante l'esercito austriaco del Nord
( A cura di Roberta Bottoni e Chiara Carandente)
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