Cerca nel blog

domenica 4 dicembre 2016

1866 III Guerra di indipendenza.Proclami dei Comandanti austriaci sul campo

Proclama dell'Arciduca Alberto per l'Esercito del Sud, schierato contro l'Italia

<< Soldati!
<< Il momento aspettato da lungo tempo è giunto finalmente, la guerra comincia.
<< Di nuovo il vicino allunga il braccio, per dar di piglio alla bella gemma della corona del nostro monarca affidata alla vostra guardia.
<< L'onore dell'esercito, l'onore d'ognun di noi in particolare è impegnato a conservarla. Non saprei darvi una prova più splendida della mia fiducia che dicendovi francamente aver il nemico operato immensi armamenti, e che ci è di molto superiore per numero.
<< Il compito che c'incombe è certamente difficile, ma è degno di voi!
<< Con l'aiuto di Dio lo compiremo questa volta gloriosamente con instancabile perseveranza e con quella tenacia ch'è retaggio dell'austriaco e che non dubitò mai di se stessa; da parte nostra trovasi il diritto, e questo deve finire sempre per trionfare!
<< Checché possa accadere, nulla scrollerà il vostro coraggio ardente, nulla scuoterà la vostra ferma fiducia nella vittoria finale.
<< Accecato da facili successi ottenuti altrove, alleandosi col tradimento, con la fellonia e la corruzione, il nostro avversario non conosce più limiti alla sua arroganza, alla sua rapacità; sogna di impennare le sue bandiere sul Brennero e sulle alture di Kartz. Ma, questa volta, trattasi d'una lotta aperta con una potenza che sente esser questione oggi della sua esistenza, ed è risoluta a vincere o a cader gloriosamente, se bisogna.
<< Possiate di nuovo ricordare al nemico quante volte fuggì dinanzi a voi.
<< Avanti, soldati! Gli sguardi pieni d'aspettazione dell'imperatore e della patria, gli sguardi pieni d'ardentissima simpatia delle vostre madri, delle vostre donne e de' vostri fratelli son diretti su di voi. Avanti dunque alla battaglia! In nome di Dio, col grido rimbombante: viva l'imperatore.

<< Quartier generale di Verona, 21 giugno 1866,
<< ARCIDUCA ALBERTO, FELDMARESCIALLO.>>
     Comandante dell'Esercito austriaco del Sud 

Il generale Benedek, al momento di venire alle armi, parlò così alle truppe poste sotto il suo comando:
<<Soldati!
<< Noi siamo alla vigilia di grandi e sanguinosi avvenimenti. Forti di numero e di coraggio, come nel 1859, voi siete schierati intorno alla nostra bandiera.
<< Soldati!
<< Trattasi di riparare al cospetto del mondo la sconfitta di allora: trattasi d'infliggere un castigo efficace a un nemico arrogante e sleale. Ho fiducia che vi mostrerete all'altezza del vostro compito. Abbiate fiducia anche voi in me, e siate certi che io farò tutto il possibile per terminare la campagna prontamente e gloriosamente.
<< Noi ci troviamo di fronte ad un esercito che si compone di due parti: la linea e la landwehr: La prima consta di giovani che non sono abituati né alla fatica né alle privazioni, e che non fecero mai nessuna seria campagna. La seconda parte è costituita di elementi incerti e malcontenti, che preferirebbe abbattere il loro proprio governo piuttosto che guerreggiare contro noi.
<< Il nemico, avendo attraversato i lunghi anni di pace, non ha neppure un generale che abbia avuto occasione di sviluppare i suoi talenti sui campi di battaglia.
<< Veterani del Mincio e di Palestro! Io penso che voi, condotti da capi provati, vi farete un punto d'onore di non lasciar riportare il menomo vantaggio a simile avversario.
<< Il giorno della battaglia la fanteria metterà i suoi berretti, e deporrà tutti i suoi bagagli, per piombare colla massima rapidità sopra un nemico sovraccarico di arnesi; ogni soldato avrà con sé la sua borraccia piena di vino misto con acqua, una razione di carne e di pane. Gli ufficiali, prima della battaglia, si sbarazzeranno delle loro sciarpe e di tutte le insegne del loro grado.
<< Ogni uomo, senza distinzione di nome di grado, otterrà un avanzamento immediato se si distingue sul campo di battaglia.
<< Tutte le bande musicali dei reggimenti si collocheranno dietro le file per suonare le antiche nostre marce eroiche.
<< Il nemico vanta da lungo tempo la rapidità e la sicurezza del suo tiro; ma io penso, miei bravi amici, che ciò non gli gioverà punto. Probabilmente non gli lasceremo il tempo di tirare su noi. L'attaccheremo colla baionetta e col calcio del fucile.
<< Appena il nemico, con l'aiuto di Dio, sarà battuto e costretto a ritirarsi, l'inseguiremo da vicino. Poi vi riposerete nelle sue province, dove potrete procacciarvi numerose distrazioni che un esercito vittorioso ed eroico avrà ben meritate.

<<Quartier generale d'Olmutz.

<< Luigi di BENEDEK, feldmaresciallo comandante l'esercito austriaco del Nord

( A cura di Roberta Bottoni  e Chiara Carandente)

Nessun commento:

Posta un commento