APPROFONDIMENTI
PREMESSA
(Bozza della Premessa al volume sulla guerra del 1866)
Nel quadro
delle attività del Centro Studi sul Valor Militare, dell’Istituto del Nastro
Azzurro, non si poteva non dedicare agli avvenimenti del 1866, che nella
tradizione risorgimentale sono definiti la III Guerra di Indipendenza, uno
studio particolareggiato. Avvenimenti che nel loro complesso rilevano come il
giovane Regno d’Italia non fu in grado di cogliere sul campo quelle vittorie
che gli entusiasmi popolari, le aspettative politiche, le ingenti somme spese
per il settore militare chiedevano come una cosa dovuta, quasi acquisita.
Vittorie che non vennero e dovemmo prendere atto di due mancati successi. Si
riuscì, opinione pubblica e classe politica in testa, per motivi dovuti alla
delusione, alla nevrastenia, alle ancora imperanti divisioni regionali, alla
mancanza di capi carismatici, a trasformarli in sconfitte. L’unico punto in cui
tutti sono concordi, ieri ed oggi, è quello relativo al Valore Militare,
riconosciuto anche dal nemico, del combattente italiano. Come Istituto del
Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valor Militare non si poteva
riprendere questi argomenti nella data anniversaria del 150° degli eventi e
proporre a soci, amici e studenti un contributo atto a conoscere ed approfondire
questa pagina della nostra storia patria nel modo non proprio pedissequo
rispetto alla tradizione.
Basato sui
criteri di ricerca e studio del CESVAM[1]
in questo studio andremo ad affrontare i fatti relativi alle tre principali
battaglie svoltesi durante la predetta terza guerra di indipendenza, ma che nel
resto d’Europa è più comunemente conosciuta con il nome di guerra
austro-prussiana del 1866 o “guerra delle sette settimane”. In particolare, i
fatti d’arme che andremo ad analizzare sono la battaglia di Custoza, la
battaglia di Sadowa e la battaglia navale di Lissa. Una brevissima nota sarà dedicata alle
operazioni svolte nel Veneto dopo il 24 giugno 1866 dall’Armata del Po, le
operazioni svolte dalle forze popolari e volontarie guidate da Giuseppe
Garibaldi e Pier Fortunato Calvi, le operazioni dopo Sedowa, e la conclusione
della guerra, con una notazione riguardante l’annessione del Veneto all’Italia
e le sue ripercussioni sui problemi di difesa del confine orientale del Regno,
uno dei fattori data la sua criticità, per cui aderimmo nel 1882 alla Triplice
Alleanza.
I limiti di tempo e di spazio di questo studio
sono presto detti. Tutta la guerra si svolge nell’arco di poche settimane e,
più precisamente, possiamo dire che tra Prussia e Austria inizia il 17 giugno
quando la prima avvia le operazioni contro l’Hannover e finisce con l’armistizio di Nikolsburg, mentre per quanto riguarda il fronte italiano, il conflitto
inizia il 20 giugno e finisce il 12 agosto con la
firma dell’armistizio di Cormons. In particolare, dopo un
inquadramento generale, ci occuperemo degli specifici avvenimenti, ovvero delle
battaglie di:
. Custoza, che
si svolge il 24 giugno 1866, anche se l’insieme delle operazioni si sviluppano
tra il 23 giugno, con l’attraversamento del Mincio, e la tarda sera del 24, con
l’ordine di ritirarsi al di là dello stesso fiume;
.
Sadowa, più nota con il nome di battaglia di Koniggratz, evento cruciale dei
successi Prussiani si svolge nella giornata del 3 luglio, ove ci concentreremo
sulle operazioni della giornata;
.
Lissa, nome italiano dell’isola di Vis in Croazia, maggiore battaglia navale
del conflitto, che si volge tra il 18 ed il 20 luglio, dopo un cenno alla
uscita della Flotta austriaca su Ancona il 27 giugno e un altro alla “crociera
del giusto mezzo”.
Brevi
tratti di note alle operazioni dell’Armata del Po, alla vittoria di Bezzecca
delle forze volontarie, dei Tre Ponti nel Cadore, ed infine le operazioni
conclusive della guerra.
I
criteri sono stati detti e lo scopo dello studio è articolato ed è quello di individuare le principali
differenze che hanno determinato le sorti delle tre battaglie ed in
particolare, quali possano essere gli elementi che hanno portato alla vittoria
del Generale Von Moltke a Sadowa e i fattori del mancato successo ( percepito
come sconfitta) dei comandanti italiani di terra e di mare. Sottolineare che a
Custoza e a Lissa non fummo sconfitti, ma non riuscimmo a cogliere quella
completa vittoria che tutti si aspettavano e che in breve tutto fu tradotto
come se fossimo stati veramente sconfitti sul campo.
Al
fine di raggiungere questo articolato obiettivo vogliamo analizzare quali piani
d’operazione sono stati preparati, messi in atto e quali siano stati i
riferimenti dottrinali presi in considerazione dai differenti comandanti,
durante il quale vogliamo sottolineare il valore del combattente italiano sia
in generale che attraverso episodi individuali
ricordate dalla concessione delle Medaglie al Valor Militare.
[1] In
pratica la stretta osservanza del Metodo Storico, così come riportato nel primo
volume della Collana “Storia in laboratorio – I Libri del Nastro Azzurro”. Cfr.
Coltrinari M., Coltrinari L., La
ricostruzione di un avvenimento storico militare, Roma, Editrice Nuova
Cultura, II Edizione, 2016.
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