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venerdì 23 settembre 2016

Inizia la missione "Ippocrate"


UNA FINESTRA SUL MONDO

L’Italia realizzerà in Libia un ospedale  da campo a Misurata inviando sul posto 300 unità tra personale medico, addetti alla logistica e uomini addetti alla sicurezza. L’aliquota sanitaria sarà composta da 65 tra medici ed infermieri, l’aliquota logistica sarà composta da 135 uomini impiegati nei vari settori, (comunicazioni, amministrazione, sussistenza ecc.) mentre l’aliquota di “force protection” sarà di 100 unità. A Supporto della missione sarà schierato un velivolo C27-J per ogni eventualità di evacuazione mentre una nave  stazionerà nelle acque di Misurata con funzioni di supporto.
Il Ministro della Difesa Roberta Pinotti ha dato, inoltre, ulteriori particolari sulla Missione “Ippocatre”. L’Italia aveva già inviato a Misurata Medici ed infermieri  per il locale ospedale di Misurata, efficiente e ben attrezzato, che però mancavano medici e personale specializzato. Sono state individuate le professionalità mancanti che sono state individuate in Italia ed inviate subito a Misurata. Intanto si sta costruendo un primo nucleo dove si darà la possibilità di gestire le emergenze con 12 posti letto pronti probabilmente nei prossimi due giorni. Secondo la pianificazione l’ospedale italiano sarà completato entro tre settimane con una potenzialità di 50 posti letto con le sale operatorie e di rianimazione.

Che cosa troverà l’Italia in Libia?
La situazione, come noto, è estremamente complessa. Esistono due entità che si dividono il potere, quello esecutivo, il Governo è a Tripoli, con a capo il presidente Al Sarray, riconosciuto dal ONU e dalla Comunità internazionale; quello legislativo,  il Parlamento, a Tobruck, che gode del sostegno dell’Egitto. Presente nuclei consistenti di combattenti che fanno capo all’ Is, il sedicente stato islamico. Sul piano politico, oggi, l’impegno di Al Sarray, è quello di costituire un Governo di Unità Nazionale che sia accettato anche dal parlamento di Tobruck. Sul piano militare la situazione è fluida.

Sul terreno operano varie Milizie, fedeli a Tobruck, tra cui quella veramente consistente del generale Aftar, e a Tripoli. Le Milizie di Misurata, in questo momento sono impegnate a conquistare Sirte liberandola dalla presenza di combattenti dell’Is, con l’appoggio della aviazione statunitense che dal 1 agosto ad oggi ha effettuato oltre 150 missioni di bombardamento ed attacco al suolo
A Metà settembre le forze di Haftar, che gode anche delle simpatie della Francia, hanno occupato la cosiddetta mezzaluna petrolifera libica, ovvero i campi petroliferi ed i terminal a sud di Misurata e ad ovest di Agedabia, scacciando le Guardie petrolifere, milizia fedele a Tripoli che prima ne avevano il controllo.  Non ne è scaturita una crisi dagli sviluppi incontrollati, al momento, in quanto le Milizie di Misurata si sono dichiarate neutrali in questo scontro tra Haftar e le Guardie Petrolifere, ma che nel breve periodo potrebbe essere oggetto di turbolenze ulteriori.
In questo contesto si inserisce la notizia del rapimenti di tre tecnici occidentali, di cui due italiani, nella città di Ghat, nella Libia occidentale, al confine con l’Algeria, che, sembra, sia opera di fuorilegge e non di terroristi di Al Qaeida. La missione “Ippocrate” è una missione umanitaria.
L’ospedale da campo italiano quindi è necessario quanto mai in quanto i combattimenti sono in corso su vari fronti; una missione umanitaria che però da la possibilità all’Italia di avere una visione diretta di che cosa sta succedendo realmente sulla “quarta sponda”.


Massimo Baldoni
geografia2013@libero.it

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