UNA FINESTRA SUL MONDO
L’Italia realizzerà in Libia un ospedale da campo a Misurata inviando sul posto 300
unità tra personale medico, addetti alla logistica e uomini addetti alla
sicurezza. L’aliquota sanitaria sarà composta da 65 tra medici ed infermieri, l’aliquota
logistica sarà composta da 135 uomini impiegati nei vari settori,
(comunicazioni, amministrazione, sussistenza ecc.) mentre l’aliquota di “force
protection” sarà di 100 unità. A Supporto della missione sarà schierato un
velivolo C27-J per ogni eventualità di evacuazione mentre una nave stazionerà nelle acque di Misurata con
funzioni di supporto.
Il Ministro della Difesa Roberta Pinotti ha dato, inoltre,
ulteriori particolari sulla Missione “Ippocatre”. L’Italia aveva già inviato a
Misurata Medici ed infermieri per il
locale ospedale di Misurata, efficiente e ben attrezzato, che però mancavano
medici e personale specializzato. Sono state individuate le professionalità
mancanti che sono state individuate in Italia ed inviate subito a Misurata. Intanto
si sta costruendo un primo nucleo dove si darà la possibilità di gestire le
emergenze con 12 posti letto pronti probabilmente nei prossimi due giorni. Secondo
la pianificazione l’ospedale italiano sarà completato entro tre settimane con
una potenzialità di 50 posti letto con le sale operatorie e di rianimazione.
Che cosa troverà l’Italia in Libia?
La situazione, come noto, è estremamente complessa. Esistono
due entità che si dividono il potere, quello esecutivo, il Governo è a Tripoli,
con a capo il presidente Al Sarray, riconosciuto dal ONU e dalla Comunità
internazionale; quello legislativo, il
Parlamento, a Tobruck, che gode del sostegno dell’Egitto. Presente nuclei
consistenti di combattenti che fanno capo all’ Is, il sedicente stato islamico.
Sul piano politico, oggi, l’impegno di Al Sarray, è quello di costituire un
Governo di Unità Nazionale che sia accettato anche dal parlamento di Tobruck. Sul
piano militare la situazione è fluida.
Sul terreno operano varie Milizie, fedeli a Tobruck, tra cui
quella veramente consistente del generale Aftar, e a Tripoli. Le Milizie di
Misurata, in questo momento sono impegnate a conquistare Sirte liberandola
dalla presenza di combattenti dell’Is, con l’appoggio della aviazione
statunitense che dal 1 agosto ad oggi ha effettuato oltre 150 missioni di
bombardamento ed attacco al suolo
A Metà settembre le forze di Haftar, che gode anche delle
simpatie della Francia, hanno occupato la cosiddetta mezzaluna petrolifera
libica, ovvero i campi petroliferi ed i terminal a sud di Misurata e ad ovest
di Agedabia, scacciando le Guardie petrolifere, milizia fedele a Tripoli che
prima ne avevano il controllo. Non ne è
scaturita una crisi dagli sviluppi incontrollati, al momento, in quanto le
Milizie di Misurata si sono dichiarate neutrali in questo scontro tra Haftar e
le Guardie Petrolifere, ma che nel breve periodo potrebbe essere oggetto di
turbolenze ulteriori.
In questo contesto si inserisce la notizia del rapimenti di
tre tecnici occidentali, di cui due italiani, nella città di Ghat, nella Libia
occidentale, al confine con l’Algeria, che, sembra, sia opera di fuorilegge e
non di terroristi di Al Qaeida. La missione “Ippocrate” è una missione
umanitaria.
L’ospedale da campo italiano quindi è necessario quanto mai
in quanto i combattimenti sono in corso su vari fronti; una missione umanitaria
che però da la possibilità all’Italia di avere una visione diretta di che cosa
sta succedendo realmente sulla “quarta sponda”.
Massimo Baldoni
geografia2013@libero.it
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