di Emanuele Cerruti*
Il 29 agosto 1926, 90 anni fa,
s’inaugurava il monumento-ossario al Passo Pian delle Fugazze
(Comune di Valli dei Signori, oggi Valli del Pasubio), per i morti
italiani nel settore di Monte Pasubio.
L’idea era sorta nel dicembre 1917,
sviluppando il desiderio degli alpini presidianti il Pasubio di avere
un sacello con l’effigie della Madonna, quando il pericolo
dell’invasione austro-germanica era reale. Vi si pose mano
concretamente dal 1920.
L’opera – ideata dalla società
civile vicentina, finanziata dalla medesima e da quella nazionale –
era in sostanza la prosecuzione per la “quarta guerra
d’indipendenza” delle strutture sorte in Italia fra il 1870 ed il
1913 per i morti del Risorgimento. Essa fu la prima ideata per i
morti della Grande guerra, ma fu la seconda ad essere conclusa: prima
è da annoverare il monumento-ossario al Passo del Tonale (inaugurato
il 31-8-1924), terminato in breve anche grazie alle dimensioni più
contenute.
Questo santuario della “religione
della patria” rischiò di rimanere incompiuto poiché le spese
avevano superato le entrate. Subentrò la Fondazione 3 Novembre 1918
pro combattenti della Prima armata. E con i denari salvifici arrivò
anche il decoratore, Tito Chini da Borgo S. Lorenzo.
Chini, decorato di croce al v.m. nella
Battaglia del Solstizio e di medaglia di bronzo v.m. in quella di
Vittorio Veneto, aveva militato nel 122° regg. fanteria della
brigata Macerata, e fu in Val Lagarina fra la fine del 1917 e
la primavera del 1918.
All’interno dell’ossario
rappresentò la dura vita dei soldati, privi di insegne. Ma attorno
al generale Pecori Giraldi vi erano tutte le Armi. Fiamme e pipe al
loro bavero, ma ai fanti, che mostrine mettere, e che numero
rappresentare sull’elmo Adrian? La risposta vien da sé: l’omaggio
andò ai suoi fanti del 122°, con le mostrine bianco-blu, che in
Pasubio mai furono ma che ebbero la ventura di militare nella Prima
armata che, come recita il motto coronante i suoi affreschi,
«infran[se] due volte l’orgoglio nemico».
*Emanuele Cerutti (direttore del Museo
Storico del Nastro Azzurro, dottorando di ricerca in Storia
contemporanea presso l’Università di Parma)
Bibliografia.
E. Cerutti, «Fecero di petti
gagliardi insormontabile barriera». Percezioni della morte e
sepolcreti (1870-1940), in R. Bianchi, G. Vecchio (a cura di),
Chiese e popoli delle Venezie nella Grande guerra, in
press, pp. 99-130.
Si ringrazia per il reperimento dello
stato di servizio di T. Chini il Ten. Col. F. spe RS Paolo Maura, il
serg. magg. Maniglio, il C.le Magg. Ca. Sc. Amedeo Trebeschi.
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