EDITORIALE
Avendo un problema qualsiasi, Un
uomo vincente trova una soluzione, un uomo perdente trova una giustificazione.
Si riporta uno scritto predisposto per una Associazione,
che stava attraversando momenti difficili momenti che peggioravano di giorno in
giorno in virtù del passaggio del tempo (da ultimo abbiamo perso quest’anno la
fattiva ed illuminata quanto appassionata opera di Federico Marzollo che
ricordiamo con tanto affetto), la quale stava andando ad un appuntamento molto
importante per il futuro. Ovvero al prossimo Consiglio nazionale si terrà il
rinnovo delle cariche associative.
Un evento che doveva essere momento di riflessione ma
anche di rinnovamento sostanziale. Vi era il bisogno di prendere ulteriore slancio
per continuare l’opera di divulgazione, soprattutto presso i giovani, dei
valori della Guerra di Liberazione. Una azione che si era via via intensificato
negli ultimi anni con lo sviluppo e l’attuazione del Progetto “Storia in
Laboratorio”. Chi sfogliava la Rivista associativa
vedeva dal 2006 i contributi che i ragazzi, di varie Scuole ed Istituti avevano
elaborato; era un momento, per loro di approfondimento, che sicuramente, almeno
per noi, stava a significare l’aver gettato un seme che speriamo, nel prosieguo
della loro vita, dia dei frutti sostanziosi.
Si doveva
continuare su questa linea, e si rivolgeva invito ai Presidenti di Sezione di
dare il massimo appoggio possibile a questa iniziativa
Il rinnovo delle cariche voleva anche significare il
rivitalizzo delle figure rappresentative sul territorio, non solo a Roma.
Occorreva rivitalizzare, se non riorganizzare, la presenza della Associazione
sul Territorio, ovvero occorrono figure attive e piene di iniziativa per il
Nord Ovest, il Nord est, la parte Tosco Emiliana ,
Centrale e Meridionale oltre che insulare che siano di riferimento al
Presidente nelle attività di istituto; di riferimento anche ai Presidenti di
Sezione, che devono trovare in loro quegli stimoli per far funzionare la
Sezione al meglio.
Si doveva attraverso i nuovi eletti insistere di più per
le attività divulgative, come mezzo fondamentale per far si che ci si accorga
di noi, che attraverso di esse, giungano a quanti più soggetti possibili, il
messaggio istituzionale. Le attività di rappresentanza e presenza, quali
Cerimonie e Commemorazioni, devono essere focalizzate all’evento; non si devono
trasformare in un semplice turismo militare o occasione di svago e
divertimento. Le attività culturali, come Conferenze e Convegni, dovevano
essere l’occasione per sottolineare il valore scientifico delle nostre
asserzioni, e non mera propaganda o azione ripetitiva di cose dette e ridette o
ancor peggio, qualunquismo giornalistico di “vulgate” che spesso ottengono la
reazione, negativa nei nostri confronti, e in pratica la negazione dei valori associativi
fondanti ed istituzionali; attività di carattere editoriale e di ricerca, che
devono avere, come lo è stato fino ad oggi, un assoluto valore scientifico e
metodologico.
Infine si accennava alla questione delle risorse. E’ costante
la lamentela della mancanza di fondi; ma chi si lamenta di questa mancanza,
rileva direttamente ed indirettamente la sua incapacità di trovare soluzioni ai
problemi in essere. E’ facile non fare nulla giustificando questa inattività
dichiarando la mancanza di risorse. E’ un alibi che denota la incapacità,
materiale morale e culturale di chi è incapace. Prova ne sta che in molti casi
quando sono disponibili dei fondi questi vengono sperperati oppure spesi in
modo cervellotico e sempre molto lontani dai fini che lo Statuto indica.
Si
concludeva con l’invito a tutti ad operare superando questa cronica
giustificazione. Come allora anche oggi l’assunto che “Avendo un problema qualsiasi, un Uomo vincente
trova una soluzione, un uomo perdente trova una giustificazione” è valido ed è per questo che siamo andati a
riproporre quello che si scriveva qualche anno fa e che ancora oggi è ancora
valido. (mc).
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