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giovedì 9 settembre 2021

Tarquinia. Alla scoperta degli Etruschi

 ARCHIVIO

APPUNTAMENTI 6 -12 SETTEMBRE

 #Tarquinia

Giovedì 9 settembre alle ore 21:30 presso la Lizza della Torre di Dante Stephan Steingräber (Università di Roma TRE), per il ciclo di conferenze di archeologia subacquea “Gli Etruschi e il Mare”, terrà la conferenza dal titolo “500 anni di pittura funeraria etrusca e tarquiniese (700-200 a.C.)”

Ingresso Libero.

 

Venerdì 10 settembre ore 17:00 presso Palazzo Bruschi Falgari avrà luogo il Convegno di Studi “La riscoperta degli Etruschi nel XVIII secolo; il ruolo di Franciszek Smuglewicz”, in collaborazione con Associazione ‘Omnia Tuscia’, Ambasciata della Repubblica di Polonia e Istituto Polacco di Cultura a Roma.
Ingresso libero. I partecipanti dovranno essere muniti di Green Pass.

 

Sabato 11 settembre ore 9:00 visita guidata gratuita al Parco archeologico di Vulci (max 30 persone).
Per la visita guidata gratuita al Parco archeologico di Vulci sono previsti un massimo di 30 partecipanti muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:

Tel: 0766 849282

Mail: info.turismo@tarquinia.net

Luogo appuntamento: biglietteria del Parco.

 

Sabato 11 settembre ore 17:00 presso il Lido di Tarquinia, Porto Clementino, avrà luogo la visita guidata gratuita agli scavi del Santuario emporico di Gravisca a cura di Lucio Fiorini (Università di Perugia). (max 30 persone).

Per la visita guidata gratuita agli scavi del Santuario emporico di Gravisca sono previsti un massimo di 30 partecipanti. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:

Tel: 0766 849282

Mail: info.turismo@tarquinia.net

Luogo appuntamento: Porto Clementino, Lido di Tarquinia

 

Domenica 12 settembre alle ore 9:00 visita guidata gratuita al Museo della Badia e alla Tomba François (max 30 partecipanti in due gruppi da 15 persone).

Per le visite guidate gratuite al Museo della Badia e alla Tomba François sono previsti un massimo di 15 partecipanti per gruppo muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:

Tel: 0766 849282

Mail: info.turismo@tarquinia.net

Luogo appuntamento: parcheggio del castello di Vulci

 

 

Domenica 12 settembre ore 17:00 si terrà “Civita Aperta”. Visita guidata gratuita agli scavi del Complesso monumentale a cura di Giovanna Bagnasco (Università di Milano), al santuario dell’Ara della Regina e a Porta Romanelli sul pianoro della Civita. (max 30 partecipanti per gruppo).

Per la visita guidate gratuita al Complesso monumentale sono previsti un massimo di 30 partecipanti per gruppo. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:

Tel: 0766 849282

Mail: info.turismo@tarquinia.net

Luogo appuntamento: Parcheggio del Pianoro della Civita.

 

 

#Cerveteri

 

Dal 1 settembre al 30 settembre tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle ore 10:00 e alle ore 15:00– Visita guidata gratuita agli scavi di Castrum Novum, Santa Marinella – Torre Chiaruccia (max 30 partecipanti).

Per prenotazioni e informazioni sulla visita guidata agli scavi di Castrum Novum contattare il seguente recapito: 3923025990

Ingresso Gratuito.
Luogo appuntamento:
Ingresso scavi, Via Aurelia 613, km 64.300

 

Giovedì 9 settembre ore 21.15 - Laura M. Michetti, Barbara Belelli Marchesini, Alessandro Conti (Università di Roma “La Sapienza”) “Tra Caere e Pyrgi, ricerche in corso”, Pyrgi- Castello di Santa Severa, Cortile delle Barrozze

 

Giovedì 9 settembre alle ore 21:15 in seno alle conferenze della XX edizione del ciclo “Cose, uomini e paesaggi del mondo antico” Laura M. Michetti, Barbara Belelli Marchesini e Alessandro Conti (Università di Roma “La Sapienza) terranno la conferenza “Tra Caere e Pyrgi, ricerche in corso”. Pyrgi-Castello di Santa Severa, Cortile delle Barrozze.

Ingresso Libero.

 

Sabato 11 e domenica 12 settembre alle ore 9.00 - Visita guidata gratuita alla Necropoli della Banditaccia (max 20 partecipanti).
Per le visite guidate gratuite alla Necropoli della Banditaccia sono previsti un massimo di 20 partecipanti muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare
il Punto Informazioni Turistiche di Cerveteri ai seguenti recapiti:

Tel/Whatsapp: 3534107535

Mail: pitcerveteri@gmail.com
Luogo di appuntamento:
Piazzale della Necropoli.

 

 

Sabato 11 settembre ore 10:00 – Visita guidata gratuita a Veio, Santa Marinella – Torre Chiaruccia (max 30 partecipanti).
Per la visita guidata gratuita a Veio sono previsti un massimo di 30 partecipanti muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare
il numero: 3392780397.
Luogo di appuntamento:
Parcheggio adiacente il ristorante Mikonos (aurelia km 64,500)

 

Domenica 12 settembre ore 11.30 e alle ore 16:30 - Visita guidata alle Aquae Caeretanae, Cerveteri – Sasso (max 30 partecipanti).
Per le visite guidate alle Aquae Caeretanae sono previsti un massimo di 30 partecipanti muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare il seguente numero telefonico: 3396276583.

Luogo di appuntamento: piazzale Borgo del Sasso 15 minuti prima della visita. Auto propria.

 

Domenica 12 settembre alle ore 10.00, alle ore 11.00, alle ore 12.00 e alle ore 15.00 - Visita guidata alla Necropoli etrusca del Laghetto alla Banditaccia (max 20 partecipanti).
Per le visite guidate gratuite alla Necropoli etrusca del Laghetto della Banditaccia sono previsti un massimo di 20 partecipanti muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare il seguente numero telefonico: 3497836358.
Luogo di appuntamento:
400 metri oltre l’ ingresso degli scavi della Banditaccia, verso la via degli Inferi.

 

 

 

DESCRIZIONE EVENTI

 

Conferenza Torre di Dante

 

I 500 anni (700 - 200 a.C.) della pittura funeraria etrusca e soprattutto gli ipogei dipinti della grande metropoli costiera di Tarquinia rappresentano il primo capitolo della storia della pittura italiana come sottolineava già il grande Maestro Massimo Pallottino. Nuove scoperte e ricerche negli ultimi decenni hanno aumentato notevolmente le nostre conoscenze della cronologia, iconografia, ideologia, tecnica pittorica e dei metodi di restauro di questa singolare "pinacoteca sotterranea etrusca", di questo ci parlerà Stefan Steingrāber “500 anni di pittura funeraria etrusca tarquiniese (700-200 a.C.), giovedì 9 settembre, alle ore 21.30 nella Lizza della Torre di Dante a Piazzale Europa, chiudendo il fortunato ciclo di conferenze “Gli Etruschi e il Mare”.

Stephan Steingräber, originario di Monaco di Baviera, è archeologo classico docente di Archeologia classica e Etruscologia e Antichità Italiche: dal 1994, ha insegnato all”Università di Magonza, all’Università di Tokyo e dal 2003, all’Università di Rome Tre. Ha pubblicato circa 200 pubblicazioni (fra cui 5 monografie) in 7 lingue. Si è occupato di cooperazioni internazionali, dellorganizzazione di mostre, convegni e symposi archeologici. Ha esperienza in data-base archeologici e scavi archeologici in Germania e Italia. Attualmente i suoi studi sono volti all’analisi del processo di urbanizzazione degli insediamenti etruschi dal tardo villanoviano al tardo arcaico.

L’evento si svolge con il Comune di Tarquinia, sotto l’egida del MIC (Ministero della Cultura), della Regione Lazio, della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, della Direzione Regionale Musei Lazio, nell’ambito del progetto EtruSCO”, finalizzato alla valorizzazione e promozione culturale del sito UNESCO delle necropoli di Tarquinia e Cerveteri e dei rispettivi territori. Gode inoltre della collaborazione dell’Assonautica di Tarquinia “G. Maffei”, dell’Università di Perugia, dell’Università di “Roma Tre”, del Museo del Mare e della Navigazione Antica e del Parco Archeologico di Vulci.

 

 

Convegno di studi Palazzo Bruschi

 

INCONTRO DI STUDI

‘LA RISCOPERTA DEGLI ETRUSCHI NEL XVIII SECOLO.

 IL RUOLO DI FRANCISZEK SMUGLEWICZ’

 

 

 

Franciszek Smuglewicz

 

“Franciszek Smuglewicz (1745–1807), artista che, malgrado il suo lungo soggiorno a Roma, rimane poco noto e perciò è opportuno spendere qualche parola sulle sue ‘gesta’. Smuglewicz nacque a Varsavia in una famiglia di pittori; nella città natale compì i primi studi e giunse a Roma dopo aver compiuto diciotto anni, soggiornandovi tra il 1763 e il 1784. Nel 1765 divenne uno dei borsisti del re Stanislao Augusto, per il quale progettò la decorazione della Camera dei Signori del Castello Reale di Varsavia. A Roma studiò prima presso l’Accademia del Nudo in Campidoglio e poi, dal 1765, all’Accademia di San Luca dove conobbe artisti di rilievo, quali Pompeo Batoni, Anton von Maron e Anton Raphael Mengs. Nel 1766 vinse il primo premio con ‘L’incontro di Abramo con Melchisedec’: il disegno è conservato presso l’Accademia di San Luca. Suoi anche il bellissimo disegno per il frontespizio del volume “Il Vignola illustrato” del 1770, un ritratto del pontefice Clemente XIV e interessanti dipinti nel Palazzo Borghese a Roma e in una delle ville a Frascati. Fu probabilmente grazie all’appoggio dei suoi celebri insegnanti che Smuglewicz diventò collaboratore dell’antiquario scozzese James Byres a Tarquinia, ottenendo commissioni di copie di celebri pitture del Seicento per gli aristocratici inglesi. L’artista eseguì bei ritratti di Byres e dei suoi familiari, tipici nell’epoca del Grand Tour (c.d. ‘conversationpieces’). E infine vale la pena di menzionare il libro: “Le vestigia delle Terme di Tito e le loro interne pitture”. Guardando questo grande libro del 1776 sulle pitture della Domus Aurea (all’epoca ancora ritenute delle Terme di Tito) pensiamo prima di tutto a Ludovico Mirri, Marco Carlone, l’autore delle incisioni riprodotte ne “Le vestigia” e Giuseppe Carletti, che ne scrisse un dotto commento, ma il lavoro più impegnativo fu fatto proprio da Smuglewicz e da Vincenzo Brenna, che in condizioni proibitive copiavano gli affreschi con le loro matite. Ben trentasette tavole realizzò Smuglewicz da solo firmandone alcune: ‘F. SmuglewiczPolonusfec[it]’ oppure ‘delin[eavit]’. Dopo il notevole successo di “Le vestigia delle Terme di Tito” Mirri coinvolgerà Smuglewicz in un altro prestigioso progetto dedicato al Museo Pio-Clementino in Vaticano, realizzato insieme con Vincenzo Pacetti, Marco Carloni e Stefano Tofanelli.”.
Da: Jerzy Miziołek - "Ercole a riposo" della collezione Lanckoronski : appunti sulle ricostruzioni del Torso del Belvedere nell'arte del Settecento - in: Pegasus : Berliner BeiträgezumNachlebenderAntike ; 13.2011, S. 141-165

 

 

 

 

 

 

 

Perché l’incontro a Tarquinia

La storia e l’opera del pittore F. Smuglewicz è strettamente legata ai monumenti etruschi di Tarquinia.  “Dal 1764 al 1766, il pittore polacco F. Smuglewicz eseguì disegni e copie degli affreschi tombali (Dobrowolski C 1978; C 20081 Prinzi C 1985), commissionatigli nel 1758 da J. Byres per illustrare la sua opera The History of the Etrurians (Ridgway C 1985; Dobrowolski C 20082). Di questa restano solo le tavole che restituiscono, oltre alla tomba della Mercareccia e del Cardinale, documentazione di tombe allora visitabili e ora non più leggibili (tombe dei Ceisinie, della Tappezzeria e del Biclinio).”.

Da: Bibliografia topografica della colonizzazione greca in Italia e nelle isole tirreniche – XX siti Sutera e Toppo –Pisa, Roma, Napoli – 2011 – pag. 242

 

Scopo del convegno

Rinverdire la figura e l’opera di Franciszek Smuglewicz e favorire, attraverso la partecipazione di valenti studiosi di diverse discipline, un attento esame dell’importanza storica dei suoi lavori realizzati a Tarquinia, che hanno dato impulso, in età moderna, alla riscoperta del popolo degli etruschi.

 

Organizzatori:           Società Tarquiniense d’Arte e Storia, Associazione ‘Omnia Tuscia’, Ambasciata di Polonia e Istituto Polacco di Cultura Roma

 

Data:                           10 settembre 2021

 

Luogo:                        Tarquinia–Palazzo Bruschi Falgari

 

Durata convegno:       ore 9.00 – 13.00

 

Lingua di lavoro:         italiano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Parco di Vulci

 

Il Parco Naturalistico Archeologico di Vulci, al confine tra Lazio e Toscana, istituito nel 1999 sul pianoro un tempo occupato dall'etrusca Velch, si estende per circa 120 ettari, tra i comuni di Montalto di Castro e Canino, nel cuore della Maremma laziale. La carenza di fonti e le conseguenze dell’attività clandestina hanno penalizzato le nostre conoscenze sulla storia di questa importante metropoli etrusca, nata nel VII sec. a.C., su un pianoro tufaceo a 12 km dal mare, già occupato in epoca precedente, che si sviluppa fino alla conquista romana del 280 a.C. da parte di Tiberio Coruncario; eretto a municipio in epoca tardo-repubblicana, continua a vivere fino ad età tardo antica. Frequentato in epoca alto-medievale, quando, al di là del fiume Fiora, viene eretta l’abbazia benedettina fortificata di S. Mamiliano, della quale resta traccia, nel Castello della Badia, una struttura attestata fin dal IX secolo che oggi ospita il Museo Archeologico di Vulci. I resti che si possono visitare risalgono sia al periodo etrusco sia a quello romano e, tra le costruzioni di maggiore rilevanza, ci sono la cinta muraria, realizzata in blocchi di tufo e con cinque porte urbane, delle quali ancora oggi 3 sono in ottimo stato di conservazione; in particolare la Porta Ovest, nei pressi della quale è visibile un acquedotto romano. il Tempio Grande, risalente al IV secolo a.C., e restaurato in età imperiale; il Foro, risalente probabilmente al II secolo e l'Arco Onorario, opera commemorativa di Publius Sulpicius Mundus, senatore romano vissuto tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.; la Domus del Criptoportico, un’area residenziale, risalente al II secolo a.C. che apparteneva a una nobile famiglia, come dimostrano le decorazioni dell’edificio e gli splendidi mosaici a pavimento; un Mitreo, santuario dedicato alla dea Mithra, risalente al III secolo. Notevoli anche il Sacello di Ercole, le terme.

 

 

Visita Santuario etrusco Gravisca

Nessuna città etrusca come Tarquinia è stata crocevia di merci e culture che da qui venivano diffuse nel resto d'Etruria. La prosperità di questi secoli (VII – VI sec. a.C.), dovuta ai contatti via mare favoriti da agevoli approdi naturali in seguito trasformati in stabili infrastrutture portuali, si lega quindi allo sviluppo del commercio emporico su vasta scala: il santuario di Gravisca - presso l'attuale Porto Clementino -, nasce come emporion di Tarquinia, cioè come luogo di commercio tra la comunità locale e i mercanti che vi giungevano. Non ne conosciamo in realtà il nome per cui convenzionalmente viene indicato quello della successiva colonia romana (Graviscae), fondata nel 181 a.C. L'importanza quale luogo di culto e di commercio è sottolineata oltre che dai resti degli edifici santuari ali, dalle testimonianze di frequentazione di prestigiose personalità come Sostratos di Egina, tra i più facoltosi mercanti della sua epoca, ricordato dallo storico Erodoto per le favolose ricchezze. Costui nel santuario dedica un’iscrizione votiva ad Apollo sul ceppo d'ancora di una delle sue navi miracolosamente scampata ad un naufragio. Oltre a quello di Apollo, sono attestati a Gravisca altri culti: il più antico fu quello di Afrodite a cui si lega quello di Adone, suo mitico amante, e ancora Era, Demetra e sua figlia Kore.

 

Visita Museo della Badia

 

La fase etrusca dell’antica città di Vulci è documentata soprattutto dalle necropoli, dislocate intorno all’area urbana: la Necropoli Orientale, con la Tomba di François, celebre in tutto il mondo per le sue pitture, la Tomba delle Iscrizioni e il grandioso Tumulo della Cuccumella.

Molti dei reperti ritrovati in queste zone sono esposti nel Museo Nazionale Archeologico ospitato nel vicino Castello della Badia risalente al XIII secolo, a cui si accede da un ponte di impianto etrusco detto del Diavolo o dell'Arcobaleno, che si erge a ben 30 m d'altezza.

 

Visita Complesso monumentale Pianoro della Civita

 

Anche la città di Tarquinia (in etrusco Tarch(u)na) - che la leggenda tramandata dallo storico Strabone (V, 219), vuole fondata da Tarconte, eroe eponimo, il cui mito era connesso con quello di Tagete, il fanciullo nato vecchio in un solco d’aratro, inventore della divinazione “auruspicina” -, si venne sviluppando secondo un impianto di tipo "ippodameo" di derivazione greca, cioè in isolati regolari divisi da strade parallele, come attestano i resti ancora oggi visitabili.

Sorta intorno alla metà dell’VIII sec. a.C., a soli 8 km dal mare sul vasto Pianoro detto appunto "della Civita", di lì a poco venne cinta da possenti mura di fortificazione rafforzate all'esterno da un terrapieno; splendidi i resti di un intero quartiere sul lato settentrionale del pianoro, prospiciente una strada che conduceva a "Porta Romanelli", l'unico accesso urbano a tutt'oggi visibile, nei pressi del quale sono stati rinvenuti numerosi fittili votivi in onore del dio Culsans,  corrispettivo della divinità romana Giano bifronte, tutelare delle entrate.

Di certo l'opera più imponente che rimane sul pianoro è il maestoso santuario, noto con il nome di “Ara della Regina”, presunta sede della Confederazione etrusca. Si tratta del maggiore tempio etrusco esistente, eretto su un basamento rettangolare di 34×77 m, ha vissuto almeno quattro fasi architettoniche che vanno dal VI sec. a.C. al III sec. a.C. Da qui, proviene la coppia di "Cavalli alati" esposta all'ultimo piano del Museo Archeologico, parte dell'ultima decorazione frontonale del tempio. Non è ancora certo a quale o quali divinità fosse dedicato l'edificio: tra le ipotesi avanzate quella di identificazione con Artemide (Diana) e il fratello Apollo, pare la più probabile. Di recente si è pensato invece a Zeus (Giove) e Era (Giunone). Quanto oggi visibile è pertinente alla fase di IV sec. a.C. - un tempio tuscanico su podio preceduto da una piazza lastricata -, quando la città vive una fase di nuova ripresa ed è impegnata in un intenso programma di ristrutturazione urbana che vede il rifacimento dei principali edifici e del circuito murario. Tarquinia pare ormai esercitare la sua influenza, sia culturale che politica, su un vastissimo territorio che raggiunge verso l’interno il lago di Bolsena, definito dalle fonti storiche “lacus tarquiniensis”.

 

Castrum Novum

L’antica colonia romana di Castrum Novum fu costruita all’epoca delle guerre puniche, nella prima metà del III secolo a.C., per il controllo del litorale lungo l’asse della via Aurelia. Oltre a farci capire la genesi di questo tipo di accampamenti fortificati e quali attività si svolgevano all’interno delle mura, Castrum Novum ci permette di fare un quadro sui legami, ma anche gli scontri tra la civiltà romana e quella etrusca.

 

Veio

 

Maggiori Info

 

Necropoli della Banditaccia

 

L’antica colonia romana di Castrum Novum fu costruita all’epoca delle guerre puniche, nella prima metà del III secolo a.C., per il controllo del litorale lungo l’asse della via Aurelia. Oltre a farci capire la genesi di questo tipo di accampamenti fortificati e quali attività si svolgevano all’interno delle mura, Castrum Novum ci permette di fare un quadro sui legami, ma anche gli scontri tra la civiltà romana e quella etrusca.

 

Aquae Caeretanae

 

Maggiori Info

 

Visita Necropoli del Laghetto alla Banditaccia

 

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