ARCHIVIO
APPUNTAMENTI 6 -12 SETTEMBRE
Giovedì 9 settembre alle ore 21:30
presso la Lizza della Torre di Dante Stephan Steingräber (Università di
Roma TRE), per il ciclo di conferenze di archeologia subacquea
“Gli Etruschi e il Mare”, terrà la conferenza dal titolo “500 anni
di pittura funeraria etrusca e tarquiniese (700-200 a.C.)”
Ingresso Libero.
Venerdì 10 settembre ore 17:00 presso Palazzo Bruschi
Falgari avrà luogo il Convegno di Studi “La riscoperta degli Etruschi nel XVIII
secolo; il ruolo di Franciszek
Smuglewicz”, in collaborazione con Associazione ‘Omnia Tuscia’, Ambasciata
della Repubblica di Polonia e Istituto Polacco di Cultura a Roma.
Ingresso libero. I partecipanti dovranno essere muniti di Green Pass.
Sabato 11 settembre ore 9:00 visita guidata gratuita al Parco archeologico di Vulci (max 30
persone).
Per la visita
guidata gratuita al Parco archeologico di Vulci sono previsti un massimo di 30
partecipanti muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le
necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la
prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio
InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:
Tel: 0766 849282
Mail: info.turismo@tarquinia.net
Luogo appuntamento: biglietteria del Parco.
Sabato 11 settembre ore 17:00 presso il Lido di
Tarquinia, Porto Clementino, avrà luogo la visita guidata gratuita agli scavi
del Santuario emporico di Gravisca
a cura di Lucio Fiorini (Università di Perugia). (max 30 persone).
Per la visita guidata gratuita agli
scavi del Santuario emporico di Gravisca sono previsti un massimo di 30
partecipanti. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile
contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:
Tel: 0766 849282
Mail: info.turismo@tarquinia.net
Luogo appuntamento: Porto Clementino, Lido di Tarquinia
Domenica 12 settembre alle ore 9:00 visita guidata
gratuita al Museo della Badia e alla Tomba François (max 30 partecipanti in due
gruppi da 15 persone).
Per le visite guidate gratuite al Museo della Badia e
alla Tomba François sono previsti un massimo di 15 partecipanti per gruppo
muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il
biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere
maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia
ai seguenti recapiti:
Tel: 0766 849282
Mail: info.turismo@tarquinia.net
Luogo appuntamento: parcheggio del castello di Vulci
Domenica 12 settembre ore 17:00 si terrà “Civita Aperta”. Visita guidata
gratuita agli scavi del Complesso
monumentale a cura di Giovanna Bagnasco (Università di Milano), al
santuario dell’Ara della Regina
e a Porta Romanelli sul pianoro
della Civita. (max 30 partecipanti per gruppo).
Per la visita guidate gratuita al Complesso
monumentale sono previsti un massimo di 30 partecipanti per gruppo. Per la
prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio
InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:
Tel: 0766 849282
Mail: info.turismo@tarquinia.net
Luogo appuntamento: Parcheggio del Pianoro della
Civita.
#Cerveteri
Dal 1 settembre al 30 settembre tutti i
giorni dal lunedì al venerdì alle ore 10:00 e alle ore 15:00– Visita guidata
gratuita agli scavi di Castrum Novum, Santa Marinella – Torre Chiaruccia (max
30 partecipanti).
Per prenotazioni e informazioni sulla
visita guidata agli scavi di Castrum Novum contattare il seguente recapito:
3923025990
Ingresso Gratuito.
Luogo appuntamento: Ingresso scavi, Via Aurelia 613, km 64.300
Giovedì 9 settembre ore 21.15 - Laura M. Michetti,
Barbara Belelli Marchesini, Alessandro Conti (Università di Roma “La Sapienza”)
“Tra Caere e Pyrgi, ricerche in corso”, Pyrgi- Castello di Santa Severa,
Cortile delle Barrozze
Giovedì 9 settembre alle ore 21:15 in seno alle
conferenze della XX edizione del ciclo “Cose, uomini e paesaggi del mondo
antico” Laura M. Michetti, Barbara Belelli Marchesini e Alessandro Conti
(Università di Roma “La Sapienza) terranno la conferenza “Tra Caere
e Pyrgi, ricerche in corso”. Pyrgi-Castello di Santa Severa, Cortile delle Barrozze.
Ingresso Libero.
Sabato 11 e domenica 12 settembre alle ore 9.00 - Visita guidata
gratuita alla Necropoli della
Banditaccia (max 20 partecipanti).
Per le visite guidate gratuite
alla Necropoli della Banditaccia sono previsti un massimo di 20 partecipanti
muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il
biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere
maggiori informazioni è possibile contattare il Punto
Informazioni Turistiche di Cerveteri ai seguenti recapiti:
Tel/Whatsapp: 3534107535
Mail: pitcerveteri@gmail.com
Luogo di appuntamento: Piazzale della Necropoli.
Sabato
11 settembre ore 10:00 – Visita guidata
gratuita a Veio, Santa
Marinella – Torre Chiaruccia (max 30 partecipanti).
Per la visita guidata gratuita a Veio sono previsti un massimo di 30
partecipanti muniti di Green Pass. Per
i musei, i parchi archeologici e le necropoli il biglietto d’ingresso è a
carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è
possibile contattare il numero: 3392780397.
Luogo di appuntamento: Parcheggio adiacente il ristorante Mikonos (aurelia km 64,500)
Domenica 12
settembre ore 11.30 e alle ore 16:30 - Visita guidata alle Aquae Caeretanae, Cerveteri –
Sasso (max 30 partecipanti).
Per le visite guidate alle Aquae
Caeretanae sono previsti un massimo di 30 partecipanti muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le
necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la
prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare il
seguente numero telefonico: 3396276583.
Luogo di appuntamento: piazzale Borgo del Sasso 15
minuti prima della visita. Auto propria.
Domenica 12 settembre alle ore 10.00, alle ore 11.00, alle
ore 12.00 e alle ore 15.00 - Visita guidata alla Necropoli etrusca del Laghetto alla Banditaccia (max 20
partecipanti).
Per le visite guidate gratuite
alla Necropoli etrusca del Laghetto della Banditaccia sono previsti un massimo
di 20 partecipanti muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e
le necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la
prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare il
seguente numero telefonico: 3497836358.
Luogo di appuntamento: 400 metri oltre l’ ingresso degli scavi della Banditaccia, verso
la via degli Inferi.
DESCRIZIONE
EVENTI
Conferenza
Torre di Dante
I 500 anni (700 - 200 a.C.) della pittura funeraria etrusca e
soprattutto gli ipogei dipinti della grande metropoli costiera di Tarquinia
rappresentano il primo capitolo della storia della pittura italiana come
sottolineava già il grande Maestro Massimo Pallottino. Nuove scoperte e
ricerche negli ultimi decenni hanno aumentato notevolmente le nostre conoscenze
della cronologia, iconografia, ideologia, tecnica pittorica e dei metodi di
restauro di questa singolare "pinacoteca sotterranea etrusca", di
questo ci parlerà Stefan Steingrāber “500 anni di pittura funeraria etrusca
tarquiniese (700-200 a.C.), giovedì 9 settembre, alle ore
21.30 nella Lizza della Torre di Dante a Piazzale Europa, chiudendo il fortunato
ciclo di conferenze “Gli Etruschi e il Mare”.
Stephan Steingräber,
originario di Monaco di Baviera, è archeologo classico docente di Archeologia
classica e Etruscologia e Antichità Italiche: dal 1994, ha insegnato
all”Università di Magonza, all’Università di Tokyo e dal 2003, all’Università
di Rome Tre. Ha pubblicato circa 200 pubblicazioni (fra cui 5 monografie) in 7 lingue. Si è occupato
di cooperazioni internazionali, dellorganizzazione di mostre, convegni e
symposi archeologici. Ha esperienza in data-base archeologici e scavi
archeologici in Germania e Italia. Attualmente i suoi studi sono volti
all’analisi del processo di urbanizzazione degli insediamenti etruschi dal
tardo villanoviano al tardo arcaico.
L’evento
si svolge con il Comune di Tarquinia, sotto l’egida del MIC (Ministero della
Cultura), della Regione Lazio, della Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Etruria Meridionale, della Direzione Regionale Musei Lazio, nell’ambito
del progetto “EtruSCO”,
finalizzato alla valorizzazione e promozione culturale del sito UNESCO
delle necropoli di Tarquinia e Cerveteri e dei rispettivi territori. Gode
inoltre della collaborazione dell’Assonautica di Tarquinia “G. Maffei”,
dell’Università di Perugia, dell’Università di “Roma Tre”, del Museo del Mare e
della Navigazione Antica e del Parco Archeologico di Vulci.
Convegno di studi Palazzo
Bruschi
INCONTRO DI STUDI
‘LA RISCOPERTA DEGLI
ETRUSCHI NEL XVIII SECOLO.
IL RUOLO DI FRANCISZEK SMUGLEWICZ’
Franciszek Smuglewicz
“Franciszek Smuglewicz (1745–1807),
artista che, malgrado il suo lungo soggiorno a Roma, rimane poco noto e perciò
è opportuno spendere qualche parola sulle sue ‘gesta’. Smuglewicz nacque a
Varsavia in una famiglia di pittori; nella città natale compì i primi studi e
giunse a Roma dopo aver compiuto diciotto anni, soggiornandovi tra il 1763 e il
1784. Nel 1765 divenne uno dei borsisti del re Stanislao Augusto, per il quale
progettò la decorazione della Camera dei Signori del Castello Reale di
Varsavia. A Roma studiò prima presso l’Accademia del Nudo in Campidoglio e poi,
dal 1765, all’Accademia di San Luca dove conobbe artisti di rilievo, quali
Pompeo Batoni, Anton von Maron e Anton Raphael Mengs. Nel 1766 vinse il primo
premio con ‘L’incontro di Abramo con Melchisedec’: il disegno è conservato
presso l’Accademia di San Luca. Suoi anche il bellissimo disegno per il
frontespizio del volume “Il Vignola illustrato” del 1770, un ritratto del
pontefice Clemente XIV e interessanti dipinti nel Palazzo Borghese a Roma e in
una delle ville a Frascati. Fu probabilmente grazie all’appoggio dei suoi
celebri insegnanti che Smuglewicz diventò collaboratore dell’antiquario
scozzese James Byres a Tarquinia, ottenendo commissioni di copie di celebri
pitture del Seicento per gli aristocratici inglesi. L’artista eseguì bei
ritratti di Byres e dei suoi familiari, tipici nell’epoca del Grand Tour (c.d.
‘conversationpieces’). E infine vale la pena di menzionare il libro: “Le
vestigia delle Terme di Tito e le loro interne pitture”. Guardando questo grande
libro del 1776 sulle pitture della Domus Aurea (all’epoca ancora ritenute delle
Terme di Tito) pensiamo prima di tutto a Ludovico Mirri, Marco Carlone,
l’autore delle incisioni riprodotte ne “Le vestigia” e Giuseppe Carletti, che
ne scrisse un dotto commento, ma il lavoro più impegnativo fu fatto proprio da
Smuglewicz e da Vincenzo Brenna, che in condizioni proibitive copiavano gli
affreschi con le loro matite. Ben trentasette tavole realizzò Smuglewicz da
solo firmandone alcune: ‘F. SmuglewiczPolonusfec[it]’ oppure
‘delin[eavit]’. Dopo il notevole successo di “Le vestigia delle Terme di Tito”
Mirri coinvolgerà Smuglewicz in un altro prestigioso progetto dedicato al Museo
Pio-Clementino in Vaticano, realizzato insieme con Vincenzo Pacetti, Marco
Carloni e Stefano Tofanelli.”.
Da: Jerzy Miziołek - "Ercole a riposo" della collezione Lanckoronski
: appunti sulle ricostruzioni del Torso del Belvedere nell'arte del Settecento
- in: Pegasus : Berliner BeiträgezumNachlebenderAntike ; 13.2011, S. 141-165
Perché
l’incontro a Tarquinia
La
storia e l’opera del pittore F. Smuglewicz è strettamente legata ai monumenti
etruschi di Tarquinia. “Dal 1764 al 1766,
il pittore polacco F. Smuglewicz eseguì disegni e copie degli affreschi tombali
(Dobrowolski C 1978; C 20081 Prinzi C 1985), commissionatigli nel 1758 da J.
Byres per illustrare la sua opera The History of the Etrurians (Ridgway
C 1985; Dobrowolski C 20082). Di questa restano solo le tavole che
restituiscono, oltre alla tomba della Mercareccia e del Cardinale,
documentazione di tombe allora visitabili e ora non più leggibili (tombe dei
Ceisinie, della Tappezzeria e del Biclinio).”.
Da: Bibliografia topografica della
colonizzazione greca in Italia e nelle isole tirreniche – XX siti Sutera e
Toppo –Pisa, Roma, Napoli – 2011 – pag. 242
Scopo
del convegno
Rinverdire la figura e l’opera di Franciszek
Smuglewicz e
favorire, attraverso la partecipazione di valenti studiosi di diverse
discipline, un attento esame dell’importanza storica dei suoi lavori realizzati
a Tarquinia, che hanno dato impulso, in età moderna, alla riscoperta del popolo
degli etruschi.
Organizzatori: Società Tarquiniense d’Arte e Storia, Associazione ‘Omnia
Tuscia’, Ambasciata di Polonia e Istituto Polacco di Cultura Roma
Data: 10
settembre 2021
Luogo:
Tarquinia–Palazzo Bruschi Falgari
Durata
convegno: ore 9.00 – 13.00
Lingua di
lavoro: italiano
Parco
di Vulci
Il Parco Naturalistico Archeologico di Vulci,
al confine tra Lazio e Toscana, istituito nel 1999 sul pianoro un tempo
occupato dall'etrusca Velch, si estende per circa 120 ettari, tra i comuni di
Montalto di Castro e Canino, nel cuore della Maremma laziale. La carenza di
fonti e le conseguenze dell’attività clandestina hanno penalizzato le nostre
conoscenze sulla storia di questa importante metropoli etrusca, nata nel VII
sec. a.C., su un pianoro tufaceo a 12 km dal mare, già occupato in epoca
precedente, che si sviluppa fino alla conquista romana del 280 a.C. da parte di
Tiberio Coruncario; eretto a municipio in epoca tardo-repubblicana, continua a
vivere fino ad età tardo antica. Frequentato in epoca alto-medievale, quando,
al di là del fiume Fiora, viene eretta l’abbazia benedettina fortificata di S.
Mamiliano, della quale resta traccia, nel Castello della Badia, una struttura
attestata fin dal IX secolo che oggi ospita il Museo Archeologico di Vulci. I
resti che si possono visitare risalgono sia al periodo etrusco sia a quello
romano e, tra le costruzioni di maggiore rilevanza, ci sono la cinta muraria,
realizzata in blocchi di tufo e con cinque porte urbane, delle quali ancora
oggi 3 sono in ottimo stato di conservazione; in particolare la Porta Ovest, nei
pressi della quale è visibile un acquedotto romano. il Tempio Grande, risalente
al IV secolo a.C., e restaurato in età imperiale; il Foro, risalente
probabilmente al II secolo e l'Arco Onorario, opera commemorativa di Publius
Sulpicius Mundus, senatore romano vissuto tra il I secolo a.C. e il I secolo
d.C.; la Domus del Criptoportico, un’area residenziale, risalente al II secolo
a.C. che apparteneva a una nobile famiglia, come dimostrano le decorazioni
dell’edificio e gli splendidi mosaici a pavimento; un Mitreo, santuario
dedicato alla dea Mithra, risalente al III secolo. Notevoli anche il Sacello di
Ercole, le terme.
Visita Santuario etrusco Gravisca
Nessuna città etrusca come Tarquinia è stata crocevia di
merci e culture che da qui venivano diffuse nel resto d'Etruria. La prosperità
di questi secoli (VII – VI sec. a.C.), dovuta ai contatti via mare favoriti da
agevoli approdi naturali in seguito trasformati in stabili infrastrutture
portuali, si lega quindi allo sviluppo del commercio emporico su vasta scala:
il santuario di Gravisca - presso l'attuale Porto Clementino -, nasce come
emporion di Tarquinia, cioè come luogo di commercio tra la comunità locale e i
mercanti che vi giungevano. Non ne conosciamo in realtà il nome per cui
convenzionalmente viene indicato quello della successiva colonia romana
(Graviscae), fondata nel 181 a.C. L'importanza quale luogo di culto e di
commercio è sottolineata oltre che dai resti degli edifici santuari ali, dalle
testimonianze di frequentazione di prestigiose personalità come Sostratos di
Egina, tra i più facoltosi mercanti della sua epoca, ricordato dallo storico
Erodoto per le favolose ricchezze. Costui nel santuario dedica un’iscrizione
votiva ad Apollo sul ceppo d'ancora di una delle sue navi miracolosamente
scampata ad un naufragio. Oltre a quello di Apollo, sono attestati a Gravisca
altri culti: il più antico fu quello di Afrodite a cui si lega quello di Adone,
suo mitico amante, e ancora Era, Demetra e sua figlia Kore.
Visita
Museo della Badia
La fase etrusca dell’antica città di Vulci è
documentata soprattutto dalle necropoli, dislocate intorno all’area urbana: la
Necropoli Orientale, con la Tomba di François, celebre in tutto il mondo per le
sue pitture, la Tomba delle Iscrizioni e il grandioso Tumulo della Cuccumella.
Molti dei reperti ritrovati in queste zone sono
esposti nel Museo Nazionale Archeologico ospitato nel vicino Castello della
Badia risalente al XIII secolo, a cui si accede da un ponte di impianto etrusco
detto del Diavolo o dell'Arcobaleno, che si erge a ben 30 m d'altezza.
Visita
Complesso monumentale Pianoro della Civita
Anche la città di Tarquinia (in
etrusco Tarch(u)na)
-
che la leggenda tramandata dallo storico Strabone (V, 219), vuole
fondata da Tarconte, eroe eponimo, il cui mito era connesso con quello di
Tagete, il fanciullo nato vecchio in un solco d’aratro, inventore della
divinazione “auruspicina” -, si venne sviluppando secondo un impianto di tipo
"ippodameo" di derivazione greca, cioè in isolati regolari divisi da strade
parallele, come attestano i resti ancora oggi visitabili.
Sorta intorno alla metà dell’VIII
sec. a.C., a soli 8 km dal mare sul vasto Pianoro detto appunto
"della Civita", di lì a poco venne cinta
da possenti mura di fortificazione rafforzate all'esterno da un
terrapieno; splendidi i resti di un intero quartiere sul lato
settentrionale del pianoro, prospiciente una strada che conduceva a "Porta
Romanelli", l'unico accesso urbano a tutt'oggi visibile, nei pressi del
quale sono stati rinvenuti numerosi fittili votivi in onore del dio Culsans, corrispettivo della
divinità romana Giano bifronte, tutelare delle entrate.
Di certo l'opera più imponente
che rimane sul pianoro è il maestoso santuario, noto con il
nome di “Ara della Regina”, presunta sede della Confederazione etrusca. Si
tratta del maggiore tempio etrusco esistente, eretto su un basamento
rettangolare di 34×77 m, ha vissuto almeno quattro fasi architettoniche che
vanno dal VI sec. a.C. al III sec. a.C. Da qui, proviene la coppia di
"Cavalli alati" esposta all'ultimo piano del Museo Archeologico,
parte dell'ultima decorazione frontonale del tempio. Non è ancora certo a quale
o quali divinità fosse dedicato l'edificio: tra le ipotesi avanzate quella di
identificazione con Artemide (Diana) e il fratello Apollo, pare la più
probabile. Di recente si è pensato invece a Zeus (Giove) e Era (Giunone).
Quanto oggi visibile è pertinente alla fase di IV sec. a.C. - un tempio
tuscanico su podio preceduto da una piazza lastricata -, quando la città vive
una fase di nuova ripresa ed è impegnata in un intenso programma di
ristrutturazione urbana che vede il rifacimento dei principali edifici e del
circuito murario. Tarquinia pare ormai esercitare la sua influenza,
sia culturale che politica, su un vastissimo territorio che raggiunge verso
l’interno il lago di Bolsena, definito dalle fonti storiche “lacus tarquiniensis”.
Castrum Novum
L’antica colonia romana di Castrum
Novum fu costruita all’epoca delle guerre puniche, nella prima metà del III
secolo a.C., per il controllo del litorale lungo l’asse della via Aurelia.
Oltre a farci capire la genesi di questo tipo di accampamenti fortificati e
quali attività si svolgevano all’interno delle mura, Castrum Novum ci permette
di fare un quadro sui legami, ma anche gli scontri tra la civiltà romana e
quella etrusca.
Veio
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Necropoli
della Banditaccia
L’antica
colonia romana di Castrum Novum fu costruita all’epoca delle guerre puniche,
nella prima metà del III secolo a.C., per il controllo del litorale lungo
l’asse della via Aurelia. Oltre a farci capire la genesi di questo tipo di
accampamenti fortificati e quali attività si svolgevano all’interno delle mura,
Castrum Novum ci permette di fare un quadro sui legami, ma anche gli scontri
tra la civiltà romana e quella etrusca.
Aquae Caeretanae
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Visita Necropoli del
Laghetto alla Banditaccia
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