APPROFONDIMENTI
Massimo Coltrinari
Relativamente alla storia antica, possiamo
dire che, originariamente abitato da popolazioni iraniche, l’Afghanistan fu
prima invaso dai barbari (
- I Musulmani. Dal VII sec. al X sec.
i Kushan decaddero, in seguito agli attacchi musulmani e alle ribellioni dei
loro sudditi Indiani, e si succedettero nell’Afghanistan dinastie musulmane e
capi locali indipendenti musulmani, zoroastriani, duddhisti e pagani. Alla fine
del secolo X, lo schiavo turco Subuktaghin (976-997), sovrano di Ghazni, a
sud-ovest di Cabul e fondatore della celebre dinastia che ebbe per capitale
questa città, aggiunse il Zamindawar (regione a nord-est di Qandahar) e Ghor
(regione fra Herat e la valle del Helmand) al suo stato, ed ebbe dai Simanidi
il governo di Hhorasan. Figlio di Subuktaghin fu il sultano Mahmud di Ghazni,
il grande conquistatore dell’India. Egli tolse ai Samanidi il Badakshan e il Turkestan,
conquistò
- I Mongoli. Baber, il fondatore
della dinastia dei Moghul, prese nel 1505 Cabul, che fu la sua capitale. Dopo
la conquista dell’India essa fece parte dell’Impero di Delhi, mentre Herat e il
Sistan toccavano alla Persia e Qandahar, contesa fra i due stati, cambiò più
volte mani, finchè non fu tolta ai Moghul dalla Persia nel 1648. La morte di
Baber infatti (tra l’altro scrittore pregevolissimo di carte geografiche),
liberò alla sfuggita gli Afghani, i quali dilaniati da civili discordie,
caddero presto sotto la signoria della Persia.
- Nel secolo XVI iniziò l’espansione degli
Afgani, che incominciarono a scendere dalle loro sedi montuose per occupare le
pianure di Qandahar e del Zamindawar, le valli del Tarnak e dell’Arghandab.
Rimasti relativamente immuni dalle invasioni, essi si sostituirono ai Tagik,
che avevano sostenuto l’urto dei Mongoli, e tennero testa ai governatori di
Cabul, che rimase tuttavia ai Moghul fino al 1738. Qandahar appartenne alla
Persia fino al 1708, quando la tribù dei Ghilza si ribellò al governatore, e il
suo capo Mir Wais divenne sovrano della città. Mentre i Ghilzai ascendevano, la
tribù degli Abdali s’impadroniva della provincia di Herat, e vi si manteneva
fino ai tempi di Nadir Shah, nuovo sovrano della Persia, che nel 1737-38
riconquistò Qandahar ai Ghilza e tolse Cabul ai Mongoli. Tra il 1722 e il 1736
le vicende interne dell'Iran avevano infatti portato al potere, dopo un'aspra
lotta contro le tribù afghane ribelli alla dinastia precedentemente regnante,
Nādir Shah, che una volta sul trono iranico proclamò, per eliminare i dissidi
originati dalla presenza a oriente degli afgani (sunniti, in contrasto
religioso con la maggioranza iranica seguace dell'eresia sciita fin dal suo
sorgere), la religione sunnita ortodossa culto ufficiale dello Stato persiano.
Nadir, pur avendo spezzato la potenza dei Ghilza, si mostrò conciliante con le
altre tribù afghane, appoggiandosi specialmente sugli Abdali. Appena Nādir
venne assassinato dai fanatici sciiti, l'unità del suo regno si spezzò, a
cominciare proprio dalla zona dove Nādir aveva ottenuto i massimi temporanei
successi. Infatti il generale afghano Ahmed - capo degli Abdali – chiamando
alla riscossa i suoi connazionali, si proclamò, nel 1747, sovrano
dell'Afghanistan, da allora Stato indipendente, s’impadronì di tutta la parte
orientale dello stato di Nādir, fino all’Indo, cui aggiunse poi Herat e parte
del Khorasan. Egli assunse l’epiteto di Durr-i Durran (perla delle
perle), e la tribù degli Abdali cambiò il suo nome in quelle di Durrani. Ahmed
Shah fu il fondatore dello stato nazionale afghano, nel momento stesso in cui
le truppe europee minavano l’influenza dei Moghul, ormai in declino nel
sub-continente indiano.
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