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venerdì 13 aprile 2018

Giornata del decorato. 2018 Il Convegno



 “IL VALORE MILITARE DALL’UNITA’ D’ITALIA ALLA CRISI ARMISTIZIALE. 1861-1943”

Contenuti, Aspettative, e Finalità.

Massimo Coltrinari
(Da "Il Nastro Azzurro", n. 2 Mar.Apr.2018)

L’idea di inserire durante la Giornata del Decorato un convegno dedicato ad un particolare aspetto da approfondire è stata elaborata in ambito CESVAM nel quadro delle valorizzazioni delle manifestazioni e cerimonie rievocative promosse dall’istituto del Nastro Azzurro ed accolta dal Presidente Magnani. Anche la Giornata del Decorato, quindi, poteva accogliere lo svolgersi di un convegno con un particolare tema, nel solco dei progetti e delle ricerche del CESVAM. Nel 2016 a Salò si è scelto il tema della Grande Guerra, l’anno scorso il tema delle Missioni di pace, quest’anno il tema del Valore Militare dall’unità alla crisi armistiziale. Non è stato un caso la scelta sull’argomento predetto in quanto il CESVAM stava svolgendo ricerche e raccogliendo materiale per comprendere come mai l’Istituto del Nastro Azzurro non è stato insignito della MEDAGLIA DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE. Innanzi tutto comprende il Soggetto ed i Soggetti che nella elaborazione di questa Onorificenza non abbia considerato il Nastro Azzurro, ed in questa caso mostra una ignoranza che è difficile credere, o se l’ha considerato i motivi che sottendono alla esclusione. Questo nel massimo rispetto di ognuno e di ogni scelta, la il CESVAM è alla ricerca di queste motivazioni perchè, a prima vista, appare quanto mai inverosimile che nell’arco della Guerra di Liberazione non via sia dimostrazione di Valore Militare da parte di chi vi ha partecipato. Oppure l’Istituto non è degno di rappresentare, nonostante che fra i propri soci vi siano stati e, purtroppo, vi sono oggi pochissimi combattenti della Guerra di Liberazione.

Al fine di evitare ogni forma di polemica o di attrito o di rispetto per le Istituzione, rimando fuori da ogni interpretazione che non sia a carattere istituzionale e nel rispetto di tutti, l’idea è stata quella di dedicare un convegno allo studio del Valore Militare dall’Unità fino alla crisi armistiziale del 1943; un secondo convegno che si terrà, almeno si spera, il prossimo anno durante la Giornata del Decorato del 2019,sul Valore Militare nella Guerra di Liberazione ( che in questo caso sarà supportato della edizione del Dizionario della Guerra di Liberazione, una guerra su Cinque Fronti  1943-1945, in otto volumi, realizzazione del progetto omonimo accolto dal Ministero della Difesa) ed un terzo convegno, sempre durante la Giornata del Decorato che si terrà nel 2020 in cui si trarranno le conclusioni e si presenteranno le motivazioni e il sostegno per i passi necessari per la richiesta di concessione della MEDAGLIA DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE.

Occorre fin da adesso sgombrare il campo dal facile pensiero che questa azione di richiesta della concessione venga avviata per avere una Onorificenza. La bella propensione per il collezionismo non può albergare al Nastro Azzurro. Inoltre si ricorda che per oltre 80 anni l’Istituto ha avuto presso di se funzionanti le cosiddette Corte d’Onore e Corte d’Onore Suprema, una Magistratura riconosciuta in via ufficiale dallo Stato preposta alla risoluzione delle controversie d’onore fra i Soci e fra coloro non soci che vi volevano liberamente aderire. Si ricorda questo per sottolineare che l’Istituto del Nastro Azzurro è al di sopra dell’approccio che hanno Associazioni, Confederazioni, Unioni, Confraternite che perseguono interessi legittimi e ampiamente riconosciuti ma di parte, mentre l’Istituto incarna, preserva, conserva, protegge e vivifica un interesse, il Valore Militare, che è onnicomprensivo, al di sopra delle parti, di proprietà di tutti. In questa ottica non aver concesso la MEDAGLIA DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE all’Istituto del Nastro Azzurro può apparire come un non riconoscimento del valore militare in questa guerra, che è immediatamente contraddetto dalla realtà dei fatti. Anche da questa angolazione vi è la necessità quindi di comprender, capire, studiare e sgombrare questi coni d’ombra inquietanti.

La mera ricerca di comprendere il perché non è stata concessa la MEDAGLIA DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE si inserisce anche nel quadro della profonda riflessione che sottende alla esigenza della creazione e della attività del CESVAM per dare risposte precise a quello che oggi è il Nastro Azzurro. Ovvero attraverso la elaborazione della storia di questo Istituto fondato nel 1923 comprendere e capire che cosa è, che cosa fa e che cosa dovrebbe fare, in vista della data anniversaria del centenario che cade nel 2023.

Gli spunti sopra descritti di materializzano nei momenti della esposizione delle Relazioni, ed ancora più, nel momento della esposizione degli Interventi, durante la giornata del Convegno in cui si vogliono offrire spunti pe avere risposte alla domanda: che cosa significa essere Socio del Nastro Azzurro. Nel III Congresso Nazionale del nastro Azzurro i soci dell’Istituto erano 16.000, tutti rigorosamente decorati al Valore Militare e Combattenti. E’ chiaro che oggi il contesto sociale è diverso, ne si possono dichiarare le guerre per avere i Decorati; ma quale è il punto oltre il quale non occorre andare, per non cadere nel ridicolo e squalificarsi? Il Convegno offre questi spunti di riflessione, vedendo i passato, per attingere elementi con cui articolare a se stessi una risposta.

Le relazioni vogliono esporre  quindi il formarsi e il considerarsi del valore militare partendo dal momento della formazione come Nazione e come Stato dell’Italia fino ad un momento cruciale della sua storia quando sembrava che tutto questo fosse compromesso, con la crisi armistiziale del 1943
La Relazione di apertura,  Il Valore Militare in età risorgimentale 1861-1870,  intende dare un quadro generale della evoluzione ed espansione dell'Esercito Sardo iniziato nel 1859 con l'annessione della Lombardia ed alimentato dalla emigrazione in Piemonte di tutti i rivoluzionar in italiani. Questa evoluzione si accentuò nel 1860 con l'annessione degli stati dell'Italia Centrale, delle Marche e dell'Umbria e con la spedizione dei Mille con le provincie meridionali. Inoltre nel 1861 vide affluire i componenti dell'esercito garibaldino. Uno dei fattori coagulanti e di amalgama che operarono in senso a quello che divenne il 4 maggio 1860 l'Esercito Italiano fu il Valore Militare. Il suo riconoscimento alimentò il senso di appartenenza e di dedizione. La Relazione esplorerà questo aspetto. Seguirà la relazione dedicata al nostro intervento in Africa,  Il Valore Militare nelle campagne coloniali 1882-1915,  che traccia gli aspetti particolari del Valore Militare sfortunato come furono i nostri coinvolgimenti e scontri in Eritrea, Somalia, Etiopia e Libia.
La terza relazione riguardare la IV Guerra di Indipendenza, ovvero  Il Valore Militare e la Grande Guerra. in cui nell'arco di tre anni di guerra il Valore Militare fu uno degli elementi di sostegno e di coesione insieme all'amor di patria ed al dovere di cittadini in armi. La Relazione presenterà la Grande Guerra da questa visione, ovvero il valore militare come fattore concorrente per la vittoria finale.
Si prosegue con una relazione dedicata al   Valore Militare fra le due guerre mondiali 1919.1939, con l’intento di dare indicazioni sul significato  al valore militare all'indomani della Grande Guerra, al suo retaggio; in più la nascita dell'aviazione come Arma indipendente darà vita a nuove figure, come l'Asso dell'aeronautica che si affianca alla tradizionale figura del Valoroso e dell'Eroe. Anche se come contributo scritto vi sarà la relazione dedicata al                           Il Valore Militare nella Seconda Guerra Mondiale 1940-1943, in cui si intende sviluppare l’intero arco del Secondo Conflitto Mondiale, i vari teatri operativi in Balcania, in Africa sia Orientale che libico-egiziana, Russia e metropolitano nel modo in cui è emerso il valore militare, che nella retorica e nella memorialistica è stato spesso utilizzato per mascherare errori, sconfitte e  responsabilità dei Capi e con un approccio assolutorio e giustificativo per l'opinione pubblica. Infine, l’ultima relazione che è lo snodo tra questo Convegno ed il prossimo come detto sopra dal titolo                            Il Valore Militare e la Crisi armistiziale. Per gli Italiani il momento delle scelte, ove si intende sviluppare l’intero arco della crisi armistiziale ( settembre-ottobre 1943) in cui gli Italiani si sono trovati davanti a se stessi, ovvero per tutti loro era arrivato il Momento delle Scelte. I rapporti con l'ex alleato, con il Regime crollato il 25 luglio 1943, con gli Alleati-conquistatori e coloro che diedero vita alla reazione armata con varie figure espressione o meno dei rinascenti partiti politici  a fronte di chi preferiva attendere il vincitore (attendismo) e la solita massa degli opportunisti pronti a stare accanto al più forte. Il Valore militare in queste circostante assume un aspetto di chiarificazione e di identificazione comunitari.
Nella seconda tornata del convegno vi saranno le Comunicazioni, in cui i Soci ed i simpatizzanti avranno modo di esporre particolari aspetti del Valore Militare, in relazione alla attività in essere al CESVAM, e in relazione al tema del Convegno. Uno spazio volutamente aperto per dare voce a coloro che dedicano tempo e intelletto secondo i fini statutari dell’istituto.
Un Convegno che vede la Presidenza di Aladino Lombardi, figura non certo di seconda fila nel panorama del mondo combattentistico e associazionistico romano, che rappresenta il punto di collegamento con la seconda giornata, quella commemorativa, essendo Segretario dell’ANFIM.

Come prassi gli Atti del Convegno verranno poi pubblicati in uno dei numeri della Rivista QUADERNI DEL NASTRO AZZURRO come documento da utilizzare come riferimento per le future attività.    


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