Il blog è espressione del Centro Studi sul Valore Militare - Ce.S.Va.M.- istituito il 25 settembre 2014 dal Consiglio Nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valore Militare.Lo scopo del CEsVAM è quello di promuovere studi sul Valore Militare.E' anche la continuazione on line della Rivista "Quaderni" del Nastro Azzurro. Il Blog è curato dal Direttore del CEsVAN, Gen. Dott. Massimo Coltrinari (direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org)
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sabato 31 dicembre 2016
venerdì 30 dicembre 2016
Copertina Dicembre 2016 Di guardia.
QUADERNI ON LINE
Anno LXXVII, Supplemento on line XI, n.15
Dicembre 2016
www.valoremilitare.blogspot.com
giovedì 29 dicembre 2016
Editoriale.Per sopravvivere, meglio in bianco e nero che a colori
Il 10 gennaio prossimo scade la domanda di presentazione dei Progetti da presentare al Ministero della Difesa. Anche quest'anno è stato ribadito che nessun soldo sarà dato a manifestazioni di carattere commemorativo-rievocativo, o a presidenzialismo di carattere turistico-militare. Saranno sostenuti quei progetti ed attività che aiutino la Difesa a divulgare l'immagine ed il pensiero militare. Noi, con il CESVAM siamo orientati a questo, cercando di perseguire, come per l'anno che si sta chiudendo, le indicazioni del Ministero. Quaderni On Line sarà uno degli strumenti che useremo per dare segmenti di realizzazione dei progetti, sia quelli che saranno finanziati sia quelli che non saranno finanziati. Il finanziamento non è il dato ultimo del nostro procedere. Molte cose si possono realizzare a "costo zero": basta avere inventiva, iniziativa, capacità aggregativa e progettualità operativa, oltre che la voglia di fare. Rimane sullo sfondo, senza dubbio, la questione finanziaria: ma è arrivato il momento anche di prendere in esame aspetti che sono suggeriti dall'impiego operativo dei fondi. E' evidente che molto cose belle non si potranno più realizzare, tante cose che si facevano non si potranno fare. E' un aspetto che dovremo affrontare, anche se delicato e molto pericoloso in quanto tocca equilibri facilmente alterabili. Ma lo dobbiamo fare, altrimenti dietro l'angolo c'è la non operatività. Il 2017 quindi dovrà essere un ulteriore anno di crescita sotto tutti gli aspetti. Anche se personalmente non mi trova molto d'accordo, questa similitudine si addice molto ai nostri casi: occorre guardare alle realizzazioni in bianco e nero, e rinunciare, per forza di cose, al colorato. Soluzioni in bianco e nero riequilibrano i conti e fanno campare, il resto potrebbe essere un bel canto, un bel agire, ma anticipatore di quell'impotenza che in questo momento sta attanagliando tante Associazioni Combattentistiche e d'Arma. Ma porsi il problema, è già per metà assolto e sicuramente si troveranno soluzioni veramente degne di nota con la collaborazione di tutti.
Con questo editoriale si chiude il 2016; ieri si è fatto un punto di situazione; oggi non rimane che augurare a tutti i Soci, i non Soci, i lettori che ci seguono un rinnovato, di cuore, augurio di buon 2017!
Il direttore
(massimo coltrinari)
Con questo editoriale si chiude il 2016; ieri si è fatto un punto di situazione; oggi non rimane che augurare a tutti i Soci, i non Soci, i lettori che ci seguono un rinnovato, di cuore, augurio di buon 2017!
Il direttore
(massimo coltrinari)
mercoledì 28 dicembre 2016
Bilancio 2016
Non può' che essere positivo.
Siamo riusciti a mantenere la cadenza giornaliera dell'inserimento dei post. Dopo la accettazione del Ministero della Difesa del Progetto Dizionario Minimo della Grande Guerra "Quaderni on Line" e' diventata supporto alla ricerca, dovendosi approntare sei volumi di oltre 300 pagine l'uno; questo sulla scia di quanto introdotto a novembre in merito al volume di prossima pubblicazione "Quattro battaglie per il Veneto" . Infatti come noto, e' stata pubblicata gran parte della iconografia inedita, ancorché' senza didascalie e indicazioni di riferimento che sara' impiegata a corredo illustrativo del volume; inoltre saranno pubblicati i documenti di riferimento coevi (decreti, proclami, articoli di giornale del tempo, note) che non possono essere pubblicati sul volume a stampa per via della loro estensione e che appesantirebbe troppo il volume stesso che già' solo di testo ha superato le 300 pagine.
Questa funzione biunivoca allontana la rivista dalla funzione meramente informativa; questa funzione e' demandata dal sito dell'Istituto, sia nella sua parte generale che nella sua parte di finestra dedicata al CESVAM. Su questa parte del sito e' stata pubblicata una notizia nel 2016, misero risultato dovuto alla incapacità' di risolvere i passi procedurali atti ad usare questo strumento. Cosi' come non e' entrata in funzione la e mail "centro studicesvam@ istituto nastro azzurro.org".
Obiettivo del nuovo anno, con la convenzione che si sta approntando in merito agli aspetti operativi informatici, che chiude con il passato, si spera di riuscire a raggiungere questi risultati minimi.
Ancora deficitario il rapporto con le Federazioni. Salvo casi isolati, i ritorni sono stati quasi nulli. Anche l'apertura di una apposita e-mail "quadernionline@libero.it non ha dato frutti. Una delle cause potrebbe essere individuata nella insufficiente spiegazione data alla funzione del CESVAM, che e' quella di svolgere ricerche a livello accademico sul valore militare e non quella di comunicazione giornalistica, divulgazione e commemorazione; tutte funzioni encomiabili queste ma fuori della finalità' istitutiva. Il 2017 sara' l'anno in cui si cercherà' di migliorare tutto questo, sempre in vista della data centenaria del 2023.
Il Direttore CESVAM.
Siamo riusciti a mantenere la cadenza giornaliera dell'inserimento dei post. Dopo la accettazione del Ministero della Difesa del Progetto Dizionario Minimo della Grande Guerra "Quaderni on Line" e' diventata supporto alla ricerca, dovendosi approntare sei volumi di oltre 300 pagine l'uno; questo sulla scia di quanto introdotto a novembre in merito al volume di prossima pubblicazione "Quattro battaglie per il Veneto" . Infatti come noto, e' stata pubblicata gran parte della iconografia inedita, ancorché' senza didascalie e indicazioni di riferimento che sara' impiegata a corredo illustrativo del volume; inoltre saranno pubblicati i documenti di riferimento coevi (decreti, proclami, articoli di giornale del tempo, note) che non possono essere pubblicati sul volume a stampa per via della loro estensione e che appesantirebbe troppo il volume stesso che già' solo di testo ha superato le 300 pagine.
Questa funzione biunivoca allontana la rivista dalla funzione meramente informativa; questa funzione e' demandata dal sito dell'Istituto, sia nella sua parte generale che nella sua parte di finestra dedicata al CESVAM. Su questa parte del sito e' stata pubblicata una notizia nel 2016, misero risultato dovuto alla incapacità' di risolvere i passi procedurali atti ad usare questo strumento. Cosi' come non e' entrata in funzione la e mail "centro studicesvam@ istituto nastro azzurro.org".
Obiettivo del nuovo anno, con la convenzione che si sta approntando in merito agli aspetti operativi informatici, che chiude con il passato, si spera di riuscire a raggiungere questi risultati minimi.
Ancora deficitario il rapporto con le Federazioni. Salvo casi isolati, i ritorni sono stati quasi nulli. Anche l'apertura di una apposita e-mail "quadernionline@libero.it non ha dato frutti. Una delle cause potrebbe essere individuata nella insufficiente spiegazione data alla funzione del CESVAM, che e' quella di svolgere ricerche a livello accademico sul valore militare e non quella di comunicazione giornalistica, divulgazione e commemorazione; tutte funzioni encomiabili queste ma fuori della finalità' istitutiva. Il 2017 sara' l'anno in cui si cercherà' di migliorare tutto questo, sempre in vista della data centenaria del 2023.
Il Direttore CESVAM.
venerdì 23 dicembre 2016
Auguri!
A tutti i lettori dei
"Quaderni on Line"
un sincero augurio di Sereno Natale ed un Felice Anno Nuovo
Le pubblicazioni riprenderanno il 28 dicembre 2016
giovedì 22 dicembre 2016
Auguri
ORDINE CONGREGAZIONALE TEMPLARE "JACQUES DE MOLAY"
ACCADEMIA ALTI STUDI STORICI E POLITICI "ZALEUCO"
Carissimi,
in occasione delle festività desidero augurare a Voi ed alle Vostre famiglie pace e serenità.
L'anno che sta per finire è stato ricco di tante attività e novità per il Nostro Nobilissimo Ordine e ringrazio tutti quelli che ci hanno seguito e stimolati a fare meglio.
Siamo sulla strada giusta per ottenere sempre maggiori risultati in termini di aiuto agli altri ma anche in termini di acquisizione personale di saggezza e sapienza.
Aristotele nell’Etica Nicomachea definisce la saggezza come "una disposizione vera, accompagnata da ragionamento, che dirige l’agire e concerne le cose che per l’uomo sono buone e cattive" e la sapienza invece come "scienza delle realtà che sono più degne di pregio coronata dall’intelligenza dei supremi principi.
Ricambiamo di cuore
martedì 20 dicembre 2016
Incontro del Direttore del CESVAM con l'Ambasciatrice d'Albania in Italia
COMUNICATO
Promosso dall'Ambasciatore Mario Bova, questa mattina si è svolto un cordiale incontro nella sede dell'Ambasciata d'Albania a Roma, tra il Direttore del CESVAM, Gen. Dott. Massimo Coltrinari, e l'ambasciatrice d'Albania presso la Repubblica Italiana, Anila Bitri Lani.
Presenti, oltre all'amb. Mario Bova, nella sua qualità di promotore del Progetto "Albania" la responsabile Cultura e Stampa, Dott.ssa Gerarta Zheji Ballo.
Sono state definite le linee essenziali per lo svolgimento del Convegno che si terrà il 3 febbraio p.v. presso l'Istituto "A Gramsci" di Roma, diretta emanazione del progetto dell'Istituto del Nastro Azzurro 2015 "Il Valore dei soldati italiani in Albania". Il Contributo Italiano alla Nascita dello Stato Albanese 1943-1946". Tale convegno che vedrà la partecipazione di studiosi sia italiani che albanesi, rientra nella volontà di avviare una terza fase di studi ed approfondimenti delle vicende dei soldati e dei cittadini italiani in Albania dal 1943 al 1945, premessa per ulteriori studi ed approfondimenti per gli anni successivi.
L'Istituto del Nastro Azzurro ed il CESVAM esprimono la loro sincera gratitudine all'Ambasciata d'Albania presso la Repubblica Italiana per l'attenzione posta ad un segmento della Storia recente Italiana in cui i nostri soldati diedero esempi di valore militare e dedizione alla Patria in circostanze estremamente difficili.
Roma 20 dicembre 2016.
Copertina del volume edito nel 1995, oggi praticamente esaurito
E' prevista la ristampa nella
Collana Storia in Laboratorio - I Libri del Nastro Azzurro,
uno dei segmenti del progetto "Albania"
Dizionario minimo della Grande Guerra. 1918 Looghi, Battaglie Reparti ed Unità
Parte Prima Italia
Capitolo 1
- Parte generale
Capitolo 2
– Personaggi e protagonisti
Capitolo 3
– Luoghi,Battaglie,, Reparti ed Unità.
Capitolo 4
– Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare
Battaglia del
Solstizio, 15-24 giugno 1918, battaglia difensiva. Gli Austriaci alle ore 3
del 15 giugno 1918 lanciarono una violentissima azione contro le posizioni sul
Piave e sul Grappa, per arrivare alla vittoria e concludere l'azione iniziata
l'anno prima a Capretto.. L?efficace difesa italiana, annullò ogni iniziale
vantaggio, il 23 giugno gli Austriaci furono costretti a ripassare il Piave e a
rinunciare ad ogni ulteriore azione offensiva.(Italia Virtus432)
Battaglia del Piave, vds.
Battaglia del Solstizio,
Bligny, , operazioni
a, Il II Corpo Italiano distaccato in Francia vi condusse dal 15 al 23
luglio 1918 una serie di attacchi che
costarono 5000 cadutied oltre 6000 feriti ((Italia Virtus432)
Malakastra, battaglia
della, svoltesi dal 6 al 9 luglio 1916al duplice scopo di allargare il
campo trincerato di Valona e di cooperare all'offensiva dell'Esercito d'Oriente
in Macedonia, Le perdite furono di 150 morti
e 600 ferti, mentre gli Austriaci lamentarono 1000 Caduti ed oltre 2000 prigionieri. (Italia Virtus432)
Corpo di Spedizione
in Siria ed in Palestina, contingente di truppe italiane che dal narzo 1917
all'agosto 1919 operarono come componente della Colonna Interalleata che
partecipò alle operazioni che portarono
alla occupazione di Gaza e di Gerusalemmte
Distaccamento
Irredenti Italiani, composto da soldati austriaci prigionieri dei Russi
proveniente da terre irredente, fu costituito a Kranoyarsk e raggiunse il
numero di 3000 soldati. Partecipò alle operazioni svolte dal 1918 al 1919, con
i Russi Bianchi, sulla Transiberiana e
giungeva fino ai confini della Mongolia. Fu posto al comando del ten. col.
Fassini Camossi. Rimpatriò nel 1920(Italia Virtus432)
lunedì 19 dicembre 2016
Dizionario minimo della Grande Guerra 1917 Luoghi Battaglie Reparti ed Unità
Lemmi 3
Parte Prima Italia
Capitolo 1
- Parte generale
Capitolo 2
– Personaggi e protagonisti.
Capitolo 3
– Luoghi,Battaglie,, Reparti ed Unità.
Capitolo 4
– Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare.
Palestina.
(Carabinieri in). Nel quadro delle operazioni militari condotte
contro la Turchia dalle Potenze dell’Intesa (v.) nel 1917 fu inviato in
Palestina un contingente italiano che operò su quel fronte in seno al Corpo di
Spedizione Inglese. Il 6 maggio 1917 la Compagnia Carabinieri parti dal porto
di Napoli ed il 13 giugno giunse a Porto Said e subito dopo, attraversato il
Canale di Suez arrivò a Rafa, in Palestina e subito fu impegnata sulla linea
del fronte. (Abecedario) Da Assegnare come lemma in quanto occorre verificare
se il contingente era anche dell’esercito(Abecedario/226)
10a Battaglia
dell'Isonzo, 12 maggio -6 giugno 1917
11a Battaglia
dell'Isonzo, 18 agosto – 5 settembre 1917
12a Battaglia
dell'Isonzo, vds. Caporetto
Caporetto, detta
anche 12a Battaglia dell'Isonzo, 24 ottobre – 10 novembre 1917.
Battaglia d'Arresto
al Piave e sul Grappa, 10
novembre 4 dicembre 1917
domenica 18 dicembre 2016
Dizionario minimo della Grande Guerra 1916 Luoghi, Battaglie, Reparti ed Unità
Parte Prima Italia
Capitolo 1 - Parte generale
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti
Capitolo 3 – Luoghi,Battaglie,, Reparti ed Unità.
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare.
5a Battaglia
dell'Isonzo , 11-16 marzo 1916. Fu sferrata unicamente a concorrere
all'alleggerimento della pressione che in quelle settimane il semico esercitava
sul fronte occidentale nella offensiva contro il campo trincerato di Verdun
(v.)
Controffensiva
Italiana nel Trentino, giugno-luglio 1916, operazioni susseguenti al
contenimento della “Strafe Expedition”
(v.) e che ristabilirono le linee sugli Altipiani, impedendo agli Austriaci lo
sbocco in pianura.
Dizionario minimo della Grande Guerra 1915. Luoghi Battaglie, Reparti ed Unità
Parte Prima Italia
Capitolo 1
- Parte generale
Capitolo 2
– Personaggi e protagonisti
Capitolo 3
– Luoghi,Battaglie,, Reparti ed Unità.
Capitolo 4
– Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare.
Sbalzo Offensivo, le operazioni che il Regio Esercito condusse all'indomani della dichiarazione di guerra che si conclusero nella prima metà del giugno 1915. Per lo più furono occupate posizioni e luoghi che il nemico aveva volutamente tralasciato di difendere per arroccarsi su posizioni arretrate più forti
Sbalzo Offensivo, le operazioni che il Regio Esercito condusse all'indomani della dichiarazione di guerra che si conclusero nella prima metà del giugno 1915. Per lo più furono occupate posizioni e luoghi che il nemico aveva volutamente tralasciato di difendere per arroccarsi su posizioni arretrate più forti
Amalfi, incrociatore
corazzato italiano silurato il 7 luglio 1915 in Adriatico (Imperiali/178)
Garibaldi,
incrociatore corazzato italiano, varato nel 1899 nei canieri Ansaldo
di Genova. Venne affondato il 15 luglio 1915 dal sommergibile austriaco U.4
mentre era impegnato nel bombardamento della ferrovia Ragusa-Cattaro. (
Imperiali/182)
Ancona, piroscafo. Aveva
a bordo cittadini americani.
1a Battaglia
dell'Isonzo, 23 giugno-7 luglio 1915, offensiva lanciata dalla 1a e dalla
2a Armata che costò 15.000 Caduti e che non fu coronata da successo.
2a Battaglia
dell'Isonzo, (18 luglio 3 agosto 1915), con obiettivo principale Monte San
Michele, si sviluppò sul Monte Sei Busi e si combattè strenuamente sul Monte
Nero, sul Sabotino, sul Podgora. Furono coinvolti 230 battaglioni italiani. Le
perdite italiane
furono 42.000 Caduti,
mentre gli Austriaci lamentarono 47.000 morti.
3a Battaglia
dell'Isonzo ,21 ottobre -4 novembre 1915, si sviluppò su tutta la fronte
dal Mare al Monte Nero. L'Italia ebbe 67.000 morti
4a battaglia
dell'Isonzo, 10 novembre 2 dicembre 1915
Salvataggio
dell'Esercito serbo., operazioni condotte dalla Regia Marina nel dicembre 1915 e gennaio 1916 volte alla
evacuazione dai porti dell'Albania a Corfù dell'Esercito Serbo in ritirata.
Durazzo, occupazione di, effettuata dalla
truppe italiane il 29 dicembre 1915, al fine di andare incontro all'Esercito
serbo in ritirata e provvedere al suo salvataggio (v.)
venerdì 16 dicembre 2016
Dizionario minimo della Grande Guerra 1914. Luoghi, Battaglie, reparti, Unità.
Parte Prima Italia
Capitolo 1
- Parte generale
Capitolo 2
– Personaggi e protagonisti.
Capitolo 3
– Luoghi,Battaglie, Reparti ed Unità
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare.
Prima Guerra
Balcanica, tra Grecia, Montenegro,
Serbia, Bulgaria contro l’Impero ottomano. Che con il trattato di Londra del
1913 divennero indipendenti. E’ considerata una delle cause (v) della Prima
Guerra Mondiale
Seconda Guerra
Balcanica, tra Grecia, Serbia, Impero Ottomano e Romania contro la Bulgaria
per il controllo della Tracia. La Bulgaria fu sconfitta e vide il proprio
territorio ridursi. E’ considerata una
delle cause (v) dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. (Pallitta 10)
Volontari Italiani nella guerra europea, scoppiata la
guerra, molti italiani di tradizione risorgimentale si arruolarono volontari
negli Eserciti che combattevano contro la Germania e l'Austria: alcuni si
arruolarono nell'Esercito Serbo, altri nella Legione Straniera Francese o nella
Legione garibaldina (v.) L'intento era quello di portare aiuto alle nazioni
amiche ma sopratutto per stimolare l'intervento italiano a fianco dell'Intesa.
Volontari Italiani in
Serbia, interventisti, partirono per la Serbia ove si arruolarono volontari
con l'intento di favorire l'irredentismo
giuliano-dalmata. Giunti in Serbia via Grecia furono inquadrati in una banda di
“comitagi” che fu posta al comando del cap. garibaldino Mario Corvisieri., che
si battè eroicamente a Babina Glava presso Visegrad (Bosnia).
Volontari Italiani in
Francia, vds Legione Garibaldina
Legione Garibaldina
Lemma5 da completare
Saseno, occupazione
di, (dicembre 1914) Un reparto della Regia Marina nel dicembre 1914 occupò
l'isolotto di Saseno, all'imbocco della baia di Valona, per il controllo di
quel porto.
Valona, nel
dicembre 1915 un Corpo di truppe, composto dal 10° Reggimento bersaglieri e da una batteria da montagna, sbarcò in
città e prese il controllo del porto. Iniziarono quindi i lavori per il campo
trincerato e per il potenziamento del porto stesso, che all'indomani della
entrata in guerra dell'Italia, fece di Valona la base principale della nostra
presenza oltreadriatico interra albanese.
giovedì 15 dicembre 2016
Dizionario minimo della Grande Guerra 1918 Personaggi e Protagonisti
Parte Prima.
L’Italia nel 1918
Capitolo 1
- Parte generale
Capitolo 2
– Personaggi e protagonisti
Capitolo 3
– Luoghi e Battaglie
Capitolo 4
– Unità, Uniformi, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare
Umberto Amedeo di
Savoia-Aosta, conte di Salemi, (1889-1918), fu uno dei esponeti di Casa
Reale che morì in guerra. Arruolatesi volontari in cavalleria nel 1915, era la
comando della 243a batteria bombarde, sul Grappa quando fu colpito da fuoco
nemico. Morrì a Crespano Veneto il 18
ottobre 1918
Albricci Alberigo,
(….......................) generale italiano comandante il II Corpo
d'Armata inviato nel 1918 in Francia e che si distinse nelle operazioni attorno
a Bligny (v.)
Sifola, tenente
colonnello, comandante il distaccamento Savoia in Murmania (Italia Virtus432
mercoledì 14 dicembre 2016
Dizionario minimo della Grande Guerra 1917 Personaggi e Protagonisti
Lemmi 1
Parte Prima. L’Italia nel 1917
Capitolo 1 - Parte generale
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti
Capitolo 3 – Luoghi e Battaglie
Capitolo 4 – Unità, Uniformi, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare
Marconi, Guglielmo, (1874-1937),
Durante la grande guerra fece parte della missione capeggiata dal Principe
di Udine (v). Nel giugno 1919 venne incluso nella seconda delegazione alla
Conferenza di pace di Parigi, si dimise, deluso dalle trattative condotte da Orlando
(v) (Imperiali/
martedì 13 dicembre 2016
Dizionario minimo della Grande Guerra 1916 Personaggi e Protagonisti 10 lemmi
Lemma 1
Parte Prima. L’Italia nel 1916
Capitolo 1 - Parte generale
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti
Capitolo 3 – Luoghi e Battaglie
Capitolo 4 – Unità, Uniformi, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare
Boselli
Paolo, (1838-1932), politico
italiano, deputato dalla XI alla XX legislatura, presidente del Consiglio dal
giugno 1916 all’ottobre 1917, nominato senatore il 10 aprile 1921 per la 3° e
la 5 categoria
lunedì 12 dicembre 2016
Dizionario minimo della Grande Guerra 1915 Personaggi e Protagonisti 10 lemmi
Lemm1 4
Parte Prima Italia
Capitolo 1 - Parte generale
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti.
Capitolo 3 – Luoghi,Battaglie, Reparti ed Unità
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare.
Squitti di Palmieri e Guarna Nicola, (1853-1933),
diplomatico, ministro d’Italia in Serbia dal novembre 1912 al
gennaio 1916.(Imperiali/193)
Cadorna Luigi, (1850-1928),
tenente generale italiano, Capo di Stato Maggiore, nominato senatore il 16
ottobre 1913 per la 14 Categoria. Assunse la carica di comandante supremo nel
luglio del 1914 e la mantenne fino al novembre 1917, quando fu delegato a
rappresentare l’Italia al Consiglio Supremo Interalleato (v) a Wersailles. (Imperiali/173)
Greppi Edmondo, conte, maggiore, addetto militare
all’ambasciata d’Italia a Londra nel 1915. (Imperiali/199)
Filippo Corridoni,
(----1915), nato a Pa.....oggi Corridonia, sindacalista rivoluzionario,
interventista, cadde il 23 ottobre 1915 alla Trincea delle frasche durante la
3z battaglia dell'isonzo. Medaglia d'Argento poi tramuta in Medaglia d'Oro nel
1915.
domenica 11 dicembre 2016
Dizionario minimo della Grande Guerra 1914 ll Personaggi e Protagonisti 10 lemmi
Lemmi 8
Parte Prima Italia
Capitolo 1 - Parte generale
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti.
Capitolo 3 – Luoghi,Battaglie, Reparti ed Unità
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militar
Borghese, Livio, (1874 -1939), diplomatico, consigliere d’ambasciata a Londra dal novembre 1912 all’ottobre 1918 (Imperiali/125) (10 17/8)
Borghese, Livio, (1874 -1939), diplomatico, consigliere d’ambasciata a Londra dal novembre 1912 all’ottobre 1918 (Imperiali/125) (10 17/8)
Cagni, Umberto (1863-1932),
ammiraglio, comandante delle forze dell’Alto Adriaco dal 1914, poi del
Mediterraneo fino al 1919, nominato senatore il 24 febbraio 1919 per la 14a
categoria (Imperiali/178) (18 19/8)
Carlotti, Andrea, marchese
di Riparbella (1864-1920) diplomatico ambasciatore d’Italia a San Pietroburgo dal
dicembre 1912 e a Madrid dal novembre 1917.
(Imperiali/140 e 145) (25 17/8)
Cippico Antonio (1877
-1935), irredentista, visse a Londra dal 1906 insegnando letteratura italiana
all’University College fino al 1928. Svolse attività di pubblicista in favore
della Dalmazia italiana. Nel 1919 iniziò a collaborare al Popolo d’Italia (v.)
ed appoggiò l’impresa di Fiume. Fu nominato senatore il 19 aprile 1923 per la
20a Categoria. (Imperiali/127) (11 17/8)
De Bosdari,
Alessandro, (1867-1929), diplomatico, ministro plenipotenziario italiano ad
Atene dal febbraio 1913 al maggio 1918. (Imperiali/171). (16 19/8)
Sallier de la Tour
Giuseppe Amedeo, principe di Castelcicala e duca di cavello ( (1860-1937),
diplomatico italiano, ministro plenipotenziario nei Paesi Bassi (
Imperiali/183) (17 19/8)
Saputo Giuseppe
(1890-1945), inviato del Ministro degli Esteri italiano a Londra dal luglio
1914 al maggio 1915. Non era in ottimi rapporti con l’ambasciatore d’Italia,
Imperiali (Imperiali/154)(9 18/8)
Tittoni, Tommaso, (1855-1931)
diplomatico e politico, deputato alla XVI legislatura fu nominato senatore il
25 novembre 1902 per la 3a categoria. Ambasciatore d’Italia a Parigi
dall’aprile 1910 al novembre 1916, successe a Sydney Sonnino come ministro
degli Esteeri nel giugno 1919 e divenne capo della seconda delegazione italiana
alla conferenza di Pace. Presidente del Senato dal dicembre 1919 al gennaio
1919. ( Imperiali/137) (19 17/8)e.sabato 10 dicembre 2016
venerdì 9 dicembre 2016
giovedì 8 dicembre 2016
lunedì 5 dicembre 2016
Dizionario Minimo della Grande Guerra. 1914 I
Note integrative per il volume n. 1. 1914 L'Anno fatale.
Indice
Premessa ........................................................................................................ x
Introduzione..................................................................................................
x
Parte Prima Italia
Capitolo 1
- Parte generale ...................................................................... x
Capitolo 2
– Personaggi e protagonisti.................................................. x
Capitolo 3
– Luoghi,Battaglie,, Reparti ed Unità................................. x
Capitolo 4
– Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi
e Terminologia Militare........................................................ x
Parte Seconda Europa
Capitolo 1
– Il Nemico................................................................................. x
1.1.Parte
Generale ........................................................................................ x
1.2. Personaggi e
Protagonisti................................................................... x
1.3.
Luoghi Battaglie, Reparti ed Unità.................................................. x
1.4 Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi
e Terminologia Militare......................................................................... x
Capitolo 2
– Gli Alleati................................................................................ x
1.1.Parte
Generale ........................................................................................ x
2.2.
Personaggi e Protagonisti................................................................... x
2.3.
Luoghi, Battaglie,. Reparti ed Unità................................................ x
2.4.
Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi
e Terminologia Militare......................................................................... x
Capitolo
3 I Neutrali .................................................................................. x
3.1.Parte
Generale ........................................................................................ x
3.2.
Personaggi e Protagonisti................................................................... x
3.2.
Luoghi,Battaglie,Reparti ed Unità..............................x
3.4
.Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi
e Terminologia Militare........................................................................ x
Postfazione.
................................................................................................... x
Documenti...................................................................................................... x
Annessi............................................................................................................ x
Indice dei
Nomi............................................................................................. x
Bibliografia..................................................................................................... x
Capitolo 1
Parte Generale
“Belle Epoque”, effervescente
immagine letterario-giornalistica dovuta ai continui progressi
tecnico-scientifici con cui si suole definire l’inizio del novecento in Europa,
non corrispondente alla realtà effettiva nel continente europeo. Vds. Blocchi Contrapposti; Triplice Intesa;
Triplice Alleanza. (Pallitta 10)
Antefatti della Prima
Guerra Mondiale, possono essere considerati l’annessione della Bosnia
Erzegovina da parte dell’Austria (1908), il fallimento delle trattative per la
composizione della rivalità navale anglo-tedesca, la crisi marocchina
(1915-1911), la conquista della Libia da parte dell’Italia (1911-1912), le due
guerre balcaniche (1912-1913).
Grande Guerra, vds.
Prima Guerra Mondiale
Guerra Europea (vds.
Prima Guerra Mondiale) (2 1/8)
Nemico. Dell’Italia. Nel
1914 L’Italia non aveva Stati nemici avendo dichiarato la propria neutralità il
2 agosto 1914. In questo dizionario viene esteso al 1914 l’architettura delle
Alleanze (v.) e delle Coalizioni (v) nemiche che poi si delineeranno,per
l'Italia, l’anno successivo, il 1915. (3 1/8)
Popolo d’Italia (il),
giornale fondato da Benito Mussolini dopo la sua espulsione dal partito
socialista con l’aiuto di capitali stranieri, soprattutto francesi, ed
italiani, per sostenere la causa interventista. (Palitta 39)
Prima Guerra Mondiale,
la decisione della Germania di alterare gli equilibri europei (v.) per
allargare la propria sfera di influenza politica ed economica, appoggiata
dall’Austria, determino lo stato di guerra con l’Intesa (v). Inizialmente
guerra di movimento (v.), poi di trincea o di logoramento (v.) vide contrapposte la Triplice Intesa (v.)
e gli Imperi Centrali (v.); durò dal
1914 al 1918 coinvolgendo tutte le
Potenze del tempo.
Blocchi contrapposti,
In Europa, durante la Prima Guerra Mondiale da una parte la Triplice Intesa
(v.) dall’altra La Triplice Alleanza (v.) su sui si reggevano gli equilibri
europei. (v.)
Equilibri Europei, accordi reciproci fra le Potenze europee per gestire
le zone di influenza politiche ed economico-commerciali. Quando venne meno
questo riconoscimento si arrivò alla guerra. Vds. Blocchi contrapposti e Prima
Guerra mondiale.
Attentato di Sarajevo, contro l'Erede al Trono d'Austria Francesco
Ferdinando; vi presero parte
sei attentatori, di cui due soli entrarono in azione Gravili Princip (v) e Nedeliko Cabrimovic (v.)
Guerra su Due Fronti,
condizione strategica della
Germania, che doveva combattere sia ad occidente contro la Francia che ad
Oriente contro la Russia, e che il piano Schlieffen (v) aveva previsto di evitare.
10 LEMMI NON CORRETTI E NON REVISIONATI. IPOTESI DI LAVORO.
domenica 4 dicembre 2016
1866 III Guerra di indipendenza.Proclami dei Comandanti austriaci sul campo
<< Soldati!
<< Il momento aspettato da lungo tempo è giunto
finalmente, la guerra comincia.
<< Di nuovo il vicino allunga il braccio, per dar di
piglio alla bella gemma della corona del nostro monarca affidata alla vostra
guardia.
<< L'onore dell'esercito, l'onore d'ognun di noi in
particolare è impegnato a conservarla. Non saprei darvi una prova più splendida
della mia fiducia che dicendovi francamente aver il nemico operato immensi
armamenti, e che ci è di molto superiore per numero.
<< Il compito che c'incombe è certamente difficile, ma
è degno di voi!
<< Con l'aiuto di Dio lo compiremo questa volta
gloriosamente con instancabile perseveranza e con quella tenacia ch'è retaggio
dell'austriaco e che non dubitò mai di se stessa; da parte nostra trovasi il
diritto, e questo deve finire sempre per trionfare!
<< Checché possa accadere, nulla scrollerà il vostro
coraggio ardente, nulla scuoterà la vostra ferma fiducia nella vittoria finale.
<< Accecato da facili successi ottenuti altrove,
alleandosi col tradimento, con la fellonia e la corruzione, il nostro
avversario non conosce più limiti alla sua arroganza, alla sua rapacità; sogna
di impennare le sue bandiere sul Brennero e sulle alture di Kartz. Ma, questa
volta, trattasi d'una lotta aperta con una potenza che sente esser questione
oggi della sua esistenza, ed è risoluta a vincere o a cader gloriosamente, se
bisogna.
<< Possiate di nuovo ricordare al nemico quante volte
fuggì dinanzi a voi.
<< Avanti, soldati! Gli sguardi pieni d'aspettazione
dell'imperatore e della patria, gli sguardi pieni d'ardentissima simpatia delle
vostre madri, delle vostre donne e de' vostri fratelli son diretti su di voi.
Avanti dunque alla battaglia! In nome di Dio, col grido rimbombante: viva l'imperatore.
<< Quartier generale di Verona, 21 giugno 1866,
<< ARCIDUCA ALBERTO, FELDMARESCIALLO.>>
Il generale Benedek, al momento di venire alle armi, parlò
così alle truppe poste sotto il suo comando:
<<Soldati!
<< Noi siamo alla vigilia di grandi e sanguinosi
avvenimenti. Forti di numero e di coraggio, come nel 1859, voi siete schierati
intorno alla nostra bandiera.
<< Soldati!
<< Trattasi di riparare al cospetto del mondo la
sconfitta di allora: trattasi d'infliggere un castigo efficace a un nemico
arrogante e sleale. Ho fiducia che vi mostrerete all'altezza del vostro
compito. Abbiate fiducia anche voi in me, e siate certi che io farò tutto il
possibile per terminare la campagna prontamente e gloriosamente.
<< Noi ci troviamo di fronte ad un esercito che si
compone di due parti: la linea e la landwehr: La prima consta di giovani che
non sono abituati né alla fatica né alle privazioni, e che non fecero mai
nessuna seria campagna. La seconda parte è costituita di elementi incerti e
malcontenti, che preferirebbe abbattere il loro proprio governo piuttosto che
guerreggiare contro noi.
<< Il nemico, avendo attraversato i lunghi anni di
pace, non ha neppure un generale che abbia avuto occasione di sviluppare i suoi
talenti sui campi di battaglia.
<< Veterani del Mincio e di Palestro! Io penso che voi,
condotti da capi provati, vi farete un punto d'onore di non lasciar riportare
il menomo vantaggio a simile avversario.
<< Il giorno della battaglia la fanteria metterà i suoi
berretti, e deporrà tutti i suoi bagagli, per piombare colla massima rapidità
sopra un nemico sovraccarico di arnesi; ogni soldato avrà con sé la sua borraccia
piena di vino misto con acqua, una razione di carne e di pane. Gli ufficiali,
prima della battaglia, si sbarazzeranno delle loro sciarpe e di tutte le
insegne del loro grado.
<< Ogni uomo, senza distinzione di nome di grado,
otterrà un avanzamento immediato se si distingue sul campo di battaglia.
<< Tutte le bande musicali dei reggimenti si
collocheranno dietro le file per suonare le antiche nostre marce eroiche.
<< Il nemico vanta da lungo tempo la rapidità e la
sicurezza del suo tiro; ma io penso, miei bravi amici, che ciò non gli gioverà
punto. Probabilmente non gli lasceremo il tempo di tirare su noi.
L'attaccheremo colla baionetta e col calcio del fucile.
<< Appena il nemico, con l'aiuto di Dio, sarà battuto e
costretto a ritirarsi, l'inseguiremo da vicino. Poi vi riposerete nelle sue
province, dove potrete procacciarvi numerose distrazioni che un esercito
vittorioso ed eroico avrà ben meritate.
<<Quartier generale d'Olmutz.
<< Luigi di BENEDEK, feldmaresciallo comandante l'esercito austriaco del Nord
( A cura di Roberta Bottoni e Chiara Carandente)
sabato 3 dicembre 2016
Il Terzo Reich e la scienza
di Alessia Biasiolo*
I
medici generici aderirono ampiamente al partito nazista, accanto al 60% dei
biologi e all’80% dei professori di antropologia, molti dei quali erano medici.
Nella Germania nazista i progressi tecnologico-scientifici furono molti,
assieme al perfezionamento di molti studi e ricerche. E molti furono i tedeschi
emigrati, soprattutto negli Stati Uniti nel primo dopoguerra, che chiesero di
rientrare nella patria d’origine dopo l’avvento al governo di Hitler, essendo
diventati scienziati e lavorando in America in campi correlati alla scienza.
Durante il periodo nazista, in Germania ci fu la fissione nucleare scoperta da
Otto Hahn e Lisa Meitner nel 1938; la ricerca sugli ormoni e le vitamine;
un’ampia ricerca farmacologica; innovazioni per la benzina, la gomma,
l’automobile, il gas nervino sarin, il tabun usato per la guerra chimica, il
metadone sintetizzato nel 1941. Venne progettato il primo missile balistico
intercontinentale e negli anni ’40 furono i tedeschi a progettare il primo
sedile a espulsione. La prima registrazione al mondo su nastro magnetico fu di
un discorso di Hitler. Accanto alla complicità dei medici nelle campagne di
sterilizzazione, o di eutanasia in epoca nazista, molto si fece anche per la
ricerca, soprattutto contro il cancro, uno dei principali interessi di Hitler
in campo medico. La storiografia si è concentrata maggiormente sul razzismo
della Germania dell’epoca, spesso omettendo i successi ottenuti con studi seri
e deontologicamente irreprensibili sui coloranti alimentari, il tabacco o la
polvere. Spesso l’omissione più radicale è avvenuta proprio in Germania, dove i
ricercatori contemporanei non vogliono ammettere di non essere i primi nel campo
della ricerca su quello che era stato chiamato il male del secolo ventesimo, a
causa della naturale avversione nei confronti di tutto ciò che è accaduto in
Germania tra gli anni Trenta e Quaranta di quel secolo.
Eppure,
gli attivisti nazisti hanno messo a punto il programma di prevenzione più
aggressivo ed efficace contro il cancro, essendo la ricerca tedesca sulla
malattia la più avanzata a quel tempo. Ad esempio, gli scienziati tedeschi
furono i primi a scoprire i tumori della pelle causati dai distillati di
catrame minerale e dimostrarono, già nel 1870, che l’estrazione dell’uranio
poteva causare i tumori al polmone, tanto che fu la Germania il primo Paese al
mondo a riconoscere il tumore polmonare come malattia professionale
indennizzabile per i minatori che estraevano l’uranio. Identificarono per primi
i rischi di tumore alla vescica collegati al colorante all’anilina (dato che la
Germania era il maggior produttore mondiale di coloranti sintetici) già nel
1895, o i rischi di tumore alla pelle collegati all’esposizione solare già nel
1894. Sempre i medici tedeschi furono i primi a diagnosticare una forma
tumorale indotta dai raggi X nel 1902, mentre nel 1906 dimostrarono che i raggi
X possono provocare la leucemia. Furono sempre scienziati tedeschi a utilizzare
per primi coloranti istologici come agenti chemioterapici nel 1922, così come
genetisti tedeschi dimostrarono che il cancro al colon può essere ereditario
come carattere dominante. La Germania fu sede del primo congresso
internazionale della ricerca sul cancro nel 1906, ed essendo la patria dei
raggi X, del colposcopio e dell’endoscopio rettale, fu anche pioniera nella
diagnosi ottica del cancro. Sempre i tedeschi furono i primi a ipotizzare, già
nel 1928, che il fumo passivo di tabacco potesse causare il tumore polmonare.
Con il Terzo Reich, fu ampliato il Comitato per la lotta contro il cancro, nato
nel 1931; istituiti archivi per registrare l’incidenza e la mortalità causati
dalla malattia; implementate le misure di prevenzione; varate leggi contro
l’adulterazione alimentare e medicinale, vietato di fumare e ridotto l’uso di
cosmetici cancerogeni. Il motivo di tanto interesse è dato dall’indice di
mortalità causata dal cancro tra le più alte al mondo, dato l’alto grado di
industrializzazione della Germania. I partiti socialisti avevano da tempo
chiesto più sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, ottenendo il sistema
previdenziale più elaborato del mondo e varato già nel 1883, anche in risposta
alle insistenze dei sindacati. Così, la Medicina tedesca era diventata potente
e politicizzata, con forti movimenti di ritorno alla natura che cavalcavano il
cancro come esempio di ciò che poteva portare il tendere solo al profitto.
Inoltre, anche le assicurazioni trovavano più vantaggioso interessarsi alla
prevenzione che non pagare per le terapie, così la lotta contro il cancro
divenne sempre più precisa e accanita. E il nazismo non si lasciò sfuggire
l’interesse politico di mantenere la stessa determinazione. Hitler stesso era
vegetariano, non fumava e non beveva alcolici e non permetteva a nessuno di
farlo in sua presenza, se non di tanto in tanto alle donne. La propaganda
nazista insistette molto su questo punto, celebrando il salutismo del Führer contro
l’accanimento di fumatori di Stalin, Roosevelt e Churchill, ad esempio; del
resto anche Benito Mussolini e Francisco Franco non fumavano. Il salutismo del
regime fece sì che gli Avventisti del Settimo Giorno appoggiassero il nazismo
sin dal 1933, perché finalmente la nazione era affidata ad un uomo che aveva
ricevuto il suo incarico direttamente dalle mani di Dio e che, appunto essendo
vegetariano e senza vezzi di fumo e alcol, era senz’altro più vicino di
chiunque altro alla concezione di salute degli Avventisti stessi. Gli omeopati
si schierarono con il nazismo sempre per identità di vedute su alcuni elementi
chimici dannosi. Ecco allora che la lotta contro il cancro doveva essere forte,
determinata come tutto era tale per i nazisti del Terzo Reich. La prevenzione
divenne determinante perché nell’epoca dell’obbedienza e del salutismo
esasperati, arrivare dal medico con un cancro in stadio avanzato era indice di
poca idoneità all’epoca in cui si viveva. Soprattutto le donne venivano
guardate con disprezzo se avevano un cancro all’utero o alla mammella, proprio
per la forte convinzione che la diagnosi precoce poteva curarle e salvarle.
Dopo la scoperta del colposcopio, che veniva utilizzato per diagnosi al collo
dell’utero e della cervice, il suo inventore Hinselmann sostenne che i medici
che non lo adoperavano si rendevano responsabili della morte di 400mila donne
all’anno in tutto il mondo. La campagna di prevenzione per le donne era stata
organizzata capillarmente, utilizzando soprattutto giornali e radio, volantini
e addirittura film. Iniziarono le lezioni di autoesame del seno (che negli
Stati Uniti, ad esempio, iniziarono soltanto negli anni Sessanta) e si
incentivarono visite anche semestrali per la diagnosi precoce del cancro. La
campagna rallentò soltanto durante la guerra, nel 1942, ma non venne mai meno
del tutto. Sembra che molti medici, però, contestassero ad esempio la validità
di alcuni strumenti come il colposcopio, affermando che poteva bastare uno
speculo e l’occhio del ginecologo per diagnosticare il cancro al collo
dell’utero. Forse fu per rispondere alle critiche sulla sua invenzione, che
Hinselmann mise a punto ad Auschwitz con Wirths, il medico comandante del
campo, un progetto che veniva realizzato utilizzando il colposcopio per raccogliere
campioni di tessuti cervicali dalle prigioniere del campo, per poi inviarli ad
Amburgo per essere esaminati. Non è ben chiaro quali fossero i reali intenti
del progetto, anche se forse dovevano appunto testimoniare sulla bontà dell’uso
del colposcopio. A molte prigioniere, non essendo ben chiara ai medici la
tecnica di utilizzo dello strumento, venne asportata tutta la cervice, causando
emorragie e infezioni che le portavano alla morte. Alla fine della guerra, un
testimone definì gli esperimenti di Hinselmann crudeli come molti altri
riferiti nel campo di Auschwitz.
I
provvedimenti legislativi nazisti, tuttavia, inficiarono la ricerca sul cancro,
impedendo ad esempio, come a seguito della legge del 7 febbraio 1933, a molti
ebrei, o comunisti, di continuare a lavorare. Al più celebre istituto di
ricerca, presso l’ospedale Charité di Berlino, dodici ricercatori su tredici
persero il lavoro e non poterono lavorare nemmeno per continuare ricerche così
basilari per la salute pubblica. Vennero a mancare ricerche sull’immunologia o
l’istologia che non sarebbero più state allo stello livello di prima delle
leggi naziste, essendosi specializzati in alcuni ambiti soltanto scienziati
ebrei.
I
ricercatori che persero il lavoro a seguito delle leggi naziste furono circa un
centinaio, ebrei secondo la definizione nazista dell’ascendenza. Rimase al suo
posto, tra i pochi, Otto Warburg, biochimico e premio Nobel, che continuò a
dirigere l’Istituto di fisiologia cellulare malgrado i vari tentativi di
rimuoverlo, sembra perché Hitler credeva che fosse prossimo a scoprire una cura
per il cancro. È vero, tuttavia, che l’Istituto contava su potenti appoggi,
oltre ad essere una fondazione privata sulla quale le leggi potevano poco,
oltre che godendo dei fondi della Rockefeller Foundation. In ogni caso, la
ricerca sul cancro venne nazionalizzata in Germania, perché la “rivoluzione
nazionalsocialista aveva creato opportunità del tutto nuove” anche in quel
settore. Ciò non toglie che, anche secondo il direttore del registro dei casi
di cancro di Norimberga, uno dei centri di schedatura obbligatoria dei casi
della malattia istituiti, lamentasse come le leggi antisemite avessero
ostacolato la raccolta dei dati relativi al cancro. I medici ebrei potevano
operare soltanto su ebrei e in Germania uno su otto aveva ascendenza ebrea;
pertanto aggiornare i registri dopo il 1938 sarebbe stato molto difficile, dati
anche i trasferimenti di pazienti, oltre che di medici e ricercatori, in quanto
appartenenti alla razza ebraica. Gli stessi registri medici, inoltre, vennero
utilizzati come utile e rapido sistema per identificare la popolazione ebraica
da deportare, quindi gli studi scientifici ebbero un forte rallentamento. Allo
stesso tempo, le malattie classificate come ereditarie avevano portato a
risultati pratici terribili. Nel 1933 venne varata, come abbiamo scritto, la
legge sulla sterilizzazione in caso di molti difetti genetici e anche in caso
di cancro familiare. Nel 1936 si ritenne che bambini affetti da un cancro agli
occhi dovessero essere sterilizzati, tutto al fine di impedire la procreazione
di razze umane cancerose. Tra gli aspetti pratici di queste teorie, vi erano le
credenze che il fumo di tabacco fosse più comune nei tipi sclerotici, e
naturalmente ci si riferiva anche a Winston Churchill, mentre i consumatori di
tabacco da fiuto, snelli e astenici, erano tipicamente gli agricoltori
bavaresi. Era diffusa la credenza che gli ebrei fossero più predisposti al
cancro e non solo, che lo diffondessero in vari modi. Infatti, gli ebrei vennero
accusati, nel 1941, di avere introdotto il consumo di tabacco in Germania e che
dominassero i centri d’importazione di tabacco di Amsterdam, così come
commerciassero con elementi pericolosi al fine di indurre malattie. Gli ebrei
non solo erano immuni dal cancro, ma lavoravano per alterare i cibi tedeschi e
portare malattie al “popolo eletto”.
L’alimentazione
per i nazisti era fondamentale. Per avere persone sane e vigorose bisognava
avere e consumare cibi sani ed energetici. I nutrizionisti tedeschi del tempo
cominciarono a demonizzare la carne, i dolci e i grassi, in favore di alimenti
più sani come i cereali, la frutta fresca e la verdura. Si pubblicizzava
l’alimentazione sbagliata come originaria del cancro, anche alla luce
dell’estrema incidenza del cancro allo stomaco degli anni Venti e Trenta non
solo in Germania, ma in altre parti d’Europa e negli Stati Uniti, per motivi
non ben chiari. Di certo i cibi molto salati, spesso fermentati o avariati, le
frequenti contaminazioni di muffe della carne che veniva consumata, ma anche
delle verdure e dei cereali dell’epoca, doveva avere contribuito alla
diffusione della malattia. Tuttavia i nazisti demonizzavano alcuni alimenti
anche per ragioni simboliche. Ad esempio, la panna montata veniva associata alla
golosità, il pane integrale lo si associava alla cultura contadina; il colore
del burro falsamente biondo veniva associato dai nazisti a chi si decolorava i
capelli per assomigliare meglio al cliché di ariano di moda al tempo, e così
via. Lo slogan era che l’alimentazione non fosse una faccenda privata: il corpo
apparteneva allo Stato e si doveva operare per averlo al massimo grado di
efficienza; quindi lo Stato si preoccupava di avere cittadini vigorosi per
motivi politici, più che per il loro bene.
Chiedersi
quale fosse l’alimentazione migliore era
un dovere di ogni bravo nazista, ma il dibattito sull’alimentazione naturale
era acceso. Agli inizi dell’Ottocento i tedeschi consumavano 14 chili di carne
e 250 chili di cerali all’anno, per passare a 56 chili di carne e 86 di cereali
nel 1830. Negli anni Trenta del Novecento, il consumo tedesco di zucchero era
passato da 4 a 24 chili pro capite all’anno, con aumento delle carie dentali,
di malattie gastriche, nervose, digestive, cardiache e vascolari. Nel 1937,
molte reclute erano state scartate per motivi odontoiatrici e questo veniva
ritenuto assolutamente riprovevole. Bisognava ridurre i consumi assolutamente,
non solo e forse non tanto per la salute, ma anche (e forse soprattutto) per
motivi di risparmio economico. Il cancro veniva utilizzato come spauracchio per
indurre ad un’alimentazione migliore, visto che non era ancora isolato il
“germe” che lo causava.
Comm.
Alessia Biasiolo, vice presidente della Federazione del nastro Azzurro di Brescia, collaboratrice di "Quaderni".
venerdì 2 dicembre 2016
La Carrettera de la Muerte
di Federico Mammarella*
La guerra civile spagnola fu uno degli episodi più
drammatici della storia di Spagna, la guerra colpì un paese già duramente
provato da una forte crisi economica e da una crisi politico sociale senza
precedenti. La Seconda Repubblica Spagnola, sorta il 14 Aprile 1931, a seguito
della partenza per l’esilio del re Alfonso XIII, stava vivendo momenti molto
convulsi, a seguito delle sollevazioni dei gruppi conservatori più estremisti e
dei partiti di destra di ispirazione fascista e nazionalista.
La
situazione precipitò quando, il 17 Luglio 1937, il generale Francisco Franco,
di stanza nel Marocco spagnolo, diede inizio ad una sollevazione militare nella
città di Melilla; il giorno successivo la rivolta era già divampata in tutta la
Penisola. Le forze franchiste trovarono il sostegno e l’appoggio militare di
Italia e Germania, che inviarono uomini e mezzi per condurre una sanguinaria
guerra contro le forze popolari, al potere della Repubblica; dal conto loro, i
repubblicani, non potevano contare su aiuti così consistenti: di tutte le
potenze mondiali ed europee, solo l’URSS partecipò direttamente allo sforzo
bellico, inviando direttamente mezzi ed aiuti; le altre forze democratiche
europee risposero debolmente all’appello: Francia e Gran Bretagna non presero
parte direttamente alla guerra, nonostante le dichiarazioni fatte di aiuto e
supporto alla causa repubblicana. Cionostante, l’opinione pubblica europea
rispose autonomamente alla richiesta, formando le Brigate Internazionali, ovvero gruppi di volontari che da tutta Europa
affluirono in Spagna in aiuto della Repubblica Spagnola e finanziate ed armate,
in gran parte, dall’URSS. Giunsero volontari da ogni singolo paese, compreso
dall’Italia, dove le forze antifasciste, risposero immediatamente alla
chiamata.
Purtroppo però la
superiorità delle forze nazionaliste non tardò palesarsi, tanto che a Febbraio
del 1939, quasi l’intera Penisola era già nelle mani del Caudillo.
Il 2 febbraio Franco
giunge a Siviglia e da qui pianifica l’attacco alla città di Malaga, città non
strategicamente rilevante, in termini militari, ma necessaria per mantenere i
collegamenti con il Marocco. Malaga fu posta sotto assedio da sei colonne
militari, appoggiati da tedeschi ed italiani con truppe, aerei e carri armati.
Il
3 Febbraio venne sferrata la prima offensiva contro la città, alla guida di Gonzalo
Queipo de Llano, tenente generale dell’Arma di Cavalleria. I repubblicani
asserragliati in città opposero una strenua resistenza. Donne, bambini ed
anziani furono fatti evacuare, e si misero in marcia verso Almeria, l’ultima grande
città non ancora sotto assedio.
Nel
frattempo, i nazionalisti penetravano in città, attuando nel contempo
fucilazioni sommarie per spaventare la popolazione. Autore di questi crimini fu
il generale Carlos Arias Navarro, che verrò soprannominato El Carnicero de Malaga, il Macellaio di Malaga.
Il
4 Febbraio fu lanciato l’attacco finale e la città si arrese definitivamente.
La caduta della città causò una fuga in massa di civili verso la capitale
almeriense. La colonna di rifugiati si mise in marcia, ma in molti non
arriveranno a destinazione: la pista è lunga 200 Km, la colonna faceva circa
40-50 Km al giorno, così che per giungere a destinazione ci sarebbero voluti 5
giorni. Mentre la colonna marciava faticosamente verso una incerta salvezza, a
Malaga, le fucilazioni continuavano, arrivando a 14.000 fucilazioni nell’arco
di una settimana.
I rifugiati erano circa 50.000, di questi 1/5 non
raggiungerà mai Almeria, perdendo la vita lungo la strada; assieme alle
persone, marciavano muli, asini e cavalli carichi all’inverosimile di tutto
quello che i cittadini di Malaga riuscirono a portare con se. Inoltre molti
erano i bambini, circa 5.000, che alla fine giunsero ad Almeria scalzi e
vestiti di stracci.
Come se non bastasse, le forze nazionaliste non
davano tregua. Italiani e tedeschi continuavano ad inviare mezzi, e il generale
in capo delle forze italiane Mario Roatta, al comando del Corpo Truppe
Volontarie (CTV) diede ordine alle navi Baleares
e Canarias e all’incrociatore Almirante Cervera di bombardare dal mare
la colonna in marcia. Nello stesso tempo, Navarro a Malaga ricevette l’ordine
di intensificare ulteriormente le fucilazioni e le rappresaglie contro la
popolazione civile.
In questo triste quadro, un angelo custode giunse
per alleviare le fatiche dei rifugiati in marcia: infatti il medico canadese
Norman Bethune, con la sua ambulanza, cercò in tutti i modi di assistere coloro
che necessitavano di cure mediche, andando avanti ed indietro lungo la colonna
in marcia.
Coloro che, il 10 Febbraio, riuscirono finalmente a
raggiungere Almeria, vennero prontamente accolti ed assistiti, ma era destino
che le loro disavventura non fossero ancora giunte al termine. Infatti il 12
febbraio, 10 ordigni esplosero nel centro della città, esattamente dove erano
stati fatti accampare i rifugiati, causando decine di morti e feriti.
A
Maggio la guerra giunse anche ad Almeria, e il 31 la città fu fatta oggetto di
un pesante bombardamento da parte di cinque navi da guerra tedesche, che alle
7:29 aprirono il fuoco sulla città. Vennero sparati 200 colpi, che al finale
lasciarono sul campo 19 morti, 55 feriti e 35 edifici distrutti. La città pero
continuerà a combattere e a resistere fino al 29 Marzo del ’39, quando cadrà
anch’essa nelle mani dei nazionalisti.
La
guerra cesserà definitivamente il 1° Aprile, quando, dopo la caduta di Madrid,
Franco proclamò infine la vittoria e l’inizio del nuovo regime franchista.
Federico Mammarella,
laureando in Relazioni internazionali,
Almeria 26/11/2016
(Ha collaborato con il CESVAM durante il periodo di Tirocinio presso L'ISAG di Roma. Attualemnte in Spagna, Almenria, per Erasmus per il periodo ottobre 2016- dicembre 2017)
giovedì 1 dicembre 2016
Ricerca di Documetazione
Dei Seguenti nominativi, tutti cittadini eletti al parlamento nelle varie legislature, si ricercano documetazilone relativa alla medaglia al Valor Militare loro concessa
Inviare a: Massimo Coltrinari all'indirizzo direttore.cesvam@istitutinastroazzurro.org.
Via via che arrivano notizie. si aggiorna la documetazione.
BARDANZELLU, Giorgio
|
Trasferitosi a Torino in giovane età, svolse attività pubblicistica e si laureò in giurisprudenza nel 1911. Successivamente entrò nella carriera militare (31 dicembre 1914) e, con l'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale, fu nominato sottotenente di complemento nell'arma di fanteria.
Incorporato nel reparto mitraglieri della Brigata Taro, si distinse per alcune azioni considerate eroiche nella difesa del Coni Zugna, così da meritare
Successivamente partecipò alla Battaglia del Passo Buole (31 maggio 1916) e ad un'azione sul Monte Pertica (1917), dove guadagnò un'ulteriore medaglia al valore (di bronzo)
e fu promosso sul campo al grado di capitano.
Infine, fu ferito sul Monte Grappa, ove fu decorato con la Croce al merito di Guerra.
Collocato in congedo nel 1919, si dedicò alla professione di avvocato penalista, e, a Torino, aderì alla Lega Democratica per il rinnovamento della politica nazionale di Gaetano Salvemini, insieme a Piero Gobetti[2]. Dopo loscioglimento di tale formazione, si presentò alle Elezioni politiche italiane del 1921, nelle liste dei Blocchi Nazionali, e risultò il primo dei non eletti a Torino.
Giorgio Bardanzellu prese la tessera del Partito Nazionale Fascista nell'agosto 1922. Nell'ottobre 1923 fu eletto Segretario del Fascio torinese, ma, nel dicembre successivo, la sua relazione fu clamorosamente bocciata e fu costretto a dimettersi[3].
Nel 1934 fu inserito nella lista unica per le elezioni alla Camera ed eletto deputato; nel 1935 fu riammesso nella riserva dell'Esercito italiano e promosso prima maggiore (1936) e poi tenente colonnello (1940). Nel 1939non venne ricandidato al Parlamento in quanto - sostenne poi di fronte alla Commissione di epurazione - oppositore della politica della Segreteria del partito fascista, che riteneva troppo totalitaria[4]. Nel 1944 giurò fedeltà alla Repubblica Sociale Italiana, ma non rivestì alcuna carica politica; per tale motivo, nel 1945, fu completamente prosciolto dall'apposita Commissione, che appurò la sua estraneità a qualsiasi profitto del regime di Salò.
Nella II e III legislatura repubblicana, si presentò con il Partito Nazionale Monarchico e fu rieletto deputato. La sua proposta di limitare a 50 km/h la velocità dei veicoli nei centri abitati[5] fu recepita dal codice della strada del 1959. Il 23 marzo 1956, il Parlamento approvò la sua proposta di legge per la difesa della quercia da sughero. Contemporaneamente, riprese la sua attività pubblicistica per La Nuova Sardegna. Vice presidente (1958-63) del gruppo parlamentare monarchico, nel 1962 fu nominato da Umberto di Savoia, membro della Consulta dei Senatori del Regno[6].
La sua partecipazione alle elezioni politiche del 1963 e del 1968, nelle liste del PDIUM, non ebbe successo. Contrario alla fusione del partito monarchico con il Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale, preferì restar fuori da tale progetto e aderì ad Alleanza Monarchica.
Bibliografia
BAUER, Riccardo |
BENASSI, Tommaso
Nato a Carpi Modena il 14 gennaio 1882. Laurea in Giurisprudenza Avvocato XXVII Legislatura documenti collegati a "Benassi Tommaso": 3 elementi trovati
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BERGMANN, Giulio
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BONOMI, Paolo
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BORELLINI, Gina
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BRANDOLINI, Brandolino
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CAMIA, Andrea
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CARTIA, Giovanni
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CHIRI, Ercole
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DE TOTTO, Giovanni
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DI BELLA, Francesco Aurelio
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FAVIA, Nicola
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FORNI, Cesare
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FORNI, Roberto
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GAZZONI, Umberto
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GRACCEVA, Giuseppe
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MAFFEI, Gino
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MALAGUGINI, Alcide
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MENEGHETTI, Egidio
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OLIVI, Giuseppe
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OMODEO, Adolfo
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PAGLIA, Gianfranco
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PETTI, Raffaele
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PETTINI, Domenico
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PIZZONI, Alfredo
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RACCHIA, Carlo Alberto
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SCOTTI, Alessandro
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VISCONTI VENOSTA, Giovanni
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VOLTERRA, Edoardo
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ZANCAN, Lanfranco
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