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giovedì 5 novembre 2015

Ricostruzione di un avvenimento militare.2. La Tecnica Procedurale. 5 La critica

                                           b. La Tecnica procedurale

1. Premessa 2. Partizione metodologica. 3. Le operazioni preliminari. 4. La ricerca e la raccolta del materiale di studio. 5. La critica. 6.  La comprensione o sintesi. 7. La esposizione




5. La critica
La collocazione della critica quale terzo momento del procedimento storiografico, risponde ad esigenze pratiche. La critica risponde all’imprescindibile esigenza di carattere scientifico di stabilire l’attendibilità delle testimonianze e la verità dei fatti da esse presentati; si rivolge pertanto sia alle fonti sia ai fatti.
La critica presenta un duplice oggetto: uno estrinseco ed uno intrinseco. In particolare, la critica estrinseca riguarda i caratteri esterni delle fonti ed è essenziale per l’accertamento della autenticità dei documenti. Per il frequentatore o lo studente presenta modesta rilevanza, limitata alla valutazione dell’autenticità; spesso alcune fonti giungono a  noi dopo essere passate attraverso mani più o meno interessate.
La critica intrinseca è l’accertamento del valore del contenuto di ciascuna testimonianza. Si esplica particolarmente nei riguardi delle fonti narrative, delle quali tende a porre a fuoco:

a. l’autore, nelle sue vicende, nei suoi orientamenti e nelle sue possibilità di conoscenza diretta e sicura dei fatti narrati.
b. lo scopo dello scritto: costituisce un’autodifesa?, un autoesaltazione? un atto d’accusa? ecc.
c. l’origine: è stata redatta d’iniziativa dell’autore o per incarico di un Governo?, di un Comitato?, di una Associazione? ecc.
d. il tempo di stesura, nella considerazione del diverso valore che hanno una testimonianza contemporanea ed una lontana nel tempo dai fatti che interessano.
Una fonte, pur risultando nel complesso veridica e meritevole di fiducia circa la sua obiettività, può riportare qualche notizia non vera. Non è sufficiente quindi la critica delle fonti ma occorre vagliare anche i fatti poiché una fonte, pur se sicura, può per un particolare motivo, deformare uno specifico evento.

Caso a sè stante è l’errore, atto inconsapevole causato da disattenzione, da ricordo non esatto o da informazione erronea. E’ molto difficile accertare sia perché dell’errore vero e proprio perché inconsapevole manca il movente, sia perché per individuarlo occorre essere già pervenuti ad un buon livello di conoscenza.

massimo.coltrinari
(massimo.coltrinari@libero.it)

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