b. La Tecnica procedurale
1.
Premessa 2. Partizione metodologica. 3. Le operazioni preliminari. 4. La
ricerca e la raccolta del materiale di studio. 5. La critica. 6. La comprensione o sintesi. 7. La esposizione
1. Premessa
Queste note, come detto, sono rivolte al Frequentatore ed allo Studente,
il quale, nei suoi diversi gradi di preparazione di percorso educativo, istruttivo,
scolastico o professionale, dovrà adattare le medesime alla sua situazione
personale e al momento. In questa prospettiva non si intende con questa parte
dedicata alla tecnica procedurale esaminare in profondità gli aspetti tecnici
del problema metodologico della storia; si vuole soltanto indicare alcuni
criteri che potrebbero essere seguiti di carattere generale, atti ad agevolare
la ricostruzione di un avvenimento storico appartenente ad un passato che si
vuole conoscere.
Chabot scrive che “ogni ricerca abbisogna di particolari
avvertenze critiche, di un procedimento metodologico suo proprio, che nessuna
teoria generalizzante potrebbe mai dare e che solo la “discrezione” del singolo
studioso, il suo senso storico, il suo direi “fiuto” affinato dall’esperienza
gli possono suggerire.”[1]
I criteri che si presentano sono di carattere generale, ad ampio spettro,
che opportunamente interpretati, possono essere utilizzati sia dallo studente
delle scuole medie superiori, impegnato nel programma “Storia in Laboratorio”,
sia dal Frequentatore di un master di primo livello, arduo ed impegnativo, che
determinerà ed inciderà il suo ulteriore corso professionale. Anche nella
metodologia, quindi, è presente una rilevante nota soggettiva.
I criteri che saranno indicati riguardano soltanto il recente passato.
Questo perché l’addentrarsi profondamente nel tempo trascorso, o affrontare
temi specifici anche del passato recente, implica particolari conoscenze e la
sicura utilizzazione delle scienze dette ausiliari della storia[2]
e, pertanto, non può essere che compito del professionista, e non dello
studente o del frequentatore.
[1]
Chabod F., Lezioni di metodo storico”, Bari,
Laterza, 1969, pag. 3
[2]
Quali, da un verso, l’epigrafia, la paleografia, la diplomatica, la
numismatica, la sfragistica, e dall’altro quelle tipiche militari quali
l’araldica, l’uniformologia, la vessillogia, ecc.
massimo coltrinari
(massimo.coltrinari@libero.it)
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