b. La Tecnica procedurale
1.
Premessa 2. Partizione metodologica. 3. Le operazioni preliminari. 4. La
ricerca e la raccolta del materiale di studio. 5. La critica. 6. La comprensione o sintesi. 7. La esposizione
massimo coltrinari
(massimo.coltrinari@libero.it)
4. La ricerca e la raccolta del
materiale di studio.
Il materiale di studio si distingue in due gruppi: bibliografia e fonti.
La Bibliografia comprende le opere già redatte riguardanti in tutto o in parte
l’argomento definito e delimitato. Vi è una corrente di pensiero che reputa non
utile l’esame preventivo della bibliografia esistente nel timore di esserne
influenzati. E’una scelta, che può essere condivisa o meno. Per i non iniziati,
frequentatori o studenti, questa è una non scelta. E’ estremamente necessario
conoscere la bibliografia esistente soprattutto per fare il punto su quanto si
è acquisito, su quanto è incerto o controverso su quanto si ignora.
La Bibliografia, in questi casi, può essere articolata in:
Bibliografia generale, per un inquadramento generale della ricerca
Bibliografia di riferimento, quelle opere che possono o trattano alcuni
aspetti utili o particolari
Bibliografia di pertinenza, quelle opere che è indispensabile conoscere a
livello generale relative al fatto studiato.
Bibliografia particolare, tutte le opere che hanno già trattato il fatto
in particolare.
La costruzione della Bibliografia è agevolata dalla esistenza di
specifiche pubblicazioni, detti cataloghi o repertori, facilmente
rintracciabili.[1]
Con l’acquisizione della bibliografia e delle fonti, esiste un passaggio
molto delicato, cioè l’esame critico del medesimo. Questa fase si può definire
come “prendere nota delle tracce”, cioè le informazioni, i dati, le cognizioni
che, riferendosi comunque al fatto di interesse, ne permettono la
ricostruzione.[2] Come si ordinano o si riordino le tracce è
una soluzione del tutto personale, basata sulla finalità che si è preposto, su
ciò che convenga letteralmente trascrivere oppure soltanto sintetizzare.
Importante è avere un ordinato sistema di lavoro che permetta di economizzare
al massimo il tempo, obiettivo questo facilmente conseguibile con gli attuali
sistemi informatici.
[1]Per
la seconda guerra mondiale L’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito,
ad esempio, ha pubblicato l’opera, seguita da altri otto volumi, “Saggio
Bibliografico sulla Seconda Guerra Mondiale”, che rappresenta una base
indispensabile per affrontare qualsiasi ricerca inerenti il predetto conflitto.
[2]Per
dirimere un eventuale dubbio circa la differenza tra fonte e traccia ci si
servirà di un esempio. Si supponga che il tema di ricerca sia la ricostruzione
della figura del generale Umberto Utili, uno dei protagonisti della Guerra di
Liberazione 1943-1945. Un profilo compiuto lo si troa nel volume n. 1 di questa
collana, “Un generale scomodo, Umberto Utili”, di Edoardo Giorni
di Vistarino e Alessandro Cicogna Mozzoni, in cui la figura di Utili viene
ampiamente tratteggiata nell’arco di tutta la sua carriera di Ufficiale. La
pubblicazione anzidetta costituisce la fonte bibliografica, mentre particolari
notizie riguardo Utili costituiscono le “tracce”
che, stralciate dal libro ed unite a quelle desunte da altre fonti
costituiscono la ricostruzione che si sta perseguendo.
massimo coltrinari
(massimo.coltrinari@libero.it)
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