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venerdì 6 novembre 2015

Ricostruzione di un avvenimento militare. 2 La Tecnica procedurale. 4. La ricerca e la raccolta del materiale di studio

                                           b. La Tecnica procedurale

1. Premessa 2. Partizione metodologica. 3. Le operazioni preliminari. 4. La ricerca e la raccolta del materiale di studio. 5. La critica. 6.  La comprensione o sintesi. 7. La esposizione

4. La ricerca e la raccolta del materiale di studio.
Il materiale di studio si distingue in due gruppi: bibliografia e fonti. La Bibliografia comprende le opere già redatte riguardanti in tutto o in parte l’argomento definito e delimitato. Vi è una corrente di pensiero che reputa non utile l’esame preventivo della bibliografia esistente nel timore di esserne influenzati. E’una scelta, che può essere condivisa o meno. Per i non iniziati, frequentatori o studenti, questa è una non scelta. E’ estremamente necessario conoscere la bibliografia esistente soprattutto per fare il punto su quanto si è acquisito, su quanto è incerto o controverso su quanto si ignora.
La Bibliografia, in questi casi, può essere articolata in:
Bibliografia generale, per un inquadramento generale della ricerca
Bibliografia di riferimento, quelle opere che possono o trattano alcuni aspetti utili o particolari
Bibliografia di pertinenza, quelle opere che è indispensabile conoscere a livello generale relative al fatto studiato.
Bibliografia particolare, tutte le opere che hanno già trattato il fatto in particolare.

La costruzione della Bibliografia è agevolata dalla esistenza di specifiche pubblicazioni, detti cataloghi o repertori, facilmente rintracciabili.[1]

Con l’acquisizione della bibliografia e delle fonti, esiste un passaggio molto delicato, cioè l’esame critico del medesimo. Questa fase si può definire come “prendere nota delle tracce”, cioè le informazioni, i dati, le cognizioni che, riferendosi comunque al fatto di interesse, ne permettono la ricostruzione.[2]  Come si ordinano o si riordino le tracce è una soluzione del tutto personale, basata sulla finalità che si è preposto, su ciò che convenga letteralmente trascrivere oppure soltanto sintetizzare. Importante è avere un ordinato sistema di lavoro che permetta di economizzare al massimo il tempo, obiettivo questo facilmente conseguibile con gli attuali sistemi informatici.




[1]Per la seconda guerra mondiale L’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, ad esempio, ha pubblicato l’opera, seguita da altri otto volumi, “Saggio Bibliografico sulla Seconda Guerra Mondiale”, che rappresenta una base indispensabile per affrontare qualsiasi ricerca inerenti il predetto conflitto.
[2]Per dirimere un eventuale dubbio circa la differenza tra fonte e traccia ci si servirà di un esempio. Si supponga che il tema di ricerca sia la ricostruzione della figura del generale Umberto Utili, uno dei protagonisti della Guerra di Liberazione 1943-1945. Un profilo compiuto lo si troa nel volume n. 1 di questa collana, “Un generale scomodo, Umberto Utili”, di Edoardo Giorni di Vistarino e Alessandro Cicogna Mozzoni, in cui la figura di Utili viene ampiamente tratteggiata nell’arco di tutta la sua carriera di Ufficiale. La pubblicazione anzidetta costituisce la fonte bibliografica, mentre particolari notizie riguardo Utili costituiscono le “tracce” che, stralciate dal libro ed unite a quelle desunte da altre fonti costituiscono la ricostruzione che si sta perseguendo.


massimo coltrinari
(massimo.coltrinari@libero.it)

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