b. La Tecnica procedurale
1.
Premessa 2. Partizione metodologica. 3. Le operazioni preliminari. 4. La
ricerca e la raccolta del materiale di studio. 5. La critica. 6. La comprensione o sintesi. 7. La esposizione
massimo coltrinari
(massimo.coltrinari@libero.it)
7. L’esposizione
L’esposizione nulla aggiunge a quanto conseguito in sede critica delle
fonti e della sintesi; non è quindi parte essenziale della metodologia. In
essa, peraltro, compare come fattore determinate la capacità di ciascuno di
esprimere per iscritto il proprio pensiero. [1]Quantunque
il valore di una indagine storica non dipenda dall’essere scritto bene o meno
bene, è indubbio tuttavia che l’uso appropriato ed elegante della lingua,
l’accuratezza dello stile, conferiscono dignità al lavoro storiografico e nel
contempo ne rendono la lettura piacevole, a volte suggestiva. La parte
preminente che nell’esposizione hanno le doti di scrittore di ciascuno, rende
impossibile la prescrizione di norme, ad eccezione delle poche seguenti:
- stabiliti
in sede di sintesi i concetti fondamentali da trattare, occorre ripartire
la materia in capitoli ed eventualmente in parti la cui successione,
logica e cronologica insieme, deve evidenziare la completezza e la
consequenzialità della trattazione.
- La
partizione della materia non deve essere eccessiva per non far “perdere il
filo” al lettore e comunque deve comprendere una fase dell’indagine, o un
episodio o l’esame del problema, sempre in modo compiuto.
- Le
citazioni devono essere assolutamente esatte e corredate da annotazioni
indicanti l’autore, l’opera, la città, l’editore, l’anno di pubblicazione,
la pagina ed altre che si ritengono opportune.
- Nel
periodare occorre rifuggire o ridurre all’indispensabile l’uso di lettere,
trattini ecc.
- La eventuale trascrizione di documenti va collocata in appendice
In merito alla partizione logico-cronologica della materia, si indica
come possibile schema di esposizione di un fatto militare del passato il
seguente.
-
premessa: è la precisazione dell’argomento dello studio e delle finalità
dell’indagine. Eventualmente, contiene l’indicazione dei motivi che hanno
indotto alla scelta del particolare tema.
-
introduzione: è la descrizione dell’ambiente naturale, della situazione generale dei
contendenti nelle varie componenti, dei precedenti;
-
ricostruzione del fatto: è l’esposizione dello svolgimento della
vicenda; inizia con l’esame della situazione particolare e degli intendimenti
operativi delle forze contrapposte.
-
considerazioni conclusive: comprendono una disamina sui tratti salienti
del fatto esaminato, nonché i motivi del suo successo o del suo insuccesso e
sulle sue conseguenze, al fine di esprimere un giudizio dal quale discendono in
modo esplicito o implicito ammaestramenti connessi alle finalità che lo studio
si era preposto.
E’ evidente che fondamentali sono le parti riguardanti la ricostruzione
del fatto e le considerazioni conclusive. Mentre nella prima è preminente il
valore obiettivo della completezza e dell’accuratezza dell’indagine, nella
seconda è preminente il valore soggettivo della rielaborazione interiore.[2]
inizio sezione o parte: facoltativo (eliminare fino
a interruzione di sezione se non si desidera)
[1]Si
inserisce qui l’uso degli strumenti informatici nel momento della esposizione.
Pur se questi aiutano, un uso spinto verso perfezionismi ricercati di questi
strumenti, può dare a volte l’impressione di superficialità e di scarsa
penetrazione dell’argomento mascherando queste lacune da effetti speciali. E’
l’errore in cui spesso cade il frequentatore o lo studente, convinto di
aggirare eventuali ostacoli con mezzi che sono estranei a quanto si sta
proponendo.
[2]A
conclusione di questo capitolo si danno alcune indicazioni bibliografiche che
potrebbero essere utili per ulteriormente approfondire i concetti esposti. Cfr.
Bloch M., Apologia della storia o il mestiere dello storico, Torino,
Einaudi, 1974, Topolski J., Metodologia della ricerca storica, Bologna,
Il Mulino, 1975; Le Goff J., Intervista sulla storia, a cura di Macello
F., Bari, Laterza, 1982. per una rassegna di lavori storici può essere utile
AA. VV., La storiografia italiana degli ultimi vent’anni, Bari, Laterza,
1989 (3 Voll.) e successivi aggiornamenti. Per la ricerca d’archivio Della
Peruta F., Biblioteche ed archivi. Guida alla consultazione, Milano,
Franco Angeli, 1985; Crucci P., Le fonti archivistiche:ordinamento e
conservazione, Roma, la Nuova Italia Scientifica , 1989; inoltre un
indispensabile strumento per le indicazioni sul materiale conservato negli
Archivi Italiani è AA. VV., Guida generale degli Archivi di Stato italiani, Roma,
Ministero per i beni culturali e
ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1986-1998; Giannone G., Archivi,
Biblioteche, Musei Militari. Lo stato attuale, le funzioni sociali, gli
sviluppi, Atti del Convegno di studi, Roma, 19-20 Ottobre 1005, Roma,
Ministero della Difesa, Commissione Italiana di Storia Militare.
(massimo.coltrinari@libero.it)
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