a. La
Teoria
1. La
Storia quale passato e quale conoscenza del passato. 2. La Storia quale
conoscenza. 3. Le Fonti Storiche. 4. Le partizioni della Storia. 5. Relazione
Storia e Storiografia. La funzione dello Storico. 6. La filosofia della Storia.
7. Il concetto di svolgimento. 8 .La Storia Militare.
massimo coltrinari
massimo.coltrinari@libero.it
7. Il concetto di svolgimento ed il concetto
di continuità.
In presenza di disparità delle impostazioni ed
interpretazioni che si formalizzano in dottrine più o meno accettate e seguite,
preme porre in rilievo in concetto del divenire storico, che porta ad una
concezione del corso delle vicende storiche quale svolgimento, svolgimento non
pacifico, ma risultante da crisi, tensioni, conflitti. Quando si sviluppa è
insieme un finire di essere ed un cominciare ad essere, ogni epoca non è
soltanto l’antecedente di quella successiva ma è anche la matrice, sicchè nel
passato è la genesi di ogni presente. Al
concetto di svolgimento è connesso quello di continuità, Nella storia non vi
sono fratture né materiali né ideologiche ma i passaggi sono graduali, sicché è
fittizia ogni periodizzazione, intesa come divisioni in ere e in secoli, sia in
termini storici quale “rinascimento”, “barocco”. La periodizzazione qualsiasi
forma essa assuma, è una costruzione astratta, artifizio della nostra mente a
fini utilitaristici.
Lo svolgimento non ha velocità costante, ma variabile; i vari settori
dell’attività umana, religioso, politico, artistico, militare, pur se connessi
ed interdipendenti, presentano una velocità di svolgimento propria. Da qui
l’asserito pluralismo della storia, termine indicante il fenomeno per cui ogni
aspetto della civiltà, e quindi della sfera militare, presenta una vita
distinta, pur se non separata, da quella degli altri. Il suo svolgimento può
risultare non sincronizzato con quello di quest’ultimi.
Se lo svolgimento avviene fra lotte e tensioni, siano esse considerate
urto fra tesi e antitesi ovvero superamento di momenti negativi impliciti del
positivo, la conflittualità non è un fenomeno di oggi ma di sempre, e la storia
non è mai commedia, ma sempre dramma.
Di conseguenza rivoluzioni e guerre, anche quelle non condotte con l’uso
delle armi, come quelle economiche, sociali, “di pace” (i vari interventi
relativi alle Peace Support Operations), costituiscono il culmine di questo
dramma, guerre e rivoluzioni imprimono un incremento di velocità allo
svolgimento che modifica profondamente la preesistente struttura della società.
Il loro studio, quindi, ha un notevole interesse ai fini della comprensione del
divenire umano.
massimo coltrinari
massimo.coltrinari@libero.it
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