SCENARI, REGIONI, QUADRANTI
Progetto Prigionia 2021/1
Clima dell'altopiano. - Nei confronti dell'acrocoro etiopico mancano finora (1937) all'infuori che per Gondar, Addis Abeba, Let Marefià e per le zone del Tigrai e dell'Harar, dati attendibili di osservazioni strumentali.
Gli studi sinora apparsi in argomento sono i seguenti: Dove Karl Kulturzonen van Nord Abessinien, in Petermanns Mitteilungen, Gotha, 1890; De Castro e Oddone, La città ed il clima di Addis Abeba, nel Bollettino Società Geografica Italiana, ., vol. X, Roma, 1909; De Castro L. e Oddone E., Risultati delle Osservazioni metereologiche ad Addis Abeba ed Addis Alem nel bacino dell'Hauase in Abissinia nel Bollettino della Società Geografica Italiana, Roma, vol V, 1905; Eredia e L. De Castro, Sulla climatologia dell' Etiopia, nel Bollettino della Società Geografica Italiana. 1914. Osservazioni meteorologiche furono fatte dall’Intendenza militare italiana in tutte lecalità occupate. La temperatura minima assoluta raramente raggiunge, in questa regione, lo zero; invece le brinate vi si possono considerare abbastanza abbastanza frequenti anche per l’intenso irraggiamento notturno.
Le temperature massima assoluta variano sui 24-35 gradi centigradi e soltanto raramente si possa segnalare giornate con 30°. L'anno meteorologico, secondo Eredia o De Castro, si può dividere. sempre per quanto riguarda Addis Abeba, in quattro periodi termici:
1° Periodo Caldo: dalla prima decade di marzo alla seconda decade di giugno
2° Periodo relativamente caldo: dalla terza decade di ottobre
3° Periodo freddo: dalla prima decade di novembre alla prima decade di gennaio
4° Periodo relativamente freddo: dalla seconda decade di gennaio alla terza decade di febbraio.
Si possono, così, differenziare nei riguardi delle precipitazioni quattro periodi, ciascuno della seguente durata:
a) Periodo molto piovoso: dalla terza decade di giugno alla seconda decade di settembre.
b) Periodo relativamente secco: dalla terza decade di settembre alla seconda decade di novembre:
c) Periodo secco: dalla terza decade di novembre alla seconda decade di febbraio:
d) Periodo relativamente piovoso: dalla terza decade di febbraio alla seconda decade di giugno.
Relativamente all'umidità dell'aria, per ciò che concerne Addis Abeba, ci soccorrono i dati raccolti dal Lyons dal 1900 al 1904, dati che riportiamo dallo studio dell'Eredia e di L. De Castro, considerando la media delle osservazioni prese, rispettivamente, alle ore nove del mattino ed alle 21.
Gennaio 53 Febbraio 54, Marzo 67, Aprile 70, Maggio 58, Giugno 73, Luglio 78, Agosto 87, Settembre 85, Ottobre 63, Novembre 53, Dicembre 48.
Per concludere, se vogliamo, nei riguardi dello Scioa, riferirci alle nostre stagioni, bisogna dividere l'anno meteorico in quattro periodi, chiamati rispettivamente in scioano: tebbi, hagai, todi, kerempt.
a) Inverno (ottobre, novembre, dicembre): bassa temperatura, scarsezza di pioggia, Elevata escursione diurna, minima umidità relativa, ragguardevole numero di giorni sereni, predominio dei venti di est.
b) Primavera (gennaio, febbraio); mite temperatura, mancanza relativa di pioggia. Elevata escursione diurna, minima umidità relativa, ragguardevole numero di giorni sereni; predominio dei venti di sud-est.
c) Estate (marzo, aprile, maggio, luglio): elevata temperatura, pioggia relativamente abbondante, media escursione diurna, media umidità relativa, pochi giorni sereni, predominio dei venti di sud-est.
d) Autunno (luglio, agosto, settembre.): mite temperatura, abbondanza di pioggia, minima escursione diurna, elevata umidità relativa, pochi giorni sereni, predominio dei venti di nord e di sud-est.
Il clima dell'altopiano è saluberrimo ed è questa la ragione che meglio spiega l'incremento delle popolazione che in esso si è stabilita. Nelle sue plaghe temperate crescono tutte le colture a cominciare dalle cerealicole, e prosperano il tabacco, il caffè ed il lino. Gli indigeni, com'è noto, differenziano pure, nel loro paese, tre zone climatico-agrarie; che corrispondono alle tre regioni agrarie dell'Abissinia propriamente detta: la Quellà, che è la zona calda delle pianure e delle vallate (m. 600-1500), la Woina Dogà o Woina Dagà (1800 – 2200) regione temperata dell'altopiano, dove prevalgono le vigne ecc.; infine la Degà o Dagà che è la zona alpina con flora e fauna diverse dalle precedenti.
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