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sabato 19 ottobre 2024

A proposito di Vittoria Mutilata: una sconfitta tutta italiana


La capacita tutta italiana di spostare la colpa su altri invece di affrontare la questione con un attento esame autocritico, porta alla creazione dei falsi miti autogiustificativi. E’ il caso della Vittoria Mutilata. Le Grandi potenze. Soprattutto la Francia ci hanno negato i frutti della vittoria non riconoscendo la nostra sovranità su Fiume e la Dalmazia ai danni della Serbia, ovvero della Jugoslavia.

Certamente la Francia all’indomani della Vittoria adottò una politiche che pose le basi della sua sconfitta nel 1940, non fu certo comprensiva alle aspirazioni italiane e questo va messo in bilancio.

Ma la vera ragione per cui non ottenemmo nulla a Wersailles alla conferenza di pace fu la sprovvedutezza e la miopia dei nostri rappresentanti politici, in particolare Vittorio Emanuele Orlando e Sidney Sonnino. Per la prima volta, come abbiamo scritto nei post precedenti, l’Italia era ammessa al cerchi magico delle Potenze Mondiali e sul tappeto vi erano problemi di ordine mondiale. Un approccio planetario, di grande respiro, lasciando in secondo piano la questione di Fiume e della Dalmazia, avrebbe dato prestigio e considerazione all’Italia. Conseguentemente avrebbe ottenuto qualche cosa in più in termini di risarcimento dei danni di guerra, nella ripartizione delle colonie ex tedesche, di concessioni e agevolazioni su aree di ricerca per il petrolio ed altre materie strategiche. Conquista la fiducia di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, si poteva affrontare la questione di Fiume e della Dalmazia. L’atteggiamento adottato dai nostri rappresentanti, non sorretti da un apparato diplomatico degno di questo nome portò ad una contrapposizione sterile, che sfociò nella poco dignitosa e sterile decisione di abbandonare la Conferenza, per poi ritornarci per sentirci dire che cosa gli altri avevano deciso.

La Vittoria Mutilata di dannunziana memoria è la sconfitta politico-diplomatica frutto di politici non all’altezza della situazione e di un apparato diplomatico insufficiente. Vinta la guerra, fu persa la pace, con tutte le conseguenze negative che si ebbero.






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