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martedì 10 settembre 2024

Caratteri Geografici dei territori dell'Impero (1936-1941). Etiopia. II Parte Il Rilievo

 SCENARI, REGIONI, QUADRANTI

Progetto Prigionia 2021




Il Rilievo

Il rilievo del paese è costituito da due serie di altopiani o gruppi montani dall'aspetto tabulare, incisi da profondi burroni: il primo della lunghezza di circa km. 1500, ha andamento verticale. Comincia nella Colonia Eritrea, dalla valle del Mareli al Tigrai comprende parte dell'Amhara e del Goggiam e prosegue fino allo Scioa fra il corso medio del Nilo Azzurro (Abai) da una parte e la profonda depressione dell'Anasc dall'altra. Presenta molte elevazioni, fra cui l'Amba Alagi (m. 3411) l'Abuya Miedà (m. 4.000). Ad ovest di tale spina verticale si distaccano catene secondarie, che tuttavia presentano montagne altissime. Per esempio, la lunga catena Borogtà, fra il Rodolfo ed il Lago Regina Margherita col monte Gughe (m. 4.200). Questi monti, dall'aspetto come s'è detto tabulare, con qualche cima, che da lontano appare rotondeggiante, sono quelli che nell'antichità erano chiamati dagli arabi Gebel el Kamri o Monti della Luna anche perché la presenza di vasti giacimenti di caolino li faceva risplendere di riflessi bianco-argentei.

Al di sopra, sempre appartenenti all'accennato sistema i monti del Gimma, del Caffa e dell’Upllega, dell'Uollega, fra i quali il Monte Ciocci alto m. 3010.

Ma le maggiori sommità dell'Etiopia si trovano nel Semien e nel Goggiam. Ricordiamo qualcuna fra le cime più note, oggi, agli Italiani: le ambe isolate di Debra Tabor, Debra Sinà, Debra Uere, ecc, il monte Bolahit (m. 4.520), l'Alai (m. 4.480), il Ras Dascian (m. 4.620) nel Semien: il monte Biala (m. 3.806), l'Abuna Josef (m. 4.196) nel Lasta; il monte Collo (m. 4.300) nell'Amhara.

Mentre precipita bruscamente verso il deserto dancalo l'altopiano va, invece, lentamente degradando e perdendo quota dalla parte del Sudan Anglo-Egiziano. È il rilievo orografico orientale, che permette, per la maggiore uniformità del terreno, una più facile viabilità, una migliore agricoltura, l'affermazione sedentaria delle popolazioni. e le ambe sono formate da arenarie biancastre e da basalti brunastri. Il sistema orografico somalo a sua volta, decorre orizzontalmente fra il Lago Rodolfo e la valle dell'Auase ed è separato dall'acrocoro abissino, propriamente detto, da una grande spaccatura, formata dalla successione dei laghi Stefania, Ciamò, Margherita, Auasa, Scialà, Horà, Langanò, Zuai e dal vallone superiore del fiume Auasc. Ad est del Lago Margherita, s'incontrano i monti Giam Giam, che raggiungono i m. 3.600, poi le zone montuose dei Galla Arussi, coi monti Galamo (m. 4.217), il monte Badda, l'Encuolo: infine l'altopiano di Harar con il Garamulata. Questo va rapidamente degradando, procedendo verso Gildessa in soli km. 30, con una variazione di quota di oltre m. 1.500.

Caratteristica del sistema orografico somalo è il suo lento e regolare abbassarsi verso la costa dell'Oceano Indiano. Esso è, poi, meno aspro ed anche meno elevato di quello abissino, sebbene in qualche punto vi siano montagne di considerevole altezza. Soltanto nei tratti per il Canale Doria e le sorgenti dell'Uebi Scebeli ricorda un poco l'altopiano abissino per l'uniformità della superficie orizzontale e per il paesaggio vegetale.







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