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martedì 30 novembre 2021

Indici Novembre 2021

 

SOMMARIO

ANNO LXXXII, Supplemento on line, X, n.69

Novembre 2021

www.valoremilitare.blogspot.com

Massimo Coltrinari, Editoriale, Novembre  2021

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data        28.11.2021

Massimo Coltrinari, Copertina, Novembre 2021

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data        29.11.2021

 

DIBATTITI

 

Giovanni Cecini, I Soldati Ebrei di Mussolini. Pubblicazioni

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 12.11.2021

RedazionaleRoberto Olevano. Gli Italiani nelle armate Napoleoniche

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 15.11.2021

Osvaldo BiribicchiOsvaldo Biribicchi La Guerra di Liberazione. Progetto.

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 16.11.2021

RedazionalePadre Minozzi e le Case del Soldato  - Presentazione del Volume - 19 novembre 2021 ore 17 - Piazza Galeno 1 Roma

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 19.11.2021

Chiara Mastrantonio, INCONTRI CON l'AUTORE. Massimo Squillaci e il volume su Padre Minozzi. La divulgazione

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 20.11.2021

 

ARCHIVIO

 

Redazionale1° Centenario della traslazione della Salma del Milite Ignoto. 1921 - 2021

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 4.11.2021

Redazionale, Giovanni Messe. Relazione 1941. La Battaglia di Natale.

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 5.11.2021

Luigi Marsibilio, Ordinamenti del Regio Esercito 1940

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 10.11.2021

Giampaolo Serone, La Collaborazione con la casa editrice Archeo Ares

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 14.11.2021

Maria Luisa Suprani Querzoli, Maria Luisa Suprani Querzoli: Capitano Pietro Zaninelli

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 22.11.2021

Redazionale, Il ricordo dei Ferrovieri Caduti nella Grande Guerra

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 26.11.2021

 

 

 CESVAM NOTIZIE

CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

 

Redazionale, Psichiatria e Psicologia Militare. Roma 25 novembre 2021

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 2.11.2021

Redazionale, Save the Date. Presentazione del Volume su Padre Minozzi a novembre

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 3.11.2021

RedazionaleMaster e Corsi di Aggiornamento e Perfezionamento. Sinossi.

Azione di promozione e conoscenza

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 6.11.2021

RedazionaleINFOCESVAM 1 NOVEMBRE 2021

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 6.11.2021

RedazionaleStefano Mangiavacchi. Comunicato. Comune Castiglion Fiorentino

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 7.11.2021

RedazionaleAttività CESVAM in ambito universitario

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 11.11.2021

RedazionaleSistema di edizione e pubblicazione del CESVAM. I Blog Geografici

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 13.11.2021

RedazionaleChiara Mastrantonio. La Piattaforma CESVAM e la divulgazione

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 17.11.2021

RedazionaleRiunione della Direzione. 19 novembre 2021 Lineamenti CESVAM

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 21.11.2021

Maria Luisa Suprani QuersoliUn premio per Maria Luisa Suprani Quersoli collaboratrice CESVAM

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 23.11.2021

RedazionaleRiaperta la Federazione di Iglesias dell'Istituto del Nastro Azzurro.

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 26.11.2021

 

UNA FINESTRA SUL MONDO

 

RedazionaleL'Afghanistan: la situazione prima del ritiro delle Forze Statunitensi

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 24.11.2021

 

GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

 

RedazionaleSpesa Militare ed economia globale

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 25.11.2021

 

 

MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE

 

RedazionaleIconografia. Brigata Caltanisetta Prima Guerra Mondiale

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 11.06.2021

 

 

ARCHIVI, MUSEI, BIBLIOTECHE

 

Redazionale1° Centenario della traslazione della Salma del Milite Ignoto. 1921 - 2021

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 4.11.2021

 

 

APPROFONDIMENTI

 

RedazionaleL'avventura polare del gesuita Giuseppe Gianfranceschi

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 1.11.2021

 

 

SCENARI, REGIONI QUADRANTI

 

RedazionaleRepubblica Democratica del Congo

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 9.11.2021

RedazionaleUzbekistan Un paese chiave nell’Asia Centrale

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 18.11.2021

RedazionaleAtlante delle guerre: la situazione

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 27.11.2021

AUTORI

 

 

Bottoni Roberta, Istituto del Nastro Azzurro

Coltrinari, Massimo direttore CESVAM

Francesco Attanasio, Presidente della federazione di Siracusa

Baldoni, Massimo, pseudonimo

Laura Monteverde, Cesvam

Paola Tomasini, Cesvam

Chiara Mastrantonio, collaboratrice CESVAM

Elsa Bonacini, collaboratrice CESVAM

Osvaldo Biribicchi, Associato CESVAM

Alessia Biasiolo, collaboratrice CESVAM

Luigi Marsibilio, membro del Collegio dei redattori della Rivista

Giancarlo Ramaccia, vice direttore CESVAM

lunedì 29 novembre 2021

Copertina novembre 2021

                                                   



QUADERNI ON LINE



Il tempo della potatura





                                           Anno LXXXII, Supplemento on line, X 2021, n. 72

  Novembre 2021
valoremilitare.blogspot.com
www.cesvam.org

domenica 28 novembre 2021

Editoriale mese di novembre 2021 Il Tempo della Riflessione

 Editoriale


Prosegue nel mese di novembre la riflessione all'indomani del XXXI Congresso Nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro tenutasi ad Arezzo nell'ottobre scorso. Riflessione che sicuramente avrà ulteriori spunti all'indomani del Consiglio Nazionale  del 29 Novembre 2021. Tale Consiglio ha un nutritissimo ordine del giorno. In realtà il nodo principale da sciogliere, come tutte le cose che vanno ad iniziare, (siamo alla vigilia di un nuovo quadriennio) è chiarire in modi definitivo il rapporto tra realtà ( e quindi possibilità) e desideri. Almeno all'interno del CESVAM si sente la necessita di fare una precisa e dettaglia analisi delle possibilità operative e le reali possibilità di realizzazione. Ultimamente il Direttivo del CESVAM, non solo ha proceduto a non rinnovare a 13 collaboratori, troppo propensi a parlare ma poco disponibili a fare, ma ha respinto oltre 4 progetti proposti in quanto, ad un esame di fattibilità, non vi sono le energie sia in termini di ore-lavoro che di disponibilità di persone addette per la propria realizzazioni. In base a quanto già assunto il CESVAM almeno fino a giugno 2022 non ha la possibilità di dare corso a nessuna nuova iniziative. Il reale ostacolo a tutto questo è la scelta di nuove persone; esperienze ultime stanno a dimostrare che costoro si rilevano più che altro un peso che un vantaggio, creando difficoltà e sostanzialmente mirando, ma è giusto, anche ad una retribuzione economica, di cui non si è in grado di accordare.

Ora tutto è focalizzato, per il CESVAM, alla chiusura dei progetti in corso, alla chiusura dei programmi in corso, ed al mantenimento degli impegni presi. (Sito dell'Istituto, Valore Militare, Pagine Notiziario, Rivista, Piattaforna CESVAM, InfoCESVAM, Campagna di Informazione e Divulgazione) 

 Si è iniziato a rivedere processi di lavoro, che il COVID ha alterato, riportando il tutto alla Presenza mentre cercare di annullare il lavoro a distanza, che si è assolutamente rilevato improduttivo. Inoltre è stato messo un parametro di riferimento. Tutti coloro che collaborano con il CEVSAM, a qualsiasi titolo, se vogliono continuare a farlo devono mostrare di essere interessati alle proposte del CESVAM ed alle sue realizzazioni. Un primo dato di rilevamento è rappresentato dagli "Incontri con l'Autore". Come per ottobre, anche a novembre verranno inoltrati gli inviti, ad personam,  per la presenza a questa iniziativa; le risposte avute, attentamente valutate e inserite in apposito file che sarà utilizzato per chiarire e determinare la collaborazione futura. Si continuerà a non inoltrare inviti "erga omnes" in quanto avere presenze che fanno solo numero non rientra negli interessi del CESVAM, che come noto, non è un' associazione o un dopolavoro e non è interessato alla massa.

Tutto questo in relazione anche alle nuove esigenze e prospettive che si stanno profilando all'orizzonte, che aprono scenari interessanti in tema di ricerca e studio, tutti ampiamente retribuiti (Università di Lipsia, Universitas Libertatis, Universita Cusano, Varie Fondazioni) che darebbero al CESVAM possibilità di nuovi orizzonti di più alto ed indubbio prestigio e rilevanza e ai singoli componenti, sopratutto ai più giovani, possibilità economica da non disprezzare. Opportunità che sarebbe un vero peccato non cogliere.

(massimo coltrinari)


sabato 27 novembre 2021

Atlante delle guerre: la situazione

 SCENARI, REGIONI, QUADRANTI

Le parole del direttore

Fragili Equilibri

L’Africa ancora dolente della Guinea e della Repubblica Centrafricana; i corridoi umanitari del post Afghanistan tornato ai Talebani; il balzo in avanti dei prezzi delle materie prime; gli equilibri mondiali in cambiamento dopo l’annuncio di Aukus. L’Atlante si è occupato del Mondo anche questo mese, cercando di indagare le ragioni delle ingiustizie, parlando di ciò che non si racconta, delle strategie, delle scelte che influiranno sulle nostre vite nei prossimi anni. Ci prepariamo così all’appuntamento del Forum Mondiale delle città e dei territori di pace a Città del Messico. Ci saremo, per raccontare l’esperienza italiana. E mentre ci confronteremo con le storie degli altri, prepareremo l’uscita della nuova edizione dell’Atlante cartaceo. Ormai è quasi pronto: la festa per la decima edizione fra poco potrà iniziare.

 da Newsletter novembre 202 www.atlantedi guerre.it

venerdì 26 novembre 2021

Riaperta la Federazione di Iglesias dell'Istituto del Nastro Azzurro.

  NOTIZIE CESVAM

GIORGIO MADEDDU




Articolo 1. Ricostituzione Sezione di Iglesias ed Elezioni direttivo

Il 30 ottobre scorso si è ricostituita ad Iglesias la sezione dell’Istituto del Nastro Azzurro.

L’Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor Militare, costituitosi a Roma il 26 marzo 1923, eretto in Ente Morale con R.D. 31 maggio 1928 n.1308 vide sin dalla sua nascita la partecipazione di numerosi decorati al Valore militare della Città di Iglesias con scopo principale di affermare ed esaltare con l’esempio e con opere di propaganda il valore e le virtù militari italiane diffondendo, particolarmente nei giovani, la coscienza dei doveri verso la Patria.

La sezione di Iglesias partecipava assiduamente, con il proprio labaro, alle cerimonie istituzionali del periodo, assumendo, nello schieramento, la posizione privilegiata dietro il gonfalone della Città e precedendo i labari e le bandiere delle altre associazioni combattentistiche e d’arma.

Con la scomparsa degli ultimi decorati al Valore Militare la Sezione ha perso man mano la sua vitalità interrompendo l’iniziativa a fine anno ’80 con la presidenza del pluridecorato al Valore Militare Faustino Garau deceduto nell’agosto del 1990.

L’enorme patrimonio morale e ideale costituito dai numerosi iglesienti decorati al Valore militare non poteva essere disperso, pertanto, anche al fine di tramandare alle future generazioni valori, coscienza civica e rispetto verso le Istituzioni e verso la Patria si è deciso di ricostituire la Sezione dell’Istituto del Nastro Azzurro di Iglesias.

E’ stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo composto da: Gen. Garau Giovanni, Sigg. Sanna Pierpaolo e Titoni Roberto, il nuovo Consiglio Direttivo ha provveduto a nominare il Gen. Giovanni Garau Presidente della Sezione, il Sig. Roberto Titoni Vice Presidente mentre il sig. Pierpaolo Sanna è stato designato Segretario Tesoriere.



Il gen. Giovanni Garau, Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, ha percorso la carriera nell’Arma dei Carabinieri conseguendo risultati di elevato valore testimoniati, tra l’altro, dalle numerose attestazioni e onorificenze conferite anche da Istituzioni internazionali. Giovanni è figlio dell’ultimo Presidente della Sezione, il maresciallo Faustino Garau decorato di due medaglie di Bronzo e Croce di Guerra al Valore Militare. L’ideale passaggio di testimone tra padre e figlio, se pur dopo trenta anni, rappresenta per l’Istituto la speranza che i valori dei decorati, pur assopiti continuino a vivere e possano riprendere, con nuovo vigore, il percorso di trasmissione alle giovani generazioni della memoria storica nazionale ed i valori fondanti della Repubblica.

Il ricordo dei Ferrovieri Caduti nella Grande Guerra.

 ARCHIVIO

Il Treno del Milite Ignoto

 

Mario Pietrangeli

Michele Antonilli

Nel 1920, l'allora colonnello Giulio Douhet, sulla scorta di analoghe iniziative già attuate in Francia ed in altri Paesi coinvolti nella "Grande Guerra", propose per primo in Italia di onorare i caduti italiani le cui salme non furono identificate con la creazione di un monumento al Milite Ignoto a Roma.

Venne quindi deciso di creare la tomba del Milite Ignoto nel complesso monumentale del Vittoriano in piazza Venezia a Roma.

Sotto la statua della dea Roma, sarebbe stata tumulata la salma di un soldato italiano sconosciuto, selezionata tra quelle dei caduti della Prima guerra mondiale.

La scelta venne affidata a Maria Bergamas, madre del volontario irredento Antonio Bergamas che aveva disertato dall'esercito austriaco per unirsi a quello italiano ed era caduto in combattimento senza che il suo corpo fosse ritrovato.

 

Il 26 ottobre 1921, nella Basilica di Aquileia, Maria scelse il corpo di un soldato tra undici altre salme di caduti non identificabili, raccolti in diverse aree del fronte (San Michele, Alto Isonzo, Cadore, Basso Piave, Asiago, Montello, Pasubio, Tonale, Grappa, Gorizia, Rovereto).

La donna venne posta di fronte a undici bare allineate, e dopo essere passata davanti alle prime seguita da quattro decorati di medaglia d’oro che l’accompagnavano nella scelta, (il generale Paolini, il colonnello Marinetti, l’on. Paolucci e il tenente Baruzzi), non riuscì a proseguire nella ricognizione e gridando il nome del figlio si accasciò al suolo davanti a una bara, che venne scelta.

La bara prescelta fu collocata sull'affusto di un cannone e, accompagnata da reduci decorati di Medaglia d'oro al Valore Militare e più volte feriti, fu deposta in un carro ferroviario appositamente disegnato. Le altre dieci salme rimaste ad Aquileia furono tumulate nel cimitero di guerra che circonda il tempio romano.

Il viaggio si compì sulla linea Aquileia-Roma, passando per Udine, Treviso, Venezia, Padova, Rovigo, Ferrara, Bologna, Pistoia, Prato, Firenze, Arezzo, Chiusi, Orvieto a velocità moderatissima in modo che presso ciascuna stazione la popolazione avesse modo di onorare il caduto simbolo. Furono molti gli Italiani che attesero, a volte anche per ore, il passaggio del convoglio al fine di poter rendere onore al Caduto. Il treno infatti si fermò praticamente in tutte le stazioni.

Il Treno Speciale, approntato a Trieste, si componeva di diciassette vagoni, due dei quali destinati alle autorità ed alla scorta d’onore, mentre i restanti vennero utilizzati per caricare gli omaggi floreali.

A tale riguardo, resta significativa la cronaca  inviata dal corrispondente de  “ La nazione”, presente a bordo del treno. Da “ La nazione” del 1°  novembre  1921,: “Da Bologna a Firenze. Quando siamo partiti da Bologna già  cominciava ad albeggiare, ma noi avevamo ancora negli occhi la visione delle fiaccole rosse  nell’ombra di Castelmaggiore ed il lampo dei razzi tricolori che svegliarono nella Piazza di Bologna il  campanone del Podestà ed il pellegrinaggio ininterrotto dei bolognesi alla salma inviolabile. Così  quando il sole ci sorprese a Casalecchio di Reno avemmo l’impressione di svegliarci da un sonno  pieno di tristezza e senza affanno. A Casalecchio di Reno le donne piangono in ginocchio e gli uomini,  allineati curvi, assistono al passaggio della salma nel sole che ci sorride dai monti dall’Appennino. Qui  a Casalecchio c’è il sindaco comunista Vito Sandri che, malgrado l’ordine di Zanardi che gli proibiva  di partecipare alla cerimonia, è sceso ugualmente alla stazione, ed è commosso come gli altri. A  Marzabotto, ogni uomo, ogni donna, ogni bambino ha un mazzo di ciclamini da deporre sulla bara. A Riola, un mutilato di guerra, certo  Vitali, colpito nella spina dorsale, s’è fatto portare  dal paese di  Gaggio Montano in un carrettino. Ai Bagni della Porretta, il sindaco  socialista Cinotti non voleva  consegnare la bandiera, è sceso egli stesso  attratto dal fascino del rito..col largo cappello a cencio, i  grigi baffi spioventi, a pipa in bocca, le mani in tasca, addossato alla porta della lampisteria vorrebbe   darsi un’aria  disinvolta, e non ci riesce. Quando passa la bara si commuove anche lui, si  scopre il  capo, curva la fronte come investito dall’onda di commozione ed una pioggia di fiori. A Pistoia le  accoglienze sono trionfali: la stazione non riesce a contenere l’enorme folla tra cui sono tutte le  autorità e tutti i rappresentanti delle associazioni cittadine. Lunghe file di donne recano  fiori e  corone: la musica suona, tra la commozione generale, l’Inno del Piave; il clero è al completo e la  benedizione della salma avviene  mentre moltissimi si inginocchiano. Una madre piange  disperatamente presso la bara mentre un mutilato dalle gambe, certo Ricci Domenico, che si è  trascinato in una carrozzella fino alla stazione, lancia fiori e ha gli occhi pieni di lacrime. Ripartiamo  da Pistoia alle 12,45…..” .

Dall’esame delle vecchie foto è possibile distinguere la “doppia” di macchine di testa, seguita da un bagagliaio, da due vetture comunemente definite “centoporte”, da un carro a sponde basse per il trasporto degli omaggio floreali, seguito da quello del milite ignoto e da un secondo carro analogo al primo, e quindi alcune altre vetture che non è stato possibile identificare dalle foto sgranate dell’epoca.

Il vagone, sul quale venne posto il soldato ignoto avvolto nel tricolore nel pomeriggio del 28 ottobre era stato realizzato modificando un normale carro merce a sponde, seguendo il progetto redatto dall’architetto triestino Cirilli;

Esso fu costruito in modo che la bara fosse visibile dalla folla da ogni lato il cielo del carro era costituito da un pesante drappo nero sorretto da otto colonne in legno, verniciate in nero ed oro; sul fianco del carro era apposta la scritta MCMXV- MCMXVIII (gli anni del conflitto), e la dizione, tratta da un verso dantesco: “L’ombra sua torna che era dipartita”. La cerimonia ebbe il suo epilogo nella Capitale. Tutte le rappresentanze dei combattenti, delle vedove e delle madri dei caduti, con il Re d’Italia Vittorio Emanuele III in testa, e le bandiere di tutti i reggimenti mossero incontro al Milite Ignoto, che da un gruppo di decorati di medaglia d'oro fu portato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. La salma venne posta nel monumento il 4 novembre 1921. L'epigrafe riporta la scritta Ignoto Militi e gli anni di inizio e fine del conflitto.  Nel corso degli anni ‘30 il feretro del Milite Ignoto venne traslato nella cripta interna del Vittoriano denominata sacello del Milite Ignoto dove tutt'ora si trova. Parti della cripta e del sepolcro sono realizzate con materiali lapidei provenienti dalle montagne teatro degli scontri della prima guerra mondiale (tra cui il Grappa e il Carso). Nel 2011, dal 29 ottobre al 2 novembre, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia e del novantesimo anniversario della traslazione della salma da Aquileia a Roma, vi fu la rievocazione storica del viaggio in treno.

  

Nel 2011, dal 29 ottobre al 2 novembre, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia e del novantesimo anniversario della traslazione della salma da Aquileia a Roma, vi fu la rievocazione storica del viaggio in treno.



 

Il Monumento ai Ferrovieri Caduti nella  Prima Guerra Mondiale

 

 

In ricordo dei ferrovieri caduti fu eretto un monumento nel recinto esterno del palazzo della Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato, lo storico edificio “Villa Patrizi” in Piazza della Croce Rossa 1, a Roma. L’opera, realizzata dallo Scultore Arturo Dazzi, è costituita da due statue in bronzo (proveniente dai campi di battaglia) fuse entrambe in un solo getto:

Quella inferiore, alta 3,20 m, rappresenta il ferroviere;

Quella superiore, alta 4,50 m, rappresenta il combattente;

Il basamento misura in elevazione 6,95 m e l’altezza totale del monumento è di circa 12 m;

L’alto stilobate reca incisi sulle sue facce i nomi dei ferrovieri caduti.



monumento ai ferrovieri caduti nella  Prima Guerra Mondiale


 


Arturo Dazzi Autore del Monumento ai Ferrovieri Caduti

Arturo Dazzi nacque a Carrara nel 1881. Rimasto orfano del padre, proprietario di cave e di un laboratorio per la lavorazione del marmo, giovanissimo iniziò lavorare nella bottega dello zio come apprendista scalpellino; qui acquisì quasi subito una certa manualità supportata anche da una discreta percezione artistica e da un notevole senso delle proporzioni, che lo indussero quasi come percorso segnato ad iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Carrara dove seguì i corsi di Lio Gangeri. Dazzi dopo il diploma, in seguito all'acquisizione di una borsa di studio triennale, nel 1901 si trasferì a Roma e iniziò quasi subito, osservando con partecipazione ed interesse alle novità culturali sia nel campo della scultura che in quello della pittura del primo novecento, a ricevere riconoscimenti artistici. Una delle sue prime opere, I costruttori, fu acquistata dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, e nel 1908 fu chiamato per realizzare la statua del Cardinale De Luca, che si può osservare ancora oggi dentro il Palazzo di Giustizia di Roma. Nell'opera complessiva del Dazzi, specialmente quella prima della prima guerra mondiale e il decennio dopo, furono preminenti tematiche di carattere sociale di stampo verista, forse influenzato da scultori come il belga Constantin Meunier, il francese Émile-Antoine Bourdelle e il ticinese Vincenzo Vela. Negli anni 1931-32 scolpisce il colosso marmoreo di Piazza della Vittoria a Brescia, il Bigio, così come fu popolarmente chiamato, benché dovesse rappresentare l'Era fascista. Il colosso, alto 7.50 metri (nove con lo zoccolo), al tempo definito come l'apice dell'abilità espressiva dell'artista, fu rimosso nel 1945 poiché additato come simbolo del regime e fu trasportato in un magazzino comunale, dove si trova tuttora. Negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale lavorò, con Gaetano Rapisardi, al progetto del Mausoleo di Ciano a Livorno. La statua di 13 metri commissionata da Mussolini, fu realizzata solo in parte e rimase sull'isola di Santo Stefano, nell'arcipelago di La Maddalena, non giungendo mai a destinazione a causa della caduta del regime. Dal 1948 al 1950 ottenne la cattedra all'Accademia di Belle Arti di Carrara, nella sezione scultura ma, grazie alla notevole fama che lo accompagnava e l'indiscussa competenza, aveva il ruolo di supervisione in tutte le branchie artistiche dell'Accademia. Ebbe fra gli altri come allievo il pittore Gualtiero Passani (Carrara 1926), fondatore del "Sodalizio Artistico delle Arti Figurative", con il quale ebbe una costante frequentazione negli anni successivi, principalmente nella villa che il Dazzi possedeva nei pressi del Cinquale, dove era locato il suo studio. L'ultima sua opera è il Dante di Mulazzo (1966), posto in fregio alle celebrazioni dantesche del 1965. Collocata proprio sotto la cosiddetta "Torre di Dante", la statua, in marmo bianco di Carrara, fu commissionata dal dantista (allora sindaco del borgo) Livio Galanti, cui è dedicato il Museo dantesco lunigianese.

 

giovedì 25 novembre 2021

Spesa Militare ed economia globale

 GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE


A margine del G20 di Roma è emerso un dato, a conferma della instabilità di molte regioni del pianeta. 

Nonostante la pandemia, la spesa militare globale è aumentata di 51 miliardi di dollari, una cifra sei volte e mezzo superiore al totale dei finanziamenti richiesti dalle Nazioni unite per fronteggiare la crescita della fame a livello mondiale. I conflitti in corso hanno inoltre portato alla cifra record di 48 milioni gli sfollati interni a fine 2020. L’emergenza alimentare si fa sentire anche in Paesi a medio reddito, come Brasile e India, dove il virus è ancora in ampia diffusione. In Brasile è triplicato il numero di persone colpite da povertà estrema, dal 4,5% al 12,8%, con circa 20 milioni di brasiliani ridotti alla fame. Il Governo federale ha assicurato sostegno solo a 38 milioni di famiglie vulnerabili, lasciando milioni di persone senza un reddito minimo.

E' quanto scrivono Girdana E e Secchi M nell'articolo G20 Afganistan. pubblicato sulla nweslettere di "atalnti e conflitti nel mondo.

mercoledì 24 novembre 2021

L'Afghanistan: la situazione prima del ritiro delle Forze Statunitensi

 UNA FINESTRA SUL MONDO



L’Afghanistan presenta i seguenti dati:

L'Afghanistan occupa il primo posto  nel Global Terrorist Index (GTI) con un indice di  9592 punti. I morti, militari e civili dal 2001 anno di intervento Usa, sono stati al 2019 45063, con nel 2019 5725 Morti, 6221 feriti e 1422 attacchi terroristici.

I principali gruppi terroristici attivi sono:

I Talebani

Il Khorosan Chapeter of the Islamic State

Il Tehrik – i –Taliban Pakista (TTP)

In Afghanistan è stato riscontrato il 41% delle morti per terrorismo a livello globale. Di questo 41% di morti, l’87% è da imputarsi alla attività terroristica dei   Talebani responsabili dell'87% di queste morti. Nel corso del 2019 le morti per terrorismo sono diminuite del 22 per cento, scendendo a 5.725. Mentre questa riduzione del numero di morti fornisce un certo ottimismo, è il secondo più alto numero di morti registrati dal terrorismo in Afghanistan dal l'invasione guidata dagli Stati Uniti del 2001.

Il Khorosan Chapeter of the Islamic State, la branca dell’ISIS che opera in Afghanistan è responsabile del 6% dei morti, sempre riferito al 2019. Il resto 7% e ripartito tra il gruppo Tehrik –i- Taleban Pakistan (TTP) e gruppi che sono rimaste sconosciuti.

I Talebani, ma a che l’ISIS, si sono manifestati in 34 provincie ove vi sono state sempre dei morti, tranne che nella provincia di Panjher. Gli attacchi si sono concentrati si distretti militari e di polizia, che nel 2019 sono stati 508.


martedì 23 novembre 2021

Un premio per Maria Luisa Suprani Quersoli collaboratrice CESVAM

NOTIZIE CESVAM 


lA NOSTRA COLLABORATRICE  MARIA LUISA SUPRANI QUERSOLI SI E' AGGIUDICATO IL PREMIO PER LA STORIA MILITARE. 

 il CESVAM si congratula con lei per il brillante risultato conseguto.

Ecco il comunicato:

Tralerighe storia: assegnati i premi della seconda edizione del premio dedicato alle opere inedite di storia contemporanea, storia militare, memorialistica, diari

 

La seconda edizione del Premio Tralerighe storia è stata assegnata a sei saggi che hanno avvolto e coinvolto la la giuria presieduta da Andrea Giannasi. Dopo la prima e difficile selezione erano passati alla seconda lettura otto libri e alla fine si è deciso, come già avvenuto nella prima edizione, di concedere il primo premio a diversi manoscritti.

“Tanti i temi presentati – ha ricordato Andrea Giannasi - e non è stata facile la lettura e la valutazione dei manoscritti. Moltissime le opere presentate e alla fine crediamo di aver premiato delle eccellenze. I lavori affrontano argomenti tra la Prima e la Seconda guerra mondiale, le stragi naziste e fasciste (in ambiti differenti) e poi elaborati che ruotano intorno ai diritti e al tema della violenza sessuale”.

Si aggiudicano il premio Vieni che ne vedrai delle belle di Silvio Olivero, un attento lavoro intorno alla strage della divisione Acqui a Cefalonia.
Il saggio La violenza sessuale nella seconda metà del Novecento: casi a confronto e dibattito femminista di Serena Terziani.
Il preciso lavoro dal titolo Le stragi naziste e fasciste di Cervarolo e della Bettola (Reggio Emilia): 1944 di Anna Lombardi.

La ricostruzione della figura di uno dei più importanti comandanti italiani durante la Prima guerra mondiale: Il generale Luigi Capello nella Grande Guerra di Maria Luisa Suprani Querzoli

Un interessantissimo e inedito in Italia lavoro di ricerca dal titolo Ebrei e neri negli Stati Uniti negli anni Cinquanta e Sessanta. Lotte comuni e divergenze di Lisa Ridolfi. Infine una ricerca dal titolo L'arma che inganna di Fabio Montella, il lavoro verte sulla mimetizzazione arte militare nata durante la Grande guerra.

Tutti i libri premiati riceveranno un contratto di pubblicazione con Tralerighe libri editore specializzato in storia del Novecento.

La cerimonia di premiazione – salvo diverse indicazioni legate all’emergenza dovuta al Coronavirus si terrà a Lucca fine ottobre.

lunedì 22 novembre 2021

Maria LUisa Suprani Querzoli: Capitano Pietro Zaninelli

 

Maria Luisa Suprani Querzoli

 

Il coraggio e la generosità: la figura del Capitano Pietro Zaninelli

 

 

Se vuoi trovar l’Arcangelo da fante travestito,

ricercalo a Manzano e troverai l’ardito![1]

 

Una  brevissima premessa di ordine personale: durante uno dei miei viaggi sul Montello, passando nei pressi della Casa Bianca, appresi dell’eroico gesto del Capitano Zaninelli[2], gesto lucido e generoso a fronte della prospettiva pressoché certa dell’imminente fine.

Il valore degli Aditi è proverbiale, così come le loro abilità, ma il coraggio del giovane Capitano è da ascriversi ad un’altra categoria, quella della mera generosità d’animo: l’unica sua foto ad oggi pervenuta  (dove lo sguardo è lasciato all’immaginazione dell’osservatore) può essere assunta a ritratto di un’integrità e di una saldezza alle quali l’esaltazione appare estranea.

Il Montello, di per sé, rimanda all’asprissima Battaglia del Solstizio[3], la stessa che assistette alla perdita della figura dell’Asso dei Cieli, Maggiore Francesco Baracca. Gli Arditi detennero il triste primato, in quel frangente, della percentuale più alta di Caduti[4].

Durante tale battaglia d’arresto, la riconquista delle posizioni perdute sul Montello e a Nervesa divenne un obiettivo ineludibile.

Del dispositivo d’attacco predisposto allo scopo faceva parte la 1ª Compagnia ‘Aosta’, comandata dal Capitano Zaninelli. Il pomeriggio del 15 giugno 1918 essa fu impegnata in quattro assalti sanguinosissimi contro la Casa Bianca (ora Casa Zaninelli), caposaldo – osservatorio di grande rilevanza, tanto da renderne necessaria la pressoché impossibile conquista. Fu durante l’ultimo di questi assalti che il Capitano perì. L’osservatorio riuscì a giungere in mano italiana solo durante la notte, grazie al concorso della Compagnia ‘Monte Piana’[5].

La narrazione del momento, densissimo, precedente l’attacco:

 

Poi, tra Maggiore [Freguglia] e Capitano [Zaninelli] un rapido colloquio: gli ultimi ordini e gli ultimi scambi di idee davanti al terreno della battaglia; gli sguardi fissi al di là della siepe di destra; cenni con le mani, entro l’ingombro del fogliame, a indicare possibili vie, a stabilire obbiettivi.

E quando il Maggiore s’era allontanato, aveva ancora detto:

“Attento, tra poco, al segnale di tromba!”.

Tra poco. Gli assalitori eran lì, in attesa, sulla piccola striscia umida della strada sterrata tra le siepi, scherzando da ragazzi in piena libertà.

[…]

Zaninelli, pochi metri a monte del brusio delle Fiamme nere s’era, dal Cappellano del Reparto, in cristiana umiltà, confessato. Ora rientrava sorridente e sereno in mezzo agli assalitori che lo idolatravano. Timore della morte? All’ufficiale del II plotone che gli chiede in quell’attimo un ulteriore schiarimento, egli risponde senza la minima titubanza:

“Non vi preoccupate: ci sarò io!”.

[…]

Eccolo: l’attacco!

La Compagnia esce all’assalto in perfetta formazione d’attacco. […] La Compagnia di Zaninelli s’è buttata fuori dalla strada […] aprendosi a forza il varco attraverso la siepe di destra.

“Avanti a plotoni affiancati”.

E dopo pochi passi:

“Di corsa”.

Il Capitano stesso intona il canto degli Arditi.[6]

 

Medaglia d’Argento al Valor Militare

Cadeva colpito a morte da mitragliatrice nemica

alla testa degli arditi della sua compagnia,

dopo averli per tre volte condotti all’assalto di munita posizione nemica

al canto dell’inno del battaglione.

 

Montello, 15 giugno 1918[7]

 

La leggenda vuole che, di fronte all’ordine fatale, il Giovane abbia risposto con uno dei celeberrimi motti degli Arditi, dove traspare lo sprezzo della vita stessa, di fronte alla salvezza della Patria.

Nel tempo, lo stesso motto è divenuto sinonimo del massimo disimpegno nonché, anche se le accezioni appaiono scarsamente convergenti, di una certa indulgenza verso alcune espressioni del Ventennio (a ben vedere, esse costituiscono un furto del patrimonio di Valore degli Arditi di cui ancora si attende la restituzione).

La memoria, se non adeguatamente alimentata, tende a falsare le prospettive.

Può  così anche capitare di imbattersi, in un mercatino di cimeli militari[8], in una delle numerose Medaglie al Valore dello stesso Zaninelli, ceduta facilmente grazie all’oblio che circonda tuttora, immeritatamente, la sua generosità d’animo.

 

 



[1] Strofa tratta da un celebre Stornello degli Arditi (L. Freguglia, XXVII Battaglione d’Assalto. Gli Eroi del Montello, Bassano del Grappa: Itinera Progetti, 2017, p. 11).

[2] Capitano Pietro Zaninelli (Lodi, 11 ottobre 1895 – Giavera del Montello, 15 giugno 1918).

[3] Periodo: 15 – 23 giugno 1918; luoghi: Passo del Tonale; Altopiano dei Sette Comuni; Monte Grappa; Fiume Piave (Seconda Battaglia del Piave).

[4] «Particolarmente tragico fu il bilancio delle perdite in occasione della Battaglia del Solstizio, per il quale il Comando Supremo comunicò le seguenti percentuali: Arditi 20%, Fanteria 16%; Bombardieri 7%, Artiglieria 6%, Bersaglieri 6%, Mitraglieri 5%, Genio 2%»(L. Freguglia, XXVII Battaglione d’Assalto. Gli Eroi del Montello, cit., p. 14).

[5] Cfr. ivi, p. 16.

[6] Ivi, pp. 74 – 75.

[7] Ivi, p. 23.

[8] La testimonianza, risalente al 2011 e tuttora in rete, è presente in un forum italiani dedicato al mondo militare dei più seguiti.