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La Cartolina reggimentale
rappresenta un importare elemento
iconografico della memoria di un epoca
e di una unità militare
Alpi, Brigata, nel febbraio 1859, con una parte
dei volontari che accorrevano per la guerra contro l'Austria, fu costituito a
Cuneo un deposito di volontari cui si doveva dare il nome di “Cacciatori della
Stura”. Il comando ne fu affidato al ten. col. Enrico Cosenz. L’affluenza
grandissima di volontari fece aprire altri due depositi a Savigliano, comandati
dai ten. col. Giacomo Medici e Nicola Arduino. L'organizzazione di queste
truppe fu affidata al gen. Cialdini; il comando, allo scoppio della guerra, ne
fu dato al gen. Giuseppe Garibaldi. Furono dapprima tre reggimenti, ai quali se
ne aggiunsero altri due (4° e 5°); il 4° proveniva dai “Cacciatori degli
Appennini”, formatisi nel deposito di Acqui; denominazione che abbandonarono
per assumere anche essi l'altra. Nel settembre 1859, dopo l'armistizio di
Villafranca il corpo fu organizzato in una sola brigata, col nome di “ Brigata
Cacciatori delle Alpi” su 2 reggimenti,
il 1° formato da disciolti reggimenti 2° e 5° e con la 4a compagnia
bersaglieri; il 2° coi soppressi
reggimenti 1°, 3° e 4°, e con altri minori reparti; la brigata ebbe uniforme uguale a quella
degli altri corpi di fanteria, e il 14 marzo 1860 prese il nome di “ Brigata
delle Alpi” e i due reggimenti assunsero
la numerazione di 51° e 52°. La campagna del 1859, al comando del generale
Garibaldi, combatté a Ponte di Casale, Sesto Calende, Varese, S. Fermo, Laveno
(52), Tre Ponti (52); Bormio (51); nella guerra del 1866 combatté a Custoza
facendo parte della 3a divisione (gen. Govone) nel III C. d’ A. (gen. Della
Rocca). Nel 1895-96, durante la campagna d'Africa, concorsero alla formazione
dei battaglioni 5°, 16°, 19°, 30° con 8 ufficiali e 235 gregari del 51° e 9
ufficiali e 281 gregari del 52°; il 5° e 16° battaglione parteciparono alla
battaglia di Adua. Durante la guerra Italo-turca (1911-12) il 51° concorse alla
mob. dei reggimenti 34°, 52°, 60°, 80° e 89° fornendo complessivamente 24
ufficiali e 1270 gregari; il 52° prese parte alla campagna, prendendo parte a
numerosi fatti d’arme e distinguendosi specialmente a Sidi Bilal (20 Settembre
1912) durante la battaglia per la occupazione dell'oasi di Zanzur. Durante la
guerra mondiale la brigata Alpi passò il confine ed avanzò nel settore
dell'alto Cordevole, alla dipendenza della 18a divisione, e vi rimase fino alla
ritirata di Caporetto, combattendo con tenacia e valore a più riprese contro le
posizioni del Col di Lana e del Sasso di Mezzodì agli ordini, dopo il primo
agosto 1917 del col. brig. Giuseppe Garibaldi; compiuto il ripiegamento della
4a Armata dietro la linea del Piave, fu in linea nei pressi del ponte di Vidor
fino al 22 dicembre 1917, per passare poi, il 24 gennaio 1918 nella regione del
Grappa con la 50a divisione. Alla fine di aprile fu trasferita sulla fronte
francese e destinata all’8a divisione (II Corpo d’Armata) con la quale prese
parte agli attacchi contro la montagna di Bligny ed in seguito, alla difesa del
Bois des Eclisses e del Bois de Courton, durante la quinta offensiva tedesca
(15-20 luglio 1918). Dopo un periodo di riposo passò in settembre nel settore
dell'Aisne, concorrendo alla conquista dello Chemin des Dames (9-12 ottobre) ed
all'inseguimento del nemico fino a Sissonne (31 ottobre-4 novembre) e poscia
fino a Ronzoi sur Senne (5 11 novembre).
Le mostrine:
verdi.
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