DIBATTITI
Analogia e riflessioni di studenti
sull'Olocausto
Il
lager come l’Inferno – Levi e Dante
La
letteratura ha rappresentato per Levi un aiuto di fronte ad una vicissitudine così traumatica come quella nel campo di
sterminio, ed in un certo senso lo ha “salvato” in quanto, una volta conclusasi
quella tremenda esperienza , ha trovato nella scrittura una sorta di terapia
del dolore che gli ha consentito di attingere alla memoria per lasciarci un
indelebile ricordo nel suo libro
"Se questo è un uomo".
Mentre
si trovava nel lager ad Auschwitz, Levi comprende che nulla poteva essere spiegato dalla ragione e come
gli disse un deportato: "Qui non c'è un perchè".In quel momento così
insensato della sua vita, vide accanto a sè Dante e la Divina Commedia entrò
a far parte della sua quotidianità tanto che lo aiutò a sopravvivere .
In
“ Se questo è un uomo”, in particolare nel primo capitolo, è possibile quasi
sovrapporre atmosfere dantesche a quelle del lager.
Ad
esempio:
Dante : vv." Noi ricidemmo il cerchio a
l'altra riva /sovr'una fonte che bolle e riversa/per un fossato che da lei
deriva/ L'acqua era buia assai piu che persa/e noi , in compagnia de l'onde
bige,/intrammo giù per una via diversa./In la palude va c'ha nome Stige /questo
tristo ruscel, quand'è disceso/al piè de le
maligne piagge grige./E io , che di mirare stava inteso,/vidi genti
fangose in quel pantano,/ignude tutte , con sembiate offeso./Queste si
percotean non pur con mano,/ma con la testa e col petto e coi
piedi,/troncandosi co'denti a brano a brano".
Levi:
"Siamo scesi , ci hanno fatto entrare in una camera vasta e nuda,
debolmente riscaldata. Che sete abbiamo!! Il debole fruscio dell'acqua nei
radiatori ci rende feroci: sono quattro giorni che non beviamo. Eppure c'è un
rubinetto : sopra c'è un cartello, che dice che è proibito bere perchè l'acqua
è inquinata. Sciocchezze, a me pare ovvio che il cartello è un beffa,
"essi" sanno che noi moriamo di sete , e ci mettono in una camera e
c'è un rubinetto, e WASSERTRINKEN VERBOTEN. Io bevo , e incito i compagni a
farlo; ma devo sputare, l'acqua è tiepida e dolciastra , ha odore di
palude".
Come
per Dante "L'acqua era buia" anche per Levi "L'acqua era
imbevibile tiepida e dolciastra".
L’esperienza
di Levi deve insegnare alle nuove generazioni come nella vita tutti attraversiamo
un momento di oscurità per la perdita di una persona cara , per il venir meno degli affetti , o a
causa della malattia, ma grazie alla letteratura, spesso studiata contro voglia negli anni del liceo, si può sopravvivere e trovare la forza per
andare avanti.
Forse se Levi non avesse mai studiato Dante,
non sarebbe riuscito a rielaborare la sua devastante esperienza, e a farla rivivere così
intensamente nella sua opera. In un
certo senso la letteratura "l'ha salvato" perché lo ha aiutato a
mantenere il ricordo.
Istituto “Colomba Antonietti” III R - Roma
De Angelis Sara e D’Andrea Michela
anni 17
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